La cantante genovese ex Matia Bazar, racconta del suo rapporto con Genova, della situazione della musica italiana edella sua carriera
“Genova La Superba” è il titolo dell’ultimo album di Antonella Ruggiero, un omaggio alla sua città natale e al grande fervore artistico che animò Genova neglianni sessanta. Fabrizio De Andrè, i New Trolls, Ivano Fossati, Gino Paoli, umberto Bindi, Luigi Tenco, il poeta Riccardo Mannerini: quattordici splendide interpretazioni di Antonella, l’ennesimo gioiello partorito da un’artista che a Genova in quegli anni cresceva e si formava. Esordì nel 1974 con il fortunato pseudonimo “Matia”, per poi unirsi l’anno successivo allo storico gruppo al quale diede il nome: i Matia Bazar.
Un matrimonio durato ben quindici anni, fino alla decisione di Antonella nel 1989 di lasciare il gruppo per “riappropriarmi di una vita normale”, disse. L’abbandono delle scene, la maternità e soprattutto lunghi viaggi per tutto il mondo. Proprio durante uno di questi viaggi, in India, Antonella decide di tornare a cantare e nel 1996 esce “Libera”, la nuova pagina della carriera di Antonella Ruggiero, una pagina fatta di sperimentazioni e ricerche, successi e riconoscimenti (fra cui il secondo posto nel 1998 e la terza posizione nel 2005 al Festival di Sanremo). La sua voce è considerata una delle più grandi di sempre e, fra cori sacri e culture lontane, Antonella oggi continua a riempire i teatri di tutta Italia con un repertorio che spazia dal pop al jazz sino alla musica classica.
Metropoli o dormitorio, fra grande città e realtà di provincia…
Io credo che questo sia uno degli aspetti più caratteristici di Genova: il suo essere una grande città pur avendo mantenuto i ritmi della “provincia”. Io lo considero un elemento di ricchezza… Genova deve però senz’altro affrontare e superare le tante contraddizioni che derivano dal muoversi tra questi due opposti, questo è indispensabile.
“Superba”… si tratta solo di un antico aggettivo coniato secoli or sono dal Petrarca o c’è qualcosa di più dietro questa denominazione? Cosa ha ancora di “superbo” secondo te questa città?
Innanzitutto la sua storia, la sua tradizione e la sua arte… inoltre Genova è un crogiolo di culture e popoli diversi. Sono davvero tanti gli elementi che rendono “superba” questa città.
De Andrè, Tenco, New Trolls, il tuo disco è un omaggio ai grandi cantautori della recente tradizione genovese. Tu vivevi a Genova in quegli anni e facevi parte di quel mondo profondamente ispirato.. cosa ricordi de “La Superba” in quel magnifico periodo? Cosa è cambiato secondo te rispetto a quegli anni?
Non si può negare che quello sia stato un periodo straordinario, che ha offerto alla musica e all’arte delle perle uniche. Ho cercato di raccoglierne alcune nel mio ultimo album, rispettandone la versione originale ma offrendo anche una mia interpretazione e rivisitazione grazie anche agli arrangiamenti straordinari di Roberto Colombo. E’ difficile pensare che un periodo così magico possa ripetersi. Però Genova è ancora oggi una città ricca e stimolante: vedremo se ci regalerà delle belle sorprese in futuro…!!
Pensi che il fatto di essere nata a Genova abbia influito su alcuni lati del tuo carattere? Sia in bene che in male, cosa ti ha dato Genova?
R: Pur avendo viaggiato molto e vissuto in varie città, non posso negare che la mia infanzia genovese è una parte fondamentale del mio carattere e del mio modo di essere. Mi porto dentro il mare, con tutto ciò che questo comporta: lo spirito d’avventura, il desiderio di viaggiare, e in parte quella sottile malinconia che talvolta pervade le città marinare e le menti dei loro abitanti.
Tantissimi anni di carriera e esperienza di vita alle spalle… cosa ti aspetti dal futuro? Hai fiducia nelle nuove generazioni?
Assolutamente si! I giovani sono ricchi di energie e di risorse, di questo sono convinta. Purtroppo i tempi sono sempre più difficili per chi vuole fare musica o misurarsi con altre forme artistiche. Le condizioni non facilitano gli autentici talenti, e privilegiano l’apparenza piuttosto che l’impegno e lo studio. Vorrei ricordare a tutti i giovani che non serve avere un successo improvviso e legato all’apparenza: contano molto di più lo studio e l’impegno, che consentono di avere dei risultati effettivi e non effimeri.
Tu hai anche un’etichetta discografica. Cosa pensi sinceramente della musica italiana contemporanea? Soprattutto per quanto riguarda il mondo del pop che a te ha dato così tanta fortuna… vedi buone prospettive e autori interessanti o pensi che si siano fatti dei passi indietro dopo la splendida fioritura degli anni dei Matia Bazar?
Non parlerei di passi indietro o avanti: sono i tempi che sono diversi. Credo sia necessario interpretare i tempi per capire quali risorse ci sono. Sento delle voci interessanti e anche alcuni autori meritano una certa attenzione. Anche se, in effetti, è difficile incontrare oggi un musicista che veramente stupisca.
Abbiamo consigliato ai nostri lettori il libro di David Linch sul rapporto fra ispirazione artistica e meditazione. Tu sei stata in India e ti sei ispirata molto a quelle sonorità… Che rapporto hai con la spiritualità?
Negli anni ho avuto modo di visitare diverse volte l’India, venendo a contatto con una profonda spiritualità. Ho capito che si può avere un rapporto meditativo con qualsiasi evento della giornata. Trovo sia piu giusto avere consapevolezza nelle proprie azioni quotidiane piuttosto che concentrarsi unicamente su alcuni momenti. Da anni porto avanti un percorso di ricerca rivolto alla musica sacra. Il mio repertorio “sacrarmonia” è la testimonianza di questo mio viaggio dentro la musica ispirata al sacro. Personalmente sono credente e trovo straordinario il modo in cui la musica possa farsi da tramite tra gli uomini e la Divinità. In questo cerco di dare il mio piccolo contributo: mettendo la mia voce al servizio di brani intensi ed emozionanti.
Una domada un pò marzulliana… Cosa non faresti mai, cosa non rifaresti mai e cosa invece oggi sogni di fare…
Non farei mai del male a qualcuno: trovo inconcepibile ogni forma di violenza, sia fisica che psicologica. Cosa non rifarei…? Mi reputo soddisfatta di ciò che sono oggi, e ciò che sono è frutto del mio percorso esistenziale, compresi i miei errori: quindi credo che rifarei tutto ciò che ho fatto. Cosa sogno di fare…? Ancora tanta musica, tante scoperte e tante emozioni, senza le quali non riuscirei prorpio a immaginare la mia vita.
Gabriele Serpe
Antonella Ruggiero rende molto di più “dal vivo” che nella registrazione in studio. Credo un rarissimo caso…