Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

#Vitefuoriporta, il mestiere dell’apicoltore: dal miele alla propoli sulle alture di Prà

Fra serre e strade sterrate, in lontananza le gru del porto container. Qui Marina, apicoltrice di professione, cura le sue api, produce miele, polline e propoli, ma anche ortaggi


22 Ottobre 2014Rubriche > #vitefuoriporta

marina-consiglieri-apicoltriceDoverosa premessa personale: fin da bambina avrei voluto avere le api. Da un paio d’anni ho realizzato questo sogno con due arnie, tanti sbagli ma anche tanta soddisfazione. Per cui vi lascio immaginare l’entusiasmo con cui mi sono arrampicata sulle alture di Prà per incontrare Marina Consiglieri, Presidente Liguria Biologica, tecnico apistico Alpa Miele e apicoltrice di professione.

La strada che porta all’azienda agricola di Marina è tanto sorprendente quanto disagevole. Si sale tra serre, muretti a secco e fasce e laggiù in fondo si intravvedono i container del porto, le gru, il mare. Incredibilmente, dopo le piogge e il dolore, la città si è svegliata in questa domenica di ottobre sotto un sole caldissimo. Salgo lungo una strada sterrata piena di sassi, buche, dossi, radici: cose da esperti navigatori dell’entroterra. Quando arrivo a destinazione la vista ripaga del viaggio. Ci troviamo in una conca disseminata qua e là di querce e ulivi, dominata da una vecchia casa con alle spalle un monte ricoperto di erica. Un’oasi, una destinazione degna di un viandante da fiaba. Nell’erba e tra gli alberi riconosciamo subito le arnie circondate da coltivazioni di ortaggi che Marina Consiglieri commercializza attraverso la rete dei GAS locali. Il mare e il porto sbucano lontani all’orizzonte e anche la sagoma triste della Concordia fa capolino tra gli alberi.

Siamo arrivati. Ecco dove vivono le #api di Marina, sospese tra terra e mare #vitefuoriporta #EraOnTheRoad pic.twitter.com/LGoSEuA10U

— Era Superba (@EraSuperba) 19 Ottobre 2014

Con Marina prendiamo il caffè sotto il pergolato e iniziamo a parlare. Ci raggiunge Antonio, suo fratello, che in questa storia ha un ruolo centrale. «Ha iniziato lui con le api. Faceva il servizio civile, era la fine degli anni 70…» Antonio che oggi è un agronomo interviene «Ti ricordi? Le prime arnie le abbiamo costruite con del legno che avevo preso da un falegname iraniano a Campomorone. Le abbiamo ancora da qualche parte». Da allora Marina, che prima faceva l’impiegata, le api non le ha più lasciate. Oggi ha 50 arnie a Moconesi in Val Fontanabuona e 30 sulle alture di Prà. Dell’apicoltura ne ha fatto una professione e quando le chiedo un bilancio mi guarda tranquilla e senza tanti giri di parole mi dice «Positivo. Bello». Parole schiette e dirette, come lei.

Parliamo del presente.2014 annus horribilis per apicoltura.2011 60/80 kg di miele per arnia.Oggi non più di 10/20 kg @_CONAPI_ #EraOnTheRoad

— Era Superba (@EraSuperba) 19 Ottobre 2014

La nostra chiacchierata con Marina avviene in un anno decisamente difficile per l’apicoltura «Nel 2011 siamo arrivati a produrre tra i 60 e gli 80 kg di miele per arnia. Oggi va già bene se riusciamo ad averne dai 10 ai 20 kg». Le ragioni? Primo fra tutti il clima. Dopodiché sugli avversari delle api potremmo parlare a lungo citando i pesticidi ma anche antagonisti più specifici come l’acaro della varroa o la famigerata vespa vellutina avvistata per la prima volta in Italia proprio nella nostra Regione.

Marina lavora in regime biologico e ci soffermiamo sull’argomento per capire che cosa significa essere bio in apicoltura «Innanzitutto è fondamentale la dislocazione degli apiari: devono essere lontani da industrie, discariche, coltivazioni intensive. In Liguria abbiamo poco spazio ma queste condizioni si trovano più facilmente che altrove. Il nostro è infatti un territorio particolarmente adatto all’apicoltura biologica considerando anche l’assenza di colture intensive spesso letali per le api. Comunque, in generale, in Italia la legislazione è rigida ma va riconosciuto il fatto che il miele italiano ha mediamente un livello qualitativo molto alto».

La diretta continua accompagnando Marina a prendere gli ultimi melari della stagione.Si va dalle api! #EraOnTheRoad pic.twitter.com/OrBgkvsUAO

— Era Superba (@EraSuperba) 19 Ottobre 2014

Ma fare l’apicoltore non vuol dire solo produrre miele. «Anche la propoli e il polline sono prodotti sui cui oggi c’è un buon mercato. La propoli è un antibiotico naturale che si ottiene da una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme di alcuni alberi. È un prodotto estremamente interessante che viene raccolto dall’apicoltore e dato in trasformazione ai laboratori autorizzati». Diverso è il discorso della pappa reale «In questo caso ci troviamo di fronte a un lavoro più complesso e più specifico ma sicuramente le prospettive di mercato per la pappa reale italiana sono buone. Alcuni dicono che l’estrazione della pappa reale sia un lavoro prettamente femminile, è un’attività meno fisica e richiede pazienza e precisione – a questo punto Marina sorride – Io preferisco spostare arnie e melari».

Osservando le #api con Marina: famiglie numerose e forti, pronte per superare l’inverno #vitefuoriporta #EraOnTheRoad pic.twitter.com/D4MMQm5CYI

— Era Superba (@EraSuperba) 19 Ottobre 2014

Oggi Marina deve prelevare gli ultimi melari della stagione. Vado con lei. È una donna di 59 anni, piccola e minuta ma la sua energia la si coglie appieno nella velocità con cui sposta i melari che, anche se in questa stagione sono soltanto pieni per metà, sono comunque molto pesanti. Si mette la tuta con la maschera e apre alcune arnie per controllare le famiglie che sono popolosissime. Lavorando Marina mi indica la montagna alle nostre spalle «È ricoperta di erica. Alle api piace, ne fanno un miele profumatissimo».

Il #miele di #erica arborea è meraviglioso @EraSuperba 🙂 #Liguritudine

— Daniela Vettori (@LeCinqueErbe) 19 Ottobre 2014

 

Mi avvicino alle arnie, faccio foto, osservo le api che ci ronzano intorno in questo spazio sospeso tra il cielo e il mare. E a questo punto ci scappa una puntura… Salutando Marina ci siamo dette che le devo un’ape. Ma questa è un’altra storia.

 

Chiara Barbieri

Di #api, miele e apicoltura.Qui qualche immagine della diretta di oggi.Tutti i tweet su @EraSuperba #vitefuoriporta pic.twitter.com/3PHJylbB10

— chiara barbieri (@chiarabarbieri) 19 Ottobre 2014

 DIVENTA SOSTENITORE DI ERA SUPERBA!
Riceverai ogni uscita della rivista a casa o sulla tua email

Da anni ci impegniamo per produrre a Genova un giornalismo d’inchiesta improntato sull’onestà e la passione, abbiamo scelto di rimanere indipendenti e di non ricorrere a finanziamenti pubblici o privati. Il tuo sostegno è per noi fondamentale e ci permette di continuare ad offrirti questo servizio.

  • aree agricole
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Permacultura, alla Tabacca di Campenave si vive in armonia con l’ambiente ma in contatto con il resto del mondo
    Permacultura, alla Tabacca di Campenave si vive in armonia con l’ambiente ma in contatto con il resto del mondo
  • Un’oasi di natura tra i container e il mare: l’orto sinergico di Valletta San Pietro a Cornigliano
    Un’oasi di natura tra i container e il mare: l’orto sinergico di Valletta San Pietro a Cornigliano
  • Coltivare cannabis contro il dissesto idrogeologico. La proposta di Rete a Sinistra
    Coltivare cannabis contro il dissesto idrogeologico. La proposta di Rete a Sinistra
  • Orti urbani, approvato il nuovo regolamento per assegnazioni e gestione. Spazio anche agli under 30
    Orti urbani, approvato il nuovo regolamento per assegnazioni e gestione. Spazio anche agli under 30
Altri articoli di questa categoria
  • Requiem per Begato, tra deportazione e devastazione urbana
    Requiem per Begato, tra deportazione e devastazione urbana
  • Mini-idroelettrico, ecco perché è una risorsa senza futuro che porta solo devastazione e cemento
    Mini-idroelettrico, ecco perché è una risorsa senza futuro che porta solo devastazione e cemento
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”
    L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”

1 commenti su “#Vitefuoriporta, il mestiere dell’apicoltore: dal miele alla propoli sulle alture di Prà”

  1. ANNA MARIA 6 Febbraio 2016 at 14:00

    è bellissimoil mondo delle api,anche mio marito è apicoltore per hobby .mi piacerebbe vedere apicoltoriin azione e disponibili per scambi colturali. E ….capire qualcosa in più!

    Rispondere ↓

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Era Superba 62
Era Superba #62
Il "giro" della frutta, inchiesta | Mafia ed edilizia, situazione a Genova e in Liguria | Fablab, laboratorio delle idee | C'era una volta Banca Carige... | Auto e grandi opere: i numeri non mentono [...]

Archivio Articoli

Seguici su Twitter

Tweets von @"EraSuperba"

La Musica Nuova | Gianni Martini

  • La musica nuova morta per eccesso di novità: la colpa non è solo del mercato
    La musica nuova morta per eccesso di novità: la colpa non è solo del mercato
    Viviamo nel tempo della “Modernità liquida”, titolo di un bel saggio di Z. ...
  • La novità in musica? Una continua ricapitolazione degli anni 70
    La novità in musica? Una continua ricapitolazione degli anni 70
    I circuiti ufficiali internazionali continuano a promuovere la stessa musica ...
Vai alla Guida di Genova
  • Locali
  • Tempo Libero
  • Percorsi
  • Storia