Manto stradale e marciapiedi, illuminazione pubblica, manutenzione del verde e dei rivi. Interventi straordinari che vanno a sommarsi ai 18 milioni previsti per la copertura del contratto di servizio. Ma dal prossimo anno il Comune non potrà più indebitarsi
Poco più di 30 milioni di euro. A tanto ammontano i trasferimenti che Aster, la municipalizzata che si occupa della manutenzione dei 7 milioni di metri quadri di superficie asfaltata e 1400 chilometri di strade genovesi, degli impianti di illuminazione pubblica e delle aree verdi, ha ricevuto dal Comune nel corso del 2013. I primi 18 milioni, o poco più, sono arrivati in parte corrente dal bilancio approvato sul far dell’estate, per la copertura del contratto di servizio. Altri 12 milioni e 450 milioni sono, invece, stati stanziati dalla Giunta in conto capitale, un paio di settimane fa, per fare fronte a tutti gli interventi straordinari e difficilmente programmabili a priori. Se 3,3 milioni per queste spese extra arrivano da risorse dell’Ente e coprono gli interventi su verde pubblico e segnaletica stradale, per i restanti e molto più corposi 9 milioni e oltre, necessari per le manutenzioni di strade, marciapiedi e illuminazione pubblica, si è dovuti ricorrere all’indebitamento tramite mutuo.
Una possibilità che, al momento, come ha avuto più volte modo di ricordare l’assessore al Bilancio, Francesco Miceli, è esclusa per le finanze pubbliche a partire dal prossimo anno.
Per quanto riguarda il futuro, tuttavia, la situazione è ancora piuttosto confusa, come ci spiega Gianni Crivello, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova: «Stiamo ancora cercando di capire quando potremo parlare del bilancio 2014 perché, ahimè, non è ancora chiaro, non solo a Genova ma al Paese intero, quali saranno le condizioni che determineranno il sostegno ai Comuni da parte dello Stato nei prossimi mesi e anni. È chiaro che la manutenzione di una città va garantita. Obiettivo fondamentale di questa amministrazione è tutelare l’occupazione ma anche la manutenzione della città perché una città che non ha manutenzione non è certo vivibile né misura d’uomo».
In quest’ottica potrebbe anche essere vista l’eventuale apertura a capitali privati che dovrebbe essere discussa domani pomeriggio (19 novembre) in Consiglio comunale. Condizionale d’obbligo visto le indiscrezioni e le proteste che si stanno susseguendo.
A ben vedere, tuttavia, la tanto contestata delibera di Giunta alla voce Aster parla di possibile ingresso di partner principalmente “per l’attuazione di progetti al fine di garantire le capacità di investimenti coerenti con le strategie di sviluppo dell’azienda”. Ad esempio, nel settore dell’illuminazione pubblica, in cui le nuove tecnologie consentirebbero importanti investimenti e la creazione di know-how aziendale tranquillamente spendibile al di fuori delle mura cittadine. Fondamentale sarà anche capire l’indirizzo del nuovo piano industriale per quella “riorganizzazione degli aspetti produttivi” che la stessa delibera chiede al management di Aster, come anche a quello di Amiu.
D’altronde, come sottolinea Crivello, «le criticità sono principalmente legate alla sostenibilità economica di nuovi investimenti e ai finanziamenti che ne possono derivare. Basti pensare che una volta sui lavori pubblici si ragionava su un arco di tre anni. Adesso, pur dovendo lavorare sullo stesso orizzonte temporale, non sappiamo neppure che cosa succederà tra tre mesi».
Ma torniamo agli interventi straordinari che Aster ha fin qui realizzato o previsto di realizzare nel 2013. Si tratta, come detto, di tutti quei lavori di asfaltatura, ripristino marciapiedi, sistemazione dell’illuminazione e del verde pubblici che non possono essere preventivati in sede di bilancio, anche se ogni anno le cifre stanziate non sono mai troppo dissimili tra loro (eccezion fatta per il famoso piano straordinario voluto dalla Vincenzi che nel solo 2010 aveva accantonato 20 milioni di euro). Anche quest’anno, naturalmente, la fanno da padrone le sistemazioni del manto stradale e dei marciapiedi. Degli oltre 9 milioni di euro per cui il Comune di Genova è dovuto ricorrere alle banche, infatti, ben 7,7 milioni riguardano questo capitolo, sulla base delle segnalazioni di priorità giunte dai Municipi. La media di spesa per le 9 circoscrizioni si aggira intorno ai 300 mila euro, con gli estremi di 283 mila per il Ponente e di 317 mila per il Medio Levante. A questi vanno aggiunti circa 3,5 milioni di euro principalmente per asfaltature eccezionali di rilevanza cittadina (2,7 milioni di euro) e manutenzione dei rivi (360 mila euro).
La restante parte di mutuo, pari a 1,4 milioni, sarà, invece, destinata alla copertura degli interventi sull’illuminazione pubblica. Qui, le spese municipali si aggirano attorno ai 10 mila euro per delegazione, con il picco dei 13 mila del Municipio Ponente, che va così a bilanciare le quote minori sul settore strade, mentre un altro milione di euro è destinato a interventi riguardanti l’intero territorio cittadino.
Di particolare interesse anche i lavori per la sistemazione del verde pubblico e dell’arredo urbano, per un totale di 2,5 milioni di euro. Nei Municipi si è trattato soprattutto di potature e riordini vegetazionali, per importi che variano dai circa 69 mila euro della Media Val Bisagno ai 110 mila del Centro Est, mentre a livello cittadino più globale sono stati investiti altri 1,3 milioni di euro, di cui 370 mila destinati ai parchi e alle ville storiche (75 mila euro per Villa Pallavicini, 20 mila per il Parco urbano delle Mura, 10 mila per Staglieno).
Da citare, infine, l’ultimo capitolo di interventi straordinari che riguarda i 733 mila euro spesi per la segnaletica stradale sia orizzontale che verticale.
Simone D’Ambrosio