Il Municipio 7 ha in cantiere un progetto di radicale rinnovamento della propria presenza su internet. Il consigliere Walter Vassallo ci illustra i dettagli dell’ennesimo tentativo di rinnovare la comunicazione istituzionale in senso partecipativo
Un passo concreto verso la tanto osannata partecipazione dal basso. È questa la motivazione che ha spinto Walter Vassallo, presidente della commissione 1 Affari istituzionali e generali del Municipio 7 Levante, a presentare “Digital – Levante” un piano di rinnovo della comunicazione via web che riguarderà le pagine internet istituzionali del “suo” ente.
«Quello che vogliamo fare – ci racconta Vassallo – è dare vita a un processo di informatizzazione che crei le basi per una reale partecipazione diffusa, che contribuisca allo snellimento dell’amministrazione, alla riduzione di tempi, costi, margini di errore e attesa agli sportelli, anche attraverso una progressiva alfabetizzazione digitale per i cittadini meno avvezzi alle nuove tecnologie. Senza dimenticare un altro tema cruciale del nostro tempo, ovvero quello dell’eco-sostenibilità».
Il nuovo sito del Municipio Levante, quindi, dovrà contenere, da un lato, tutti i moduli e le documentazioni necessarie per accedere ai più svariati servizi locali e, dall’altro, tutte le notizie indispensabili per restare aggiornati sulle attività del territorio, da Nervi a Sturla. Sulla falsa riga di quanto dovrebbe accadere, a livello più ampio, con le pagine istituzionali del Comune di Genova.
«Ad esempio – spiega ancora Vassallo – mi piacerebbe che si potesse accedere con facilità alla mappatura di tutte le aree verdi pubbliche, razionalizzando tempi e moduli per l’adozione o l’affido di quelle ancora libere».
Sfruttare la rete, dunque, non tanto come mera innovazione tecnologica per stare al passo con i tempi, ma per promuovere una conoscenza condivisa che favorisca la partecipazione, la crescita di consapevolezza del proprio essere cittadini e l’integrazione sociale di tutti. Prima che la realizzazione tecnica del progetto possa essere studiata dagli informatici, le linee programmatiche di Digital-Levante dovranno passare al vaglio del consiglio municipale (a luglio o dopo l’estate). Uno step poco più che formale, vista l’approvazione già ottenuta sia in commissione 1 che in commissione 3 (Servizi civici e alla persona).
«Purtroppo, trattandosi di cose pubbliche, i tempi per la realizzazione temo che non saranno brevissimi – ammette Vassallo – ma vigilerò costantemente perché il progetto non si incagli nelle solite maglie della burocrazia amministrativa».
A questo proposito, va tenuto presente che le pagine web dei Municipi altro non sono che un’emanazione del sito istituzionale del Comune di Genova: per cui, i tecnici della delegazione dovranno quantomeno interfacciarsi con quelli di Palazzo Tursi, prima di dare il via a qualsiasi modifica. Ma Vassallo assicura che «ci si potrà muovere con una certa autonomia. D’altronde, il progetto è già stato visionato dalla Segreteria generale e non è stata sollevata alcuna pregiudiziale di legittimità».
Che il territorio genovese abbia necessità di una rinnovata visibilità istituzionale anche dal punto di vista telematico è fuori di dubbio. Basta fare qualche clic in profondità sull’attuale sito del Comune per rendersi conto di come il progetto di “Genova Città Digitale”, uno dei fiori all’occhiello del programma elettorale di Marta Vincenzi, si sia sostanzialmente arenato, ancor prima dell’avvento del nuovo ciclo amministrativo. E pensare che tutto era iniziato proprio dalle “periferie”, con l’ambizioso sito “Prossima Fermata Genova”: nelle intenzioni, un vero e proprio giornale dei quartieri genovesi, che per mancanza di fondi, risorse e visioni strategiche, è rimasto relegato al solo Municipio VI – Medio Ponente (zone di Sestri e Cornigliano), per giunta senza alcun particolare appeal.
Dunque, una bella rinfrescata “informativa” a partire dal “basso” dei Municipi potrebbe solo che giovare alla sete di notizie che pervade i meandri del web e del mobile. Resta da capire se la strada che “Digital Levante” vuole tracciare troverà finalmente terreno fertile e, soprattutto, fondi e capacità professionali. Di per sé, un sentiero irrinunciabile per una città che ambisce a essere “Smart”.
Simone D’Ambrosio