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Domenica 17 giugno, Art Invasion Evolution 2012: Genova invasa dall’arte

Gli artisti dissemineranno le loro opere nel centro cittadino in nome della libera fruizione dell'arte; lo stesso evento si terrà contemporaneamente in tutto il mondo


12 Giugno 2012Notizie

Domenica 17 giugno Genova si risveglierà immersa nell’arte. Quadri, installazioni e sculture d’arte contemporanea cambieranno il volto della nostra città: ma solo per un giorno, perché già in serata tutto verrà smantellato e tutto ritornerà esattamente come prima.

Nulla di strano, è “solo” Art Invasion Evolution 2012, l’installazione urbana più grande del mondo che ridarà colore ad alcuni angoli cittadini dimenticati e donerà a tutti l’arte in ogni sua forma, dalla pittura alla musica, dalla scultura al teatro, dalla poesia alla danza, senza imbrattare, senza offendere, senza occupare o guastare.
Contemporaneamente lo stesso avverrà in altre città in Italia e nel mondo, ovunque si siano costituiti comitati organizzatori (Genova, Savona, Pisa, Firenze, Milano, Varese, Napoli, Salerno, Lecce, Foggia, Bari, Catanzaro, Venezia, Roma, Latina, Messina, Cagliari, Sassari, Mosca, New York, Melbourne, Sidney, Viseu, Londra, ed altre ancora). Il coordinamento internazionale dei vari gruppi è avvenuto attraverso Facebook, tramite una pagina creata appositamente per l’evento. Questo accadrà per amore dell’arte, guerreggiando contro la non-cultura. Invasori uniti in un solo pensiero: trasformare la città in una sconfinata galleria d’arte contemporanea in cui il cittadino sarà parte attiva della performance, non solo  semplice spettatore.

Mentre tutti gli altri dormiranno, nella notte tra sabato 16 e domenica 17 giugno, centinaia di artisti in tutto il mondo lavoreranno, senza chiedere nulla in cambio. Sabato notte, il gruppo genovese invaderà la città con le proprie opere per poi tornare a riprendersele domenica sera. I loro nomi verranno resi noti solo il giorno dopo tramite un nuovo comunicato accompagnato da fotografie e video dell’evento. Menti creatrici, pur non conoscendosi, hanno voluto unirsi con arti diverse nel comune  pensiero che solo la cultura possa abbattere la noia, il mal-essere, il cattivo gusto.
Cosa è mutato intorno a te? Cosa c’è sopra quel palo? Cosa sono quelle pietre equidistanti tra loro con forme infinite? Farina sul suolo? Pensieri appesi? Una scultura su una panchina? E quei mobili in mezzo alla piazza? Sembra che la piazza sia un appartamento senza soffitto, senza pareti, senza limiti…ma cosa è successo stanotte? Domenica 17 giugno, chi al mare avrà preferito due passi in centro, potrebbe farsi queste domande.

«Basta con i soliti luoghi di esposizione alquanto arcaici e canonici – dicono i coordinatori nazionali di Art Invasion 2012 – il mondo va avanti… cambiamo la concezione di mostra d’arte. Chi partecipa all’invasione di Nostra Signora Art (movimento ideato dall’artista-performer italiano Davide Intelligente, invade le città del mondo da diversi anni: nel 2009, anno della prima edizione, vi aderirono ventuno città italiane, nel 2010 trenta città italiane e quattro russe, nel 2011 trentatre città italiane, quattro russe e una australiana) è un artista, noi non coloriamo fontane, noi non imbrattiamo proprietà altrui, noi non lediamo alcunché, non sporchiamo, non mettiamo in pericolo; noi creiamo e doniamo a tutti, anche a coloro che non hanno il tempo di visitare una galleria, di accedere all’arte nel quotidiano… noi aiutiamo la città a vivere meglio rendendola meno monotona e più vivibile, per difenderla dalla decadenza e dalla mancanza di spazi… l’arte è vita, la vita è arte».

«Il silenzio della notte, le luci dei lampioni che vibrano, la città dorme, il deserto urbano… poi, ad un tratto, donne e uomini si alzano velocemente, nello stesso momento, in tutte le città, in tutto il pianeta, contro il vento, sotto la pioggia, scendono in strada, portando con sé la propria creazione da donare, in una società dove l’unico pensiero è sottrarre, sfruttare, accumulare introiti – continuano gli organizzatori – Veloci per le vie, sui muri, sui pali, su ciò che non serve o su ciò che serve ma di cattivo gusto, abbellendo, dando vita, generando emozioni dimenticate. Poi sorge il sole, la città si sveglia, un caffé fumante sul tavolo, una faccia che si lava, la vestizione…veloce… veloce… veloce, bisogna essere veloci, lavorare, accumulare, sopravvivere, tra i fumi della città, tra la gente che ti sfrutta, l’ignoranza che getta cultura e plastica nei rifiuti organici o che confonde un’ opera con un ordigno. Allora sbrigati, in macchina, verso il posto di lavoro ma prima a scuola a portare tuo figlio mentre tua moglie fa la spesa… Rallenta. Fermati. Guarda».

[foto di Constanza Rojas]


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