Comune di Genova e Regione Liguria, dopo l'invio della lettera alla Parmalat Lactalis, ribadiscono la necessità di un incontro immediato con la proprietà
Piena convergenza tra Regione Liguria, Comune di Genova ed organizzazioni sindacali nel dire No a qualsiasi ipotesi di chiusura o ridimensionamento della Centrale del Latte di Genova. È stata espressa questa mattina nel corso della riunione svoltasi in Regione alla presenza degli assessori allo sviluppo economico del Comune di Genova, Francesco Oddone, al lavoro e all’agricoltura della Regione Liguria, rispettivamente Enrico Vesco e Giovanni Barbagallo, della presidente del Municio 5 Valpocevera, Iole Murruni e delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria.
Un faccia a faccia che è servito per fare il punto della situazione dopo l’incontro dei sindacati con l’azienda a Collecchio e l’invio della lettera alla proprietà da parte delle Istituzioni locali per chiedere un incontro immediato e da cui è emersa la necessità di proseguire con una mobilitazione congiunta. Parola d’ordine il mantenimento del sito produttivo sul territorio genovese, dopo la volontà espressa da Parmalat Lactalis di razionalizzare le attività e cioè di chiudere gli stabilimenti di Genova, Como e Pavia e di ridimensionare lo staff di Parma. .
«Nell’incontro che si è svolto a Collecchio e che ci è stato riferito dai sindacati – hanno affermato gli assessori Oddone, Vesco e Barbagallo – l’azienda ha solo illustrato il piano industriale che comunque è apparso confuso, frettoloso e privo di qualsiasi garanzia. Soprattutto preoccupa il fatto che non sia stato consegnato, a dimostrazione di una volontà della proprietà di procedere con la chiusura dello stabilimento».
Una possibilità che è stata respinta in modo fermo e unanime da tutte le organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali che – dopo le lettere inviate due giorni fa dal presidente della Regione Liguria, Burlando e dal sindaco del Comune di Genova, Doria – hanno ribadito la richiesta di un incontro il più velocemente possibile. A questo si aggiunge l’impegno che si è assunta la Regione Liguria, attraverso l’assessore al lavoro, Enrico Vesco di contattare la Regione Lombardia per fare fronte unico, anche con i Comuni di Como e Pavia, dove risiedono gli altri stabilimenti che l’azienda è intenzionata a chiudere.
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