Il Parlamento sta discutendo il provvedimento, le associazioni pacifiste lanciano un
In questi giorni il Parlamento è impegnato nella discussione in merito al disegno di legge del ministro Giampaolo Di Paola sulla riorganizzazione della Difesa e delle Forze armate che dovrebbe prevedere anche un taglio delle spese militari. Ma, come diverse associazioni hanno denunciato più volte, i conti sembrano non tornare.
La domanda cruciale è quanto spende l’Italia nella Difesa? 14 miliardi di euro all’anno come dice il Ministro Di Paola, oppure 23 o 30, come sostengono fonti indipendenti?
In seguito alla parata del 2 giugno scorso, che aveva suscitato numerose polemiche per il conseguente sperpero di risorse economiche, lo stesso Ministro della difesa ha affermato «Le Forze armate hanno bisogno di avere delle capacità operative importanti. Siamo un grande Paese e per poter lavorare con altri grandi Paesi c’è bisogno di investire. Vorrei sottolineare, però, che la difesa italiana è una tra quelle meno finanziate nel mondo ed in Europa. La Francia ha un bilancio per la difesa di 36 miliardi di euro, l’Italia ne ha uno di 14 miliardi. Meno della metà. La Germania è a trenta, la Gran Bretagna è a quaranta. Nell’ambito di queste risorse, che mi pare siano ridotte, noi spendiamo saggiamente sulle capacità fondamentali. Sono soldi ben investiti».
E l’ammiraglio Di Paola ribadisce l’importanza del suo programma di riforma «Abbiamo presentato un disegno di legge di ristrutturazione profonda delle forze armate e dello strumento militare che prevede una riduzione di 40mila persone in 10 anni: devo ancora trovare un’altra amministrazione che abbia fatto una proposta così incisiva. Mi sembra che la Difesa, prima ancora che la definizione “spending review” nascesse, la sua “spending review” l’ha veramente impostata e la vuole portare avanti».
Il Ministro ha ragione quando sostiene che l’Italia spende di meno di altri paesi del mondo ma, secondo il Libro bianco sulle spese militari “Economia mano armata” (curato da Sbilanciamoci!; scaricabile in formato pdf sul sito www.sbilanciamoci.org), il bilancio della Difesa arriva a 23 miliardi, il 60% in più della cifra indicata da Di Paola.
Resta comunque difficilissimo riuscire a districarsi nel bilancio della Difesa, come spiega il presidente dell’Associazione Obiettori non violenti, Massimo Paolicelli «Le spese militari sono spese scomode, per questo si tende a nasconderle, in tutti i Paesi».
Nel frattempo la mobilitazione delle associazioni pacifiste continua ed il 27 giugno scorso è stato lanciato un appello a Camera e Senato affinché il provvedimento venga respinto o completamente modificato.
Questo il testo dell’appello:
Il Parlamento sta discutendo il disegno di legge delega di revisione dello strumento militare presentato dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola che:
1. aumenta la spesa pubblica;
2. aumenta la spesa per gli armamenti;
3. impegna non meno di 230 miliardi per i prossimi 12 anni a sostegno di un enorme apparato militare;
4. autorizza il Ministero della Difesa a vendere armi italiane nel mondo;
5. taglia il personale e vende le caserme per comperare nuove armi;
6. stabilisce che in caso di calamità naturali gli interventi di soccorso dell’esercito dovranno essere pagati da chi li richiede;
7. trasforma le FFAA in uno strumento da guerre ad alta intensità.
Mentre s’impongono agli italiani tanti sacrifici, mentre si taglia la spesa pubblica e la spesa sociale, noi sottoscritti chiediamo al Parlamento di non approvare questa legge delega e di avviare una seria riforma dello strumento militare rendendolo compatibile con le possibilità economiche del Paese e coerente con una nuova idea di sicurezza e una nuova visione del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
Per adesioni e informazioni:
Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 335.6590356 – 075/5736890 – fax 075/5739337 mail: segreteria@perlapace.it – sito web: www.perlapace.it
Per firmare l’appello invia una mail a segreteria@perlapace.it
«Grazie alla nostra mobilitazione abbiamo ottenuto un primo risultato contro il DDL delega di revisione dello strumento militare spingendo un gruppo di parlamentari ad intervenire nel corso del dibattito che si sta svolgendo in Commissione Difesa del Senato – spiega Flavio Lotti, coordinatore nazionale Tavola della Pace – Ora siamo entrati in una fase nuova perché il ministro Di Paola ha chiesto di approvare la legge al Senato entro il mese di luglio, senza troppe discussioni».
«Per questo motivo – sottolinea Lotti – è necessario accrescere subito la pressione sui senatori, a cominciare da quelli della Commissione Difesa che questa settimana devono presentare gli emendamenti al DDL».
Lo strumento scelto è il Mailbombing, letteralmente “bombardamento postale”, in pratica una forma di “attacco informatico” in cui grandi quantitativi di e-mail vengono inviate ad un unico destinatario, allo scopo di provocare un vero e proprio “intasamento” della casella di posta.
«E’ molto facile ed efficace – conclude Lotti – Ciascuno deve inviare una mail ai senatori della Commissione Difesa e ai Capigruppo del Senato. Non servono più di 10 minuti. Questo è il momento più importante. Quello in cui la nostra pressione può e deve avere più effetto. Fallo ora, prima che sia troppo tardi! E invita tutti i tuoi amici a fare altrettanto! Fallo per tutti quelli che stanno pagando il prezzo più alto della crisi e delle decisioni sbagliate di chi ci governa. Questa è una delle peggiori!».
Sul sito web www.perlapace.it è possibile trovare la lettera tipo e gli indirizzi a cui inviare le mail.
Matteo Quadrone