Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Lagaccio, via Ventotene: al via i lavori di ripristino della viabilità

Dopo mesi di vana attesa adesso è davvero questione di giorni; è stata sistemata la recinzione dell'area di cantiere e sono iniziati gli interventi preliminari per la rimozione provvisoria della tubazione del gas


30 Dicembre 2013Notizie

Frana in via Ventotene, LagaccioA distanza di un mese esatto dalla Conferenza dei Servizi che ha deliberato – il 28 novembre scorso – il via libera ai lavori di via Ventotene, la strada del quartiere Lagaccio franata il 1 aprile 2013 causando il conseguente isolamento di centinaia di residenti nei due palazzi ai numeri civici 85 e 106 , siamo andati a vedere com’è oggi la situazione, mentre il territorio genovese – proprio in queste ore – mostra in maniera palese la sua capillare fragilità con diverse frane che hanno colpito in rapida sequenza San Cipriano (a poca distanza da via Val d’Astico, della quale in passato ci siamo occupati), Borgoratti (nei pressi della tristemente nota via Bocciardo), San Carlo di Cese (Val Varenna) e le alture di Sestri Ponente, solo per citare le maggiori.

lagaccioIl cantiere di via Ventotene, la cui apertura era preannunciata nel mese di dicembre, ancora non è avviato, però, gli abitanti dopo tanto patire (ormai 8 mesi di “reclusione” forzata soprattutto per i numerosi anziani) sono abbastanza fiduciosi e attendono – per il principio del nuovo anno – l’inizio degli interventi che garantiranno il ritorno alla normalità. E già si vedono i primi segnali in tal senso. Nei giorni scorsi gli operai hanno risistemato la recinzione dell’area colpita dallo smottamento, all’altezza del civico n. 51, dove è stato ricavato un varco per facilitare il passaggio delle persone (seppure pericoloso visto che si affaccia sull’orlo del precipizio) che altrimenti, per uscire e tornare a casa, non hanno altra alternativa rispetto a quella di percorrere la ripida e lunga scalinata che conduce in via Cinque Santi. Varco che presto sarà chiuso per consentire la cantierizzazione vera e propria. Nel frattempo, sono partiti i lavori preliminari per la rimozione provvisoria della tubazione del gas, in modo da poter procedere con gli scavi e le perforazioni.

Come sancito dalla Conferenza dei Servizi i lavori prevedono due distinti lotti: la fase 1, ovvero il rifacimento del muraglione crollato all’interno dell’ex caserma Gavoglio, a carico dell’Esercito, e la fase 2, cioè il ripristino della strada (dunque della completa viabilità), a carico degli eredi della famiglia Cesura (proprietari della strada privata). In merito alla tempistica si stimano circa 2 mesi per l’esecuzione di ciascuno dei due lotti, per un totale di 4 mesi. Quindi, se tutto va bene, a maggio dovrebbero finalmente concludersi i disagi degli abitanti della parte alta di via Ventotene.

«Da quando il Comune ha voluto assumere un ruolo di coordinamento, al di là delle singole responsabilità delle parti in causa, la situazione si è sbloccata – spiega Paolo Gallitto, abitante del civico n. 85 che ha seguito fin dal principio la vicenda – La Conferenza dei Servizi è stata rapida ed in 30 giorni ha deliberato. La famiglia Cesura ha già affidato i lavori a delle ditte di fiducia, mentre l’Esercito ha dovuto seguire la normale procedura dell’appalto pubblico. L’iter burocratico probabilmente ha ritardato l’avvio degli interventi, ma ormai auspichiamo sia solo una questione di giorni».
Anche l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Gianni Crivello, conferma «Oggi i ruoli sono ben chiari e definiti. Noi come istituzione locale, dopo aver dato le diverse autorizzazioni, dobbiamo monitorare l’esecuzione delle opere. Ma anche il Tribunale tramite il Giudice ed il CTU (consulente tecnico d’ufficio che svolge la funzione di ausiliario del Giudice, ndr) segue direttamente la vicenda. Speriamo che a gennaio il cantiere sia completamente operativo».

I lavori per la ricostruzione del muro sono particolarmente complessi, non tanto da un punto di vista tecnico, ma piuttosto perché «Coinvolgono due diversi protagonisti, Esercito e parte privata, ciascuno con proprie procedure specifiche – spiega il CTU, l’ingegnere Antonio Brencich, sulla pagina web dedicata alla questione di via Ventotene – si sviluppano in parte all’interno di una struttura militare di proprietà di un terzo protagonista, il Demanio; le imprese esecutrici sono tre, inquadrate in due diversi appalti (una per l’appalto Esercito, due per l’appalto privato)».
Inoltre, occorre ricordare che l’avvio degli interventi più importanti della fase 2 (a carico della famiglia Cesura) «È condizionato dal completamento almeno dei 2/3 della fase 1 (a carico dell’Esercito)».Comunque, prosegue Brencich «I lavori di stabilizzazione della frana dovrebbero terminare con il mese di gennaio 2014 ed essere seguiti immediatamente dai lavori di costruzione del “solettone” per ripristinare via Ventotene».

Insomma, le ultime notizie paiono rassicurare gli abitanti che, però, prima di cantar vittoria, vogliono vedere con i loro occhi gli operai in cantiere. Resta, infine, la preoccupazione per il grave problema dell’accesso dei mezzi di soccorso sanitario. Dopo la frana, infatti, il personale del 118 è costretto a trasportare i pazienti sulla scalinata che conduce in via Cinque Santi con un inevitabile allungamento dei tempi di intervento. «Da mesi abbiamo chiesto che sia installato un cartello con l’indicazione per raggiungere i civici n. 85 e 106, attualmente non segnalati e di difficile individuazione per chi non conosce la zona – conclude il residente Paolo Gallitto – ma finora questo semplice accorgimento non è stato realizzato».

 

Matteo Quadrone


  • cantieri, quartieri di Genova
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
    “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”
    L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”
  • Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua
    Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista