Sono oltre 54 milioni i pannelli solari in esercizio in Italia, ma non esiste nessun impianto di riciclaggio
Mille tonnellate, ovvero circa 50 mila moduli fotovoltaici rotti o comunque non più funzionanti sono in attesa di essere smaltiti.
È quanto emerge all’indomani di Ecomondo, Fiera internazionale dello Sviluppo sostenibile, svoltasi a Rimini alcuni giorni fa, dove Ecolight, consorzio che si occupa della gestione di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), pile e accumulatori, ha presentato il sistema integrato per la raccolta e il recupero dei pannelli solari.
“Dai contatti che abbiamo avuto – spiega il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio – sono emersi numeri elevati. E probabilmente sono numeri in difetto rispetto alla realtà. Ci troviamo davanti a una montagna di rifiuti per i quali non esiste ancora una normativa precisa”.
Il decreto del 5 maggio 2011, riferito al quarto conto energia, ha sancito l’obbligo per i soggetti responsabili di dotarsi di un canale corretto di smaltimento per tutti gli impianti che entreranno in funzione dal 30 giugno 2012, pena la non concessione dei contributi di incentivo. I soggetti responsabili, ovvero i produttori e gli importatori, sono chiamati ad aderire ad un consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici al termine della loro vita. Viene introdotto il principio secondo il quale chi inquina paga. Per ottemperare questo principio, il finanziamento e l’organizzazione della raccolta e del trattamento sono posti in capo ai produttori.
Il fotovoltaico in Italia ha registrato una grande diffusione fin dalle prime installazioni avvenute negli anni Novanta. Ad oggi, sono oltre 54 milioni i pannelli solari in esercizio in Italia, ma non esiste nessun impianto di riciclaggio.
Anche se la durata di un pannello fotovoltaico viene stimata intorno ai 20-25 anni, esistono già oggi molti moduli che rotti o non più funzionanti devono essere smaltiti in modo corretto.
Ecolight ha studiato un apposito servizio tutto made in Italy per rispondere alle esigenze di recupero e smaltimento. In collaborazione con aziende partner che operano già nel settore della raccolta e del trattamento di rifiuti elettronici, è stato definito un sistema integrato di gestione di questi rifiuti garantendo il ritiro dei pannelli rotti o non più funzionanti su tutto il territorio nazionale e il loro corretto trattamento con il recupero delle materie prime seconde e lo smaltimento delle sostanze non riutilizzabili.
Infatti, una volta giunto a fine vita, un normale pannello solare può ancora dare molto all’ambiente. La maggior parte dei moduli fotovoltaici è quasi interamente recuperabile. Se opportunamente trattati, infatti, è possibile ottenere silicio, vetro, alluminio e plastica: tutte materie prime seconde, che possono essere immesse nuovamente nei cicli produttivi, facendo risparmiare energia e contribuendo a salvaguardare l’ambiente. Alcuni pannelli, inoltre, contengono tellururo di cadmio (CdTe), una sostanza particolarmente inquinante che deve essere smaltita in modo corretto.