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Porto di Genova, Expo 2015. Una grande opportunità per lo scalo genovese

Genova porta di accesso per Expo 2015: semplificazione del ciclo import/export e corridoi controllati, lo stato dell'arte tra annunci e sperimentazioni concrete. «L'evento sarà un vero e proprio banco di prova per il nostro scalo», spiega il dg di Spediporto


3 Giugno 2014Inchieste

Palazzo San GiorgioVenerdì 30 maggio, con lo sbarco presso il terminal Sech dei primi quattro contenitori di merce destinata alla costruzione dello stand espositivo giapponese di Expo 2015, il porto di Genova ha lanciato la sua candidatura a diventare porta d’accesso principale per i notevoli volumi di traffico connessi al grande evento milanese del prossimo anno. I container, usciti venerdì stesso dalle banchine genovesi con destinazione Milano, sono stati dichiarati con la procedura dello “sdoganamento in mare” (il cosiddetto pre-clearing, attivo negli scali di Genova e La Spezia dal 25 febbraio scorso) che permette agli operatori di trasmettere le dichiarazioni di importazione mentre le merci sono ancora in viaggio sulle navi, consentendo alla dogana, e alle altre amministrazioni coinvolte, di anticipare l’effettuazione dell’analisi dei rischi, e svincolare prima dell’arrivo le merci per le quali non ritiene necessario effettuare un controllo fisico. Un’operazione salutata con entusiasmo dal presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo: «Abbiamo dimostrato che quella di candidare Genova a porto Expo era un’intuizione felice, ed ora si sta concretizzando. Grazie al nuovo sistema di sdoganamento in mare diamo ai Paesi interessati un segnale di efficienza importante, segnale che potrà consolidare, finita l’esposizione, anche i traffici futuri».

Sempre nel mese di maggio, Autorità Portuale genovese e Gruppo Fs hanno annunciato di aver siglato un accordo per quanto riguarda le operazioni di carico sui treni dei container non soggetti a controlli di sicurezza direttamente dalle navi cargo, semplificando e velocizzando le pratiche burocratiche, tramite l’utilizzo di nuovi sistemi tecnologici. “La nuova procedura telematica, denominata corridoio doganale ferroviario, permetterà agli operatori di presentare le dichiarazioni doganali dei container trasportati in maniera più rapida ed efficace – si legge nel comunicato stampa congiunto – L’niziativa, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, agevolerà lo sviluppo e la competitività del trasporto merci intermodale, soprattutto in vista di EXPO Milano 2015″.

Verso Expo 2015: che cosa sono i corridoi controllati?

Il porto di Genova, dunque, getta le basi per prepararsi ad accogliere i crescenti flussi merceologici previsti da qui a breve, in un’ottica di sviluppo che prevede investimenti sia in infrastrutture “materiali” (vedi il Piano del Ferro per aumentare il trasporto su rotaia), sia in infrastrutture “immateriali”(vedi il sistema telematico portuale E-port), oltre alla fondamentale attuazione di soluzioni (individuate dall’Agenzia delle Dogane) idonee a ridurre le inefficienze – e di conseguenza i costi – del ciclo importo/export, considerando che l’incertezza dei tempi necessari per la conclusione delle procedure, mediamente più lunghi di quelli dei competitors europei, e la scarsa affidabilità nel rispettare le scadenze, vengono indicati tra i principali fattori che influenzano negativamente la competitività del sistema logistico nazionale.
Di Sportello Unico Doganale, sdoganamento a mare, e relative problematiche attualmente irrisolte, abbiamo già parlato nel nostro precedente approfondimento, oggi ci concentriamo sui “corridoi controllati”, evocati, seppur vagamente, nell’accordo recentemente siglato (del quale non si conoscono i dettagli) tra Autorità Portuale di Genova e Gruppo Fs.

L’Agenzia delle Dogane, nel quadro delle norme connesse all’organizzazione dell’Expo – Legge 14 gennaio 2013, n.3 che ha ratificato l’Accordo (Roma, 11 luglio 2012) tra il Governo della Repubblica italiana e il Bureau International des Expositions sulle misure necessarie per facilitare la partecipazione all’Esposizione Universale di Milano del 2015 – ha adottato innovazioni procedurali al fine di assicurare adeguati controlli e celerità nello svincolo delle merci destinate alle esigenze dell’esposizione universale, che poggiano su semplificazioni già sperimentate (Sportello Unico Doganale, pre-clearing, corridoi controllati).

trasporto-merci-containerIl 10 febbraio scorso, a La Spezia, è stata avviata la sperimentazione operativa del primo “corridoio controllato” che consente ai container in arrivo presso il porto di essere immediatamente trasferiti dallo scalo mercantile all’area retro-portuale di Santo Stefano Magra, distante circa sette chilometri, dove potranno essere completati gli eventuali controlli doganali. Il progetto ha lo scopo di decongestionare le banchine, aumentandone di fatto la recettività, e nel contempo riducendo, anzi in molti casi eliminando completamente, i tempi di stazionamento delle merci dovuti alle esigenze di verifica da parte delle dogane e degli altri enti deputati ai controlli.
Il corridoio controllato è stato realizzato dall’Agenzia delle Dogane con la collaborazione di UIRNeT S.p.A., soggetto attuatore della Piattaforma Logistica Nazionale “utilizzando le pregresse congiunte esperienze maturate nell’ambito del progetto Il Trovatore che, mediante l’utilizzo di dispositivi di controllo installati sui mezzi di trasporto, consente la tracciatura della movimentazione dei container nel rispetto dei percorsi prestabiliti, inviando allarmi in caso di deviazioni dal tracciato e/o ritardi nella conclusione del trasporto”. Secondo l’Agenzia “I corridoi controllati e lo Sportello Unico Doganale consentiranno, con la collaborazione delle altre amministrazioni nazionali coinvolte nei controlli delle merci, di ridurre al minimo i tempi di conclusione dei processi di sdoganamento, rappresentando un’importante semplificazione tesa a favorire la buona riuscita dell’EXPO 2015″.

Il cronoprogramma dell’Agenzia prevede, entro il secondo semestre 2014: l’attuazione dei “Fast Corridors” per l’inoltro immediato delle merci arrivate via mare/aereo ai punti di sdoganamento (ne è prevista l’attivazione di uno dedicato in prossimità dell’area Expo) con trasferimento su gomma attraverso corridoi controllati dalla Piattaforma Logistica Nazionale, o via ferrovia; la predisposizione dei presidi nei medesimi punti di sdoganamento.

La situazione  nel porto di Genova

porto-container-d1«Nell’annunciato accordo tra Autorità Portuale e Fs, di cui non conosciamo i termini precisi, si fa soltanto un semplice riferimento allo strumento dei corridoi doganali – spiega Claudio Monteverdi, direttore Ufficio Agenzia delle Dogane di Genova – Parliamo di una procedura, in parte avviata, in parte da implementare, che resta ancora da applicare su larga scala a livello nazionale».
In buona sostanza si tratta di corridoi controllati per il monitoraggio “fisico” delle merci da/verso l’area portuale (porto di sbarco/imbarco) verso/da un nodo logistico autorizzato. «Lo strumento è già tecnicamente dettagliato – continua Monteverdi – Esistono tipologie diverse di corridoi. Ad esempio La Spezia-Santo Stefano Magra (sperimentazione avviata a febbraio). Per l’Expo 2015 saranno definiti i corridoi sulla direttrice Genova-Milano. Attualmente i container sbarcano e poi seguono i normali tracciati. Con l’attivazione dei corridoi, invece, sarà possibile usufruire della modalità di inoltro diretto, da punto a punto, con facilitazioni nelle dichiarazioni doganali. L’Agenzia delle Dogane mette a disposizione lo strumento. Adesso sono le varie realtà economiche, in sinergia con gli operatori privati, che devono attivarlo. Chi conosce l’opportunità sta già lavorando da tempo con le autorità portuali per la sperimentazione dei corridoi. È compito loro passare alla fase concreta di attivazione».

«Premesso che non siamo a conocenza dei contenuti dell’intesa tra AP Genova e Gruppo Fs, quando parliamo di procedure semplificate per lo svincolo delle merci, siamo ovviamente molto attenti alle eventuali prospettive – afferma Gianpaolo Botta, direttore generale di Spediporto (la più importante associazione italiana delle “case di spedizione” protagoniste del mercato dell’import/export e del trasporto delle merci) – Personalmente, credo che l’accordo scaturisca dalla volontà, da parte di entrambi i soggetti, di aumentare il livello di dialogo, anche per quanto riguarda la connessione tra le rispettive piattaforme informatiche e lo sviluppo di sistemi telematici che facilitino i processi di import/export».
Secondo Botta «Il fatto di intensificare i rapporti tra chi sviluppa la parte ferroviaria e chi gestisce lo scalo, è sicuramente un atto di responsabilità. Visto che l’Autorità Portuale genovese, in questi anni, ha creato una rete di legami con gli operatori privati ed una stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, forse mancava proprio il tasselo del Gruppo Fs».
Inoltre, l’iniziativa assume particolare rilevanza in ottica di Expo 2015. «L’evento sarà un vero e proprio banco di prova per Genova – conclude il direttore di Spediporto – Il nostro porto, per alcuni mesi, diverrà una delle principali porte di ingresso delle merci destinate alle sedi espositive. Noi operatori privati auspichiamo di essere adeguatamente coinvolti nella fase di attuazione delle possibili novità procedurali e/o di sistema. Simili progetti, infatti, funzionano appieno soltanto se tutti i soggetti, nessuno escluso, sono chiamati a partecipare. D’altronde, stiamo parlando di strategie che potrebbero ridisegnare i futuri bacini di utenza e migliorare i servizi che il porto fornisce al settore delle merci».

Matteo Quadrone


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