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Valletta San Nicola: verso il percorso partecipato e la firma dell’accordo di programma

In attesa dell'approvazione definitiva dell'accordo di programma tra i soggetti interessati (ASP Brignole, Comune di Genova, Regione, Università), i cittadini volontari e il Comune dialogano per un progetto condiviso. Facciamo il punto con il comitato Le Serre e l'Istituto Brignole


11 aprile 2014Notizie

Valletta Carbonara San NicolaValletta San Nicola o Carbonara – 27 mila mq nel cuore di Castelletto, tra Corso Firenze e Corso Dogali – una situazione ormai nota alla maggior parte dei genovesi (qui l’ultimo approfondimento di Era Superba): da anni i comitati di quartiere si battono affinché il più grande spazio verde del centro, di proprietà di ASP Brignole, sia restituito alla città per attività di vario tipo (da turistiche a imprenditoriali, didattiche, ecc.).

A giugno 2013 in Comune è stata approvata una mozione che definisce quest’area come agricola all’interno del nuovo PUC e esclude la possibilità di costruire park e villette, come nelle intenzioni dei proprietari. Ma la questione non è così semplice. Il quadro si complica se si pensa che i soggetti coinvolti sono molti, e tutti vogliono spartirsi a ragione i 27 mila mq, cercando di trovare un accordo: oltre ai proprietari dell’ASP Brignole, anche Comune e Regione, i cui rappresentanti siedono nel consiglio di amministrazione del Brignole, e Università di Genova, che ha acquisito dal Brignole il diritto di superficie degli spazi dell’Albergo dei Poveri per 50 anni allo scopo di trasferire qui la ex Facoltà di Scienze Politiche e realizzare un campus universitario. Infine, non dimentichiamo i cittadini di Castelletto che, riuniti nell’associazione Le Serre, da tempo si battono per avere un ruolo costruttivo all’interno del processo decisionale e un futuro attivo nella gestione della Valletta.

Mercoledì è in programma a Tursi una commissione consiliare alla presenza di tutti i soggetti coinvolti per iniziare un percorso condiviso, in attesa che i vari enti sottoscrivano un accordo di programma. Durante #EraOnTheRoad siamo andati alla Valletta a parlare con i membri de Le Serre. Ecco il quadro completo della situazione.


Verso la suddivisione dell’area e l’assegnazione degli spazi

Di recente è stato redatto dal commissario straordinario del Brignole Enzo Sorvino un accordo di programma, da sottoscrivere tra i quattro soggetti in questione (ASP Brignole, Comune, Regione e Università). L’accordo è ora al vaglio dell’avvocatura e sembra “manchi davvero poco” (a quanto confermano fonti ufficiose) alla firma definitiva. Si è svolto da poco un incontro tra Comune (con vicesindaco Bernini e Assessore all’Ambiente Valeria Garotta), Regione e Municipio per parlare della “valorizzazione” dell’area e della sua restituzione a tutta la città, non solo al quartiere di Castelletto.

«L’idea dell’accordo di programma è stata mia: ho deciso di procedere alla stesura perché si tratta di un problema che interessa tutti – commenta Sorvino – Avrei potuto tranquillamente disfarmene perché si tratta di un bene non valorizzabile dal punto di visto economico, ma ci tenevo a condividere idee e proposte con cittadini e soggetti coinvolti. Certo, non può essere trasformato tutto in orti urbani, come vorrebbero alcuni, ma l’idea è quella di introdurre orti a rotazione, laboratori didattici, un’area per le serre del Comune da ristrutturare, con le felci storiche. Infine, un’area spetterà ad Aster come magazzino, e poi ci sarà il campus universitario e la foresteria dell’Albergo dei Poveri. Sono 27 mila mq: c’è spazio per tutti, non le pare?».

Dopo la stesura dell’accordo, si dovrà attendere che il Comune proceda alla regolarizzazione del rapporto contrattuale con il Brignole per le aree che ancora sono scoperte, e che si faccia una stima del valore degli spazi per l’acquisto del diritto di superficie (a 50 o 99 anni, dato ancora da decidersi), come già avvenuto negli anni scorsi per l’Università di Genova. Serve una quantificazione in questo senso, dal momento che si tratta di un bene inalienabile.

Stabilite anche queste ultime cose, il Comune sarà capofila del progetto di ripensamento della Valletta, affiancato dal Brignole, che dovrà controllare che l’eredità dell’azienda sia conforme alle volontà testamentarie del suo fondatore e venga utilizzato come risorsa (non sostantiva, visto che si parla di verde pubblico) per la popolazione. Commenta ancora Sorvino: «I soggetti nella cabina di regia saranno due, noi e il Comune, quest’ultimo scelto come promotore, dal momento che avrà più facilità degli altri ad accedere a fondi europei, mediante partecipazione ad appositi bandi».

Da ultimo, in attesa della suddivisione degli spazi tra soggetti in questione, ieri (10 aprile, ndr) si è svolto l’ incontro tra Associazione Le Serre e Ufficio Partecipazione del Comune, per cercare un dialogo tra enti pubblici e cittadini del quartiere (i quali restano purtroppo esclusi da alcune fasi decisionali). Per ovviare a questo problema, era stato presentato poco tempo in fa in Consiglio comunale un articolo 54, che chiedeva di tenere conto della volontà dei cittadini. Da qui, nasce questo incontro con l’Ufficio Partecipazione, uno dei punti forti del programma del sindaco Doria al momento della sua elezione (nei quartieri di Prà, Lagaccio, Castelletto, Quarto), e già sperimentato con successo nel caso della ex caserma Gavoglio.

Ci spiega Franco Montagnani de Le Serre: «Ho richiesto l’incontro per le vie brevi in quanto ho ritenuto che si dovesse concordare con gli uffici comunali una strategia di partecipazione, a cui seguirà un percorso adeguato. Di norma, nei tavoli decisionali non siamo presenti e, pur rappresentati da Municipio e Orto Botanico, vogliamo costruire un percorso in prima persona con l’Ufficio Partecipazione e diventare parte attiva nel processo di suddivisione degli spazi, per evitare che tutto quello che abbiamo fatto negli anni sia vanificato e ci venga dato solo un “contentino”».

Inoltre, come detto, mercoledì 16 ore 14.30 a Tursi è in programma la Commissione consiliare  “Valletta Carbonara, esiti del tavolo di lavoro tra Comune di Genova, Regione Liguria, Istituto Brignole e Università – Audizioni dei soggetti partecipanti al tavolo”: un appuntamento non tanto per illustrare il progetto, già presentato da Le Serre e dagli altri soggetti lo scorso anno sempre in Commissione consiliare (e da cui poi è scaturita la mozione del 25 giugno), quanto perché i soggetti che fanno parte dell’accordo di programma (in particolare il Comune, tramite il vicesindaco Bernini) aggiornino i consiglieri sullo stato dell’arte.

«Noi saremo naturalmente presenti – continua  Montagnani  – e punteremo molto sull’unitarietà del progetto e il conseguente utilizzo congiunto ed unanime delle aree da parte di tutti i soggetti. Avanzeremo anche la proposta di “affido” anticipato, come già fatto ai Giardini Pellizzari: abbiamo chiesto al commissario Sorvino di prendere in gestione da subito l’area per iniziare un’azione di pulizia e metterci alla prova, soprattutto per coordinarci e vedere se saremo in grado in futuro di gestire gli spazi. Lo slogan sarà “Puliamo la Valletta”, abbiamo già raccolto l’adesione di circa 200 persone: i cittadini sono stufi dei proclami e dei tempi lunghi della politica, e hanno voglia di fare qualcosa di concreto per la zona. Dopo i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e dopo una mostra fotografica per far conoscere il luogo, ora abbiamo voglia di fare, armati di zappa. Se non ci daranno il permesso, c’è il rischio che le persone, oggi entusiaste, si disaffezionino alla causa».

di Stella Ingrassia
di Stella Ingrassia
di Lucia Pinetti
di Lucia Pinetti
di Ettore Chernetich
di Ettore Chernetich
Valetta San Nicola, di Antonietta Preziuso
di Antonietta Preziuso

 La posizione dell’associazione Le Serre e il progetto di recupero dell’area

Il testo della già citata mozione consigliare dello scorso giungo (qui il pdf), espone sinteticamente le linee fondamentali del Progetto de Le Serre (qui l’approfondimento di Era Superba). Anche la piantina della Valletta (qui il pdf), con una suddivisione ipotetica delle aree da destinare ai vari soggetti, riesce bene a rendere idea delle enormi potenzialità del luogo. «Sono tanti i progetti che troveranno spazio nell’area – continua Montagnani – ma alla fine dovrà essere un unico grande “progetto di progetti”, integrato: il Progetto unitario di Riqualificazione dell’intera area come bene comune dei cittadini. A nostro avviso, la divisione e la frammentazione segnerebbero la morte della Valletta perciò, siccome abbiamo tutti – pur nella diversità – una volontà comune, ci sembra giusto dialogare e proseguire assieme».

Si terrà conto del fine turistico e didattico, con il coinvolgimento di scuole e degli studenti universitari, per dare la possibilità ai ragazzi di entrare in contatto con le nozioni botaniche e gli scenari naturali, come un giardino comune nel centro della città. Altro fine, quello sociale, per l’aggregazione di anziani, pensionati, bambini, giovani, persone libere che vogliono leggere il giornale o prendere il sole. Si parla anche di imprenditoria giovanile under 35, con progetti e attività di coltivazione e produzione di piante autoctone, sfruttando le strutture già esistenti nella valletta, come le serre, e le attrezzature: si parla di nuove linee nella produzione, al passo con le nuove tendenze in voga in città come New York, Roma, Milano, anche i vista di Expo 2015. Nella parte in fondo alla valletta, a ridosso dell’Albergo dei Poveri, uno spazio per concerti, eventi, manifestazioni culturali. Al centro, un’agorà, per lo scambio e l’interazione tra diversi soggetti del luogo, sempre per promuovere l’integrazione.

Già sappiamo che una parte diventerà campus universitario: affiancato all’Albergo dei Poveri – nuova sede di Scienze Politiche – entro il 2019 ospiterà 7 mila studenti in 48 mila metri quadri, con 90 alloggi dotati di tutti i comfort (lavanderia, palestra, aule studio e quant’altro), per un investimento di 80 milioni di euro. ASP Brignole, invece, nei suoi edifici darà vita a un percorso museale storico-botanico che collegherà Porto Antico, Via Balbi e Corso Dogali: all’Albergo dei Poveri sarà presente, nella galleria che un tempo portava ai reparti, un tunnel che collegherà direttamente alla valletta e si potranno visitare giardini e serre storiche. Non sarà un vero museo perché, dice Sorvino, mancano i fondi per la gestione, ma comunque si cercherà di inserire il percorso all’interno del circuito museale cittadino. Il Comune, per la sua parte, continuerà a gestire le serre con le felci storiche, che saranno ristrutturate; Aster infine continuerà a occuparsi della manutenzione del tutto. Sarà creato anche un osservatorio per la tutela delle aree verdi cittadine.

 

Elettra Antognetti


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