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Amt, tra sciopero e spettro privatizzazione. Dagnino: «Da Comune fondi per assesto bilancio in vista del contratto di servizio»

Sindacati denunciano disinteresse di Comune per Amt e condizioni del personale. «Da Tursi tanti soldi per pareggiare i bilanci» la risposta dell'assessore Anna Maria Dagnino


23 Febbraio 2017Notizie

amt-trasporto-pubblico-d1Niente autobus domani a Genova dalle 11.45 alle 15.45. Il personale viaggiante incrocerà le braccia per 4 ore, senza però dare vita a cortei o presidi, per manifestare il proprio dissenso contro “il totale disinteresse del Comune nei confronti dell’attuale situazione in cui versa Amt”. Tra le motivazioni dello sciopero, illustrate questa mattina in conferenza stampa dai sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl trasporti), spicca in particolare la totale assenza di informazioni e di confronto verso la gara a bacino unico che la Città metropolitana dovrebbe indire entro giugno per rinnovare il contratto di servizio, la cui ennesima proroga è in scadenza a fine anno. Affermazioni a cui risponde l’assessore Dagnino: «Interesse altissimo dell’amministrazione, e lo testimoniano i soldi messi per pareggiare i conti». 

Considerato che Amt da sola o assieme ad Atp, che gestisce il trasporto pubblico nell’area extraurbana genovese, ad oggi non potrebbe partecipare ad alcuna gara a respiro europeo a causa del limitato capitale sociale e dall’avanzata età media dei mezzi (14 anni contro i 7 normalmente richiesti in questo genere di bandI), i sindacati chiedono un confronto per capire nel dettaglio quali siano le prospettive che, come più volte ammesso dallo stesso Comune di Genova, dovrebbero prevedere per forza di cosa l’affiancamento di un soggetto privato. Magari la stessa Autoguidovie-Busitalia, il cui recente ingresso in Atp ha detestato l’interesse dell’Anac. Dopo Amiu, dunque, un’altra privatizzazione, anche perché «azienda e Comune stanno continuando a dismettere capitale sociale, cercando di vendere il palazzo della direzione dopo aver venduto le aree di Campi, andando dunque in assoluta controtendenza rispetto a ciò che servirebbe per consolidare Amt» denuncia Edgardo Fano di Faisa-Cisal, come riportato dall’agenzia Dire.

«L’attenzione dell’amministrazione è invece fortissima – risponde l’assessore alla Mobilità e Trasporto Pubblico Anna Maria Dagnino – e lo dimostra il fatto che nel 2014 siamo arrivati a “mettere sul piatto” più di 30 milioni di fondi per i servizi, al fine di raggiungere l’equilibrio di bilancio, che è la condizione sine qua non per partecipare alla gara, una cifra notevolmente sopra la media degli altri enti locali. Gli ultimi quattro bilanci sono stati chiusi in pareggio grazie all’intervento del Comune». Per quanto riguarda la gara per l’assegnazione del contratto di servizio, l’assessore riporta quanto dichiarato recentemente dal sindaco Marco Doria: «L’idea dell’amministrazione  è quella di far partecipare Amt alla gara con partner forte che consenta gli investimenti necessari».

«Servono gli atti amministrativi che mettano nero su bianco i soldi, i chilometri e le condizioni del servizio da mettere a gara e che garantiscano la clausola sociale – tuona Camillo Costanzo, segretario generale Filt Cgil – ma i tempi per arrivare all’assegnazione del nuovo contratto entro fine anno non ci sono più». Concluso l’accordo di programma, infatti, si dovrà costruire il capitolato di gara, poi ci saranno dai 60 ai 90 giorni per presentare le manifestazioni di interesse e altrettanti per formalizzare le offerte vincolanti. Dopodiché, la commissione dovrà esaminare gli atti e proclamare il vincitore provvisorio, sperando che non ci siano ricorsi.

I disagi del personale

Tra le altre rivendicazioni in vista dello sciopero di domani, Antonio Cannavacciuolo di Uiltrasporti elenca: il sotto-organico di circa 170 unità su 1.400 di personale viaggiante che portano di fatto all’annullamento delle ferie con il 30% del servizio erogato in regime di straordinario, le continue esternalizzazioni con accordi che vanno ben oltre la scadenza naturale del contratto di servizio di fine 2017, la mancanza di mezzi con solo una settantina di nuovi arrivi rispetto ai 220 promessi dopo le famose cinque giornate di sciopero del 2013, le problematiche di sicurezza per viaggiatori e autisti, l’incertezza dei contributi pubblici per il 2016 e il 2017.

Una situazione, quella del personale, che sta generando “mostri”: stando a quanto dichiarato dai sindacati, gli autisti sono costretti a dormire in rimessa per chiedere, con un mese di anticipo, un giorno di ferie che non è neppure detto che venga concesso. «La notte in rimessa – spiegano i sindacati, come riportato dalla Dire – serve per essere i primi a chiedere congedo o ferie al mattino con 30 giorni di anticipo rispetto alla necessità. Per i periodi natalizi, arriviamo anche a una ventina di persone che dormono in rimessa: una cosa che va avanti da due anni». «Da poco è stato chiusa una selezione per nuovi autisti – sottolinea Dagnino – e recentemente sono andata personalmente al ministero per provare trovare un sistema per superare i vincoli di legge per le assunzioni».


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