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Teatro Hop Altrove, le linee guida del bando suggerite dai cittadini

Un bell'esempio di partecipazione e condivisione nel teatro del Centro Storico, un laboratorio pubblico per tracciare le linee guida del futuro bando di gestione. Ecco il racconto della giornata


27 Ottobre 2012Notizie

Laboratorio teatro Hop Altrove, 27 ottobre 2012Si è concluso da poche ore “Let’s Hop Altrove!”, il laboratorio cittadino che aveva come scopo quello di definire le priorità d’utilizzo del centro culturale polivalente Altrove, il teatro Hop di piazzetta Cambiaso nel cuore della Maddalena.

Alle 14 di questo uggioso sabato pomeriggio, si sono presentati alle porte del piccolo teatro tanti cittadini, ben più dei 50 posti previsti inizialmente dal Comune. Alla presenza dell’assessore a legalità e diritti Elena Fiorini, il laboratorio è terminato intorno alle 19 e 30 raggiungendo lo scopo che si era prefissato: fornire all’amministrazione comunale linee guida indicative per la stesura del bando, la cui pubblicazione dovrebbe arrivare entro fine novembre.

«Questo è un luogo pubblico, mio come vostro…» con questa frase ha aperto le danze l’assessore Fiorini. «Il passato dell’Hop Altrove non è stato facile, ci sono stati tanti problemi e per questo come amministrazione abbiamo scelto di capire insieme come farlo funzionare. Rispetto all’incontro di questa estate in piazza Cernaia, proviamo a fare un ulteriore passo avanti per dare vita a un reale momento di partecipazione: non un brainstorming fra istituzioni e cittadinanza, ma una cessione di parte del potere decisionale ai cittadini attraverso un laboratorio. Si tratta del primo esperimento in tal senso di questa amministrazione.»

Il coordinamento del laboratorio è affidato a “facilitatori” che suddividono i lavori in diverse fasi. Ognuno deve scrivere su un foglio un tema su cui discutere, i fogli vengono affissi al muro e a quel punto si è chiamati a scegliere a quali discussioni partecipare. Inizialmente regna un po’ di confusione (genovesi, popolo di irrequieti…) complice qualche misunderstanding sul senso dell’incontro, poi i temi caldi iniziano a delinearsi e si formano 5 o 6 gruppi di discussione. Facilitatori e rappresentanti del Comune lasciano quindi la scena ai cittadini, a ogni gruppo viene consegnata una scheda per mettere nero su bianco i suggerimenti per la stesura del bando. Le discussioni di concittadini seduti allo stesso tavolo e uniti dal desiderio di veder rinascere il teatro della Maddalena si fanno sempre più interessanti e vanno a toccare tanti punti, che senza dubbio saranno molto utili per le valutazioni dell’amministrazione pubblica.

Dovrà essere un soggetto privato a gestire lo spazio o dovrà rimanere un luogo pubblico? Unico gestore oppure gestione di rete? Attività culturali diversificate o solo teatro? Profit o no profit? 
Persone di qualunque età sedute in cerchio per ore, fra le poltrone e il legnoso pavimento del teatro, a discutere e confrontarsi civilmente, con trasporto e passione. Molti gli spunti emersi: ad esempio una rete di gestione su due livelli, in cui l’attività profit (bar, ristorazione ecc…) lavora in parallelo con quella no profit (programmazione culturale), oppure una formula che prevede condivisione di responsabilità e programmazione con il pubblico, poi il coinvolgimento degli abitanti della Maddalena e del Centro Storico (si conferma molto sentita l’esigenza di “aprire” l’Hop al quartiere), non ultima la creatività sostenibile e quindi opportunità per le idee giovani e le industrie creative della città.

Al termine è stato formato anche un “Comitato di Garanzia“, ovvero un gruppo di cittadini che avrà il compito di segnalare al Comune eventuali comportamenti del nuovo gestore non in linea con la linea del bando. Il comitato sarà formato da dodici persone, quattro cittadini residenti nel Centro Storico, due cittadini membri di associazioni attive, un operatore scolastico, due operatori culturali, due operatori commerciali del Centro Storico e un rappresentate del municipio.

Il bando verrà presentato entro la fine di novembre, nuovamente con un incontro pubblico.

 

Gabriele Serpe


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