Cittadini, rappresentanti istituzionali e dei lavoratori, operatori commerciali, si incontrano Martedì 30 ottobre alle ore 16:30 in via Cesarea di fronte al punto vendita genovese
Cittadini, rappresentanti istituzionali ed operatori economici si incontrano in piazza per dire “No alla chiusura della Fnac”. È l’ultima iniziativa sorta in difesa dei posti di lavoro della catena francese, messi a repentaglio dalla riorganizzazione aziendale del gruppo PPR (proprietario di Fnac ed altri marchi come Gucci e Bottega Veneta).
Ad un anno dall’alluvione che ha duramente colpito il punto vendita genovese – dando avvio alla cassa integrazione per i suoi dipendenti – Il Municipio Centro Est ha convocato un’assemblea pubblica martedì 30 ottobre alle ore 16.30 in via Cesarea, proprio davanti alla sede di Fnac.
Fnac è una catena francese presente in Italia con circa 600 dipendenti dell’età media di 30-35 anni. Il 13 gennaio 2012 la sede centrale di Fnac annuncia: «In Italia non sussistono più le condizioni per un’attività in proprio, la Fnac vaglierà tutte le possibili opzioni e prenderà una decisione entro l’anno».
Ad oggi i dipendenti di Fnac Italia non hanno ricevuto alcuna informazione sul loro destino e su quello dell’azienda.
Solo a Genova il negozio di libri, dischi ed elettronica dà lavoro a circa 60 persone più alcuni addetti del cosiddetto indotto. Inoltre, una sua eventuale chiusura, impoverirebbe l’intero tessuto commerciale dell’area.
«Non possiamo lasciare soli i lavoratori di Fnac – commenta Simone Leoncini, Presidente del Municipio Centro Est – abbiamo il dovere di difendere l’occupazione e tutelare l’economia del territorio, già pesantemente logorata dalla crisi. Invitiamo pertanto tutti a partecipare e a far sentire la loro solidarietà».
All’assemblea pubblica parteciperanno Francesco Oddone (assessore al commercio e allo sviluppo del Comune di Genova), rappresentanti dei lavoratori, degli operatori commerciali e dei CIV. Ha inoltre annunciato la sua partecipazione il parlamentare europeo Sergio Cofferati, autore di un’interrogazione a Strasburgo sul futuro di Fnac.
Matteo Quadrone