Via libera della magistratura al dissequestro dell'oleodotto Iplom, la cui rottura il 17 aprile scorso aveva portato a un vasto sversamento di greggio. A breve l'azienda tornerà a produrre e sarà revocata la cassa integrazione per 240 lavoratori
L’oleodotto Iplom, la cui rottura il 17 aprile scorso aveva portato a un ingente sversamento di idrocarburi nel torrente Polcevera e nei suoi affluenti a Genova, può riprendere a funzionare dopo 5 mesi di fermo. Lo riporta l’agenzia Dire informando che l’azienda ha ricevuto il via libera dalla magistratura e la rimessa in esercizio avverrà entro la fine di settembre. Di conseguenza, anche la cassa integrazione che riguardava 240 lavoratori verrà interrotta a breve per riportare l’azienda al regime produttivo.
“Una nuova radiografia dell’oleodotto, condotta con le più sofisticate ed aggiornate tecniche di indagine, eseguita durante il mese di agosto, ha confermato come le attuali condizioni ne garantiscano l’esercizio in sicurezza – informa l’azienda in una nota – e la permanenza delle condizioni di sicurezza, come oggi accertate, sarà garantita dalla pianificazione triennale di controlli e interventi manutentivi da parte di specialisti del settore. E sarà verificata con l’esecuzione di un nuovo collaudo idraulico nel corso del 2019, come espressamente richiesto dalla Magistratura”.
In questi mesi, l’azienda comunica di aver realizzato 3 milioni di euro di lavori per la messa in sicurezza e 8 milioni di euro di lavori per la bonifica del territorio. In parallelo alla riapertura, proseguiranno i lavori di ripristino ambientale del territorio e un programma di interventi di miglioramento dell’affidabilità sull’oleodotto.
Una buona notizia per i lavoratori e, speriamo, anche per il territorio se i lavori di miglioramento dell’oleodotto daranno i frutti sperati.