Sabrina Napoleone, fondatrice di Lilith, ci parla di musica, progetti futuri dell'associazione e progetti comuni del collettivo Carovana che unisce i festival di musica indie
La Carovana dei Festival è un collettivo nato a settembre 2012 dall’unione di forze di sette festival indipendenti attivi tra Liguria, Piemonte, Val d’Aosta ed Emilia. Sabato 16 marzo, presso Palazzo Ducale, gli organizzatori dei vari festival si sono dati appuntamento per organizzare le mosse future e gettare le basi di quello che diventerà un vero e proprio statuto di riferimento. I festival che fanno parte di questa realtà sono Indiesponente (Im), Miscela Rock Festival (To), Orzorock (Pc), Varigotti Festival (Sv), Wanted Primo Maggio (To), e i genovesi Festival delle Periferie e Lilith Festival: “Per questa stagione 2013 – racconta Roberto Giannini presidente dell’associazione Metrodora che organizza il Festival delle Periferie – la Carovana mira ad un consolidamento degli aspetti già intrapresi, quali scambio di artisti tra festival, eventi comuni, aiuto ad artisti di altre regioni o province onde avere la possibilità di esibirsi nei territori dei festival, in locali o situazioni altrimenti di difficile accesso per artisti che abitano a centinaia di chilometri, propaganda e promozione comune a tutti i festival ed eventi. Per il momento rimane un cartello di festival ed eventi, che si dà una serie di regole pratiche che da settembre, al termine dell’ultimo evento (il Supersound di Faenza che prenderà il nuovo nome Mei 2.0), potrebbe evolversi in un vero e proprio statuto che dovrebbe regolare aspetti quali l’ingresso di nuovi festival, i rapporti con la rete dei festival nazionale e alcuni festival europei affini. Non verrà istituito un vero e proprio organigramma con cariche e ruoli, e le decisioni strategiche saranno prese a larga maggioranza, senza distinzione tra festival più o meno importanti”.
Abbiamo poi parlato con Sabrina Napoleone, musicista e fondatrice dell’associazione culturale Lilith, che ci ha raccontato la storia della sua associazione, del Lilith Festival (progettato e realizzato in collaborazione con La Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale e con il patrocinio del Comune di Genova), e ha discusso con noi i risultati dell’assemblea della Carovana: “La Carovana dei Festival – dice Sabrina – è un movimento che nasce spontaneo sulla base di un obiettivo comune, ovvero quello di fare concretamente qualcosa per la musica emergente. Ognuno dei sette festival che compongono la Carovana ha una propria storia ed una propria specificità, ognuno è nato rispondendo ad e esigenze e colmando lacune del proprio territorio e così facendo ne ha sviluppato le potenzialità ed ha tenuto vivo l’interesse della gente per la musica indipendente”.
Quali propositi vi siete dati per il futuro?
«Il proposito fondamentale è quello di dare agli artisti la possibilità di esibirsi di fronte ad un pubblico molto più vasto, farsi conoscere a livello nazionale e cosa importantissima confrontarsi con altri musicisti, produttori ed etichette. Per un artista partecipare ad un festival significa potersi esibire di fronte ad un pubblico a volte centinaia di volte più numeroso di quello che potrebbe intercettare suonando nei pochi locali e e club dove ancora si fa musica dal vivo».
Quali saranno i punti fondamentali dello statuto?
«Lo statuto su cui stiamo ancora lavorando dovrà regolamentare i rapporti tra i festival consorziati definendone gli impegni reciproci, sia quelli artistici che quelli economici. Dovrà inoltre definire le regole fondamentali attraverso cui verranno prese le decisioni. Ad esempio abbiamo già cominciato a lavorare, grazie alle intuizioni di Roberto Grossi del Varigotti Festival, ad un festival dei festival il 3 agosto a Finale Ligure».
Quale ruolo specifico assumerà la vostra associazione relativamente al collettivo Carovana?
«All’interno della Carovana ogni associazione collaborerà impegnandosi equamente e nel rispetto delle proprie specificità. Non ci sono ruoli definiti, ognuno farà la sua parte ma senza rigidità. Per una più rigida divisione dei ruoli occorre ancora un po’ di tempo, confrontarsi con progetti ambiziosi e capire chi di noi fa meglio cosa».
Come e quando è nata l’esigenza di fondare un’associazione musicale dedicata alle donne musiciste? Il fatto stesso che tu ne abbia sentito il bisogno indica che qualcosa manca.
«Lilith è un’associazione creata da musiciste per le musiciste. Dopo anni di amicizia e condivisione di spazi, palchi, consigli e la cura a livello individuale di direzioni artistiche di alcuni interessanti progetti io, Cristina Nicoletta e Valentina Amandolese abbiamo fondato Lilith Associazione Culturale. Lilith nasce nel 2010 ma porta avanti istanze ben precedenti, come l’esperienza personale mia e delle mie socie o la consapevolezza che le “cantautrici” e comunque le donne che suonano nel variegato mondo del rock oggi siano tante quasi quanti sono i colleghi maschi ma assai meno rappresentate. Solo per restare nel mondo dei festival sarebbe già ottimistico affermare che la presenza di progetti femminili è scarsa. Le cose stanno lentamente cambiando e forse anche grazie a noi. Quando ho cominciato io a far musica era il 1994 e a Genova non avevo notizie che di Claudia Pastorino, ci sono voluti anni per incontrare le altre, forse perché allora i locali ancora più di oggi sembrava avessero spazio solo per le cover band e anche i maschietti che facevano musica originale avevano difficoltà a trovare date. Insomma ci voleva una bella faccia tosta e molta perseveranza per avere l’onore di essere ammessa a suonare (gratis) in qualche locale. Poi le cose hanno cominciato a smuoversi, o forse mi sono scossa io, ho abbandonato i progetti di band dietro a cui mi nascondevo come autrice e cantante ( avevamo già autoprodotto un EP dal titolo Aria Di Vetro e un Album intitolato Anacronismi quando è terminata la mia lunga avventura dietro il nome degli AUT-AUT) e ho messo il mio nome e la mia faccia su un palco».
Nelle band la presenza femminile appare sempre abbastanza ridotta. Come spieghi questa cosa? Non saremo mica nella condizione in cui ci vorrebbero le quote rosa anche nella musica?
«Questo è esattamente ciò che sembra, ma se tu affrontassi un viaggio musicale con noi come guide scopriresti che la presenza femminile è piuttosto importante e che la gran parte dei progetti musicali femminili è davvero interessante. Anzi prendetelo proprio come un invito da parte di Lilith: non dovremmo neppure allontanarci da Genova per trovare nuove galassie musicali “rosa”».
Nella vostra attività come associazione quali difficoltà avete incontrato finora, in ambito cittadino ed extracittadino? Quali invece gli aspetti positivi?
«Io sono fortemente convinta, al contrario di molti colleghi e colleghe, che Genova non sia un ambiente più ostile alla musica di quanto lo siano altre città anche più grandi. Le istituzioni stesse hanno guardato con interesse al Lilith Festival e ci hanno concesso spazi importanti. A Genova in linea teorica non manca più nulla per la musica femminile. Le ragazze sono uscite allo scoperto, si sono messe in gioco e presto faranno scuola. Noto solo che la crisi del mondo musicale sta influenzando moltissimo le nuove generazioni: è difficilissimo vedere dei ventenni ai concerti e questo un po’ mi allarma».
Avete organizzato il “Festival della musica d’autrice”, che ha già avuto due edizioni.
«Ci abbiamo messo tutte noi stesse e tutta la nostra passione (anche in senso etimologico) per realizzare il Lilith Festival, per la prima edizione esponendoci personalmente a livello economico, poi ci hanno soccorse degli sponsor illuminati che ci hanno aiutato a coprire i costi della seconda edizione. Il pubblico ha risposto molto bene, infondo presentavamo un’idea difficile…Se dici “cantautrice” la gente si immagina già la ragazzina con la chitarrina che canta canzoncine d’amore, noia noia noia. Ebbene questa visione è completamente sbagliata: le donne hanno sperimentato di più, si sono conformate di meno ai modelli e in linea di massima sono più originali».
Quali i progetti per il futuro?
«Tantissimi! Come cantautrice sto completando un progetto discografico con il mio amico di sempre e produttore Giulio Gaietto. A fine mese uscirà ufficialmente, per Toast Records di Torino, il primo singolo dal titolo “E’ Primavera” potete già ascoltarlo su soundcloud. A seguire il disco. Intanto proseguono le collaborazioni con le mie colleghe Cristina Nicoletta, Valentina Amandolese e Jess. 4even è il nome del progetto.
Lilith invece sta crescendo a vista d’occhio e la terza edizione del Lilith Festival diventa internazionale con la partecipazione di una cantautrice dalle Hawaii e con la presenza di alcuni nomi amati dal grande pubblico di cui non posso ancora svelare nulla. Quest’anno il Lilith Festival si svolgerà nelle giornate del 7-8-9 giugno sempre a Palazzo Ducale-Piazza Matteotti. La nostra associazione si impegnerà nella campagna contro la violenza sulle donne e sosterrà con alcuni progetti il Centro Antiviolenza. Entro maggio uscirà infatti una Compilation Lilith i cui proventi andranno devoluti al fondo per i centri antiviolenza. Ci sono donne che dedicano la vita ad insegnare ad altre donne che possono, anzi devono, non essere vittime e noi vogliamo contribuire, lo sentiamo come un nostro dovere».
Claudia Baghino