Le pareti in muratura, simboli di divisione classista e di individualismo settario, vengono abbattute, il muro dello snobbismo borghese viene travolto dal vento del francescanesimo glamour; solo un telo bianco di plexiglas delimita la casa del futuro
Cari amici del fashion ecocompatibile, il momento è storico, anche la Chiesa si adegua all’austerity ed elegge un Pontefice minimalista che prende il nome di Francesco, sostituisce la Papamobile col Califfone elettrico e le scarpe rosse di Prada con dei più comodi sandali Crocks dalla suola antiscivolo, mentre il gusto degli arredi spartani torna in auge prepotentemente.
La rivoluzione francescana è iniziata, le teorie economiche più innovative ci insegnano a spogliarci degli inutili orpelli e dei bisogni superflui che la società capitalista ci impone e anche il design urbano e il mondo del fashion non può rimanere insensibile a queste tematiche sociali.
La casa del futuro appare di un minimalismo chic che unisce il glamour di Cavalli al Cantico delle Creature, gli elementi di arredo sono essenziali e i materiali utilizzati semplici ed economici, trasmettendoci un sentimento di purezza e frugalità che solo guru come Terzani , Scilipoti e Fiorito avevano saputo rappresentare in passato.
Il cemento, simbolo di pesantezza e capitalismo selvaggio, viene abbandonato, la nuova casa , visibile nella foto, si veste di abiti leggeri ed eterei; una struttura in ferro, composta da tubi innocenti, quasi virginali nel loro pudore stilistico che si eleva ad ideale trait d’union tra l’architettura di Eiffel e il plasticismo infantilista del Meccano.
Le pareti in muratura, simboli di divisione classista e di individualismo settario, vengono abbattute, il muro dello snobbismo borghese viene travolto dal vento del francescanesimo glamour; solo un telo bianco di plexiglas delimita la casa del futuro, una sottile vela sintetica che si gonfia quando spira la brezza del rinnovamento minimalista, dirigendosi a vele spiegate verso la rotta del fashion più puro.
Essenzialità frugale e minimalismo integralista: la casa francescana, in plexiglass e tubi di ferro sembra una nave dalla rotta incerta , indecisa se salpare verso un futuro di design essenziale o rimanere strettamente ancorata al presente, in questi tempi in cui la sopravvivenza quotidiana diventa un lusso, un piccolo esercizio stilistico di fashion intimista.
Il telone sintetico bianco, che illumina col suo candore il panorama del fashion urbano, sostituisce perfettamente le pareti, consente il passaggio della luce evitando lo spreco dell’illuminazione artificiale; il continuo ricambio d’aria con l’esterno consente di avere in casa temperature simili a quelle esterne, in un’empatica armonia con Madre Natura che rispetta il ciclo vitale di Fratello Sole e di Sorella Luna.
Il rigore dell’inverno sarà solo un modo elegante per temprare il fisico e la mente, abituandosi al piacere delle piccole cose, anche perché in una casa priva completamente di ogni forma di lusso e di tecnologia, l’unica sveglia sarà quella del canto del gallo all’alba, o più probabilmente (trovandoci nel cuore del centro storico) quella del canto molesto ed etilico di giovani Erasmus iberici alle 4 del mattino.
L’homo francescanus ha ritrovato il suo eremo spartano, rinuncerà ad ogni privilegio economico e forma di finanziamento pubblico, recuperando quel rapporto ancestrale con la natura che si era perso dai tempi d’oro di Heidi e della Casa nella Prateria.
La strada trendy che unisce Gubbio a Parigi, passando per Assisi , Sant’Ilario e New York, è lastricata di buone invenzioni che portano l’uomo del 2013 ad indossare un saio ecocompatibile e termoautonomo in Juta versione “froissè”, spogliandosi del pesante orpello del kitch, perché l’essenziale sarà anche invisibile agli occhi, ma non allo sguardo attento del fashion e dei suoi occhiali scuri antiuveite.
Dottor Grigio