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Ponte Parodi fun shopping center: il 2014 è vicino, facciamo il punto

In attesa dell'inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo fun-shopping center di Calata Darsena, i lavori in corso da parte di Comune e Autorità Portuale per la predisposizione del sito


10 Settembre 2013Notizie

ponte-parodi-portoCalata Darsena: era il 2000 quando gli architetti olandesi van Berkel e Bos di UNstudio hanno messo a punto per il capoluogo ligure il progetto di realizzazione di un fun-shopping center. Sono passati 13 anni, nel corso dei quali si sono succedute alterne vicende, stop e rimandi. Ad oggi, dopo un iter travagliato, i lavori per la realizzazione del progetto -seppur non sono ancora iniziati- sembrano imminenti: a inizio 2014 dovrebbe venire aperto ufficialmente il cantiere per la creazione del centro polifunzionale, che si inserisce nel progetto del waterfront genovese e di riqualifica complessiva dell’area.

Sullo stato attuale del progetto di Ponte Parodi si è espresso il vicesindaco Stefano Bernini, interrogato dal consigliere Lega Nord Edoardo Rixi lo scorso 23 luglio 2013 in occasione della seduta del Consiglio Comunale, confermando quello che già aveva detto a Era Superba nel mese di marzo: «Alcuni impegni su Ponte Parodi sono a carico del Comune, altri dell’Autorità Portuale. Noi dobbiamo provvedere alla viabilità di accesso da Via Buozzi e trovare una provvisoria collocazione alla Croce Verde, che troverà sede definitiva a Ponte Parodi. Abbiamo dato la disponibilità ad effettuare tutto ciò nei tempi stabiliti. È invece in ritardo l’impegno di Autorità Portuale per il cerchiaggio del ponte, indispensabile per realizzare le nuove strutture. È in corso il relativo bando di gara, che dovrebbe concludersi il prossimo ottobre».

A tale proposito, nel luglio 2013, con la diretta di #EraOnTheRoad eravamo andati di persona in Calata Darsena per valutare lo stato di avanzamento dei lavori. Avevamo interpellato i dipendenti della ditta Santoro srl, ancora in attesa delle disposizioni dell’Autorità Portuale per effettuare il trasferimento e lasciare libero il sito per la predisposizione del cantiere. I lavoratori della ditta, che ha sede da oltre 15 anni proprio nella Calata (sulla banchina di levante, di fronte al grande complesso di Ponte Parodi), ci raccontavano con voce unanime che i continui rimandi nell’avvio del progetto non mancavano di causare loro disagi: «Da tempo aspettiamo segnali da parte dell’Autorità Portuale. La nostra collocazione in zona Darsena è una sistemazione provvisoria e siamo in attesa di disposizioni per spostarci in un’altra sede qui vicina (dall’altro lato della banchina ndr). Questa situazione è determinata dal fatto che noi occupiamo una zona di proprietà dell’Autorità, cui paghiamo una concessione, e dobbiamo rimetterci alle disposizioni dell’ente. Il tutto sta diventando, col passare del tempo, paradossale: con noi qui, l’Autorità non può procedere con i lavori, ma d’altro canto noi non possiamo spostarci se questa non ci da disposizioni in merito. Quindi per ora è tutto bloccato, con massimo disagio sia per gli operai del cantiere di Ponte Parodi (che stanno predisponendo l’area ma non possono operare finché ci siamo noi), sia per noi, che sappiamo di doverci spostare ma non sappiamo né quando né come».

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Intanto, da Palazzo San Giorgio, arrivano rassicurazioni: «Dallo scorso luglio, la situazione è cambiata e ci sono stati dei progressi: in questo momento sono in corso le procedure per il trasferimento della Santoro dall’attuale sede sulla banchina di levante a quella nuova. Il tutto dovrà essere ultimato entro metà ottobre e dopo procederemo con i lavori su quella banchina. Inoltre, stiamo predisponendo il cerchiaggio del ponte: è in corso un bando (del valore di quasi 5 milioni di euro) per l’assegnazione dell’appalto per la cinturazione idraulica, che sarà chiuso entro l’anno. I lavori, assieme a quelli di risanamento delle banchine, sono propedeutici all’avvio dei lavori veri e propri per la realizzazione dello shopping center. Da parte nostra, dobbiamo procedere con il completamento delle opere marittime strutturali, con il banchinamento e la creazione di infrastrutture: tutte operazioni di preparazione del sito. Attualmente stiamo svolgendo quanto è di nostra competenza, il resto è pertinenza del Comune».

Di pertinenza del Comune, ad esempio, il trasferimento della Croce Verde: anche qui, a fine luglio la sede era ancora in attesa di spostamento. In loco si possono vedere le strutture dei capannoni prefabbricati che ospitano l’organizzazione, campeggiano a ridosso di quella che dovrebbe essere la zona del cantiere.

A prescindere dalle questioni tecniche, tuttavia, bisogna notare come il continuo posporre l’avvio dei lavori stia creando una situazione di forte malcontento tra i cittadini genovesi, soprattutto tra  i residenti e i lavoratori della Darsena. Le opinioni raccolte confermano una certa perplessità nei confronti di una proposta, quella del fun-shopping center, che appare ai più obsoleta e inadatta.

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E se il progetto – all’epoca della sua elaborazione moderno e avanguardista- fosse ormai desueto, datato, già vecchio e non rispondente ai reali bisogni della città?

Tanto più che la struttura dovrebbe sorgere a ridosso  dell’ ex silos granario Hennebique  per il quale è aperto un bando (con scadenza a novembre 2013) per la riqualifica e la ristrutturazione. Le due grandi strutture potrebbero essere ripensate in modo da dialogare tra loro e offrire alla città nuovi spazi per l’incontro culturale e per l’impiego. Ad ogni modo, queste restano soltanto ipotesi e per sapere cosa succederà alla Darsena bisognerà aspettare la fine del 2013 quando, alla scadenza del bando di Hennebique e all’avvio dei lavori di Ponte Parodi, si avranno notizie più certe.

 

Elettra Antognetti

Era On The RoadQuesto articolo è stato scritto grazie ai sopralluoghi di #EraOnTheRoad. Contattaci per commenti, segnalazioni e domande: redazione@erasuperba.it

 

 




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