Da migliorare la gestione di fondi e risorse. Per quanto riguarda il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex FAS), ovvero circa 270 milioni di euro a disposizione della Regione Liguria per il ciclo di programmazione 2007-2013 in materia di "Competitività del sistema economico", "Ricerca e Innovazione" e "Accessibilità e mobilità sostenibile", ad oggi sono stati spesi 53 milioni, ovvero circa 1/6 del totale. Come mai? Proviamo a fare chiarezza
Ritornello vuole che le casse degli enti pubblici siano sempre più vuote, eppure quando esistono strumenti finanziari concreti – siano essi fondi comunitari, risorse nazionali, o fonti miste di cofinanziamento – e sarebbe possibile usufuire di significative risorse, immancabilmente lo Stato e le sue articolazioni territoriali si fanno sfuggire l’occasione, soprattutto a causa della carenza di specifiche capacità progettuali e gestionali, sia a livello centrale che locale. È questo il caso della Regione Liguria e del mancato utilizzo del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007-2013: su una disponibilità iniziale di 342 milioni di euro – poi ridottasi a circa 270 milioni, comunque sia un discreto salvadanaio – l’amministrazione ligure, finora, ne ha effettivamente rendicontati ai fini della richiesta di rimborso al Ministero dello Sviluppo Economico, soltanto poco più di 53 (in pratica 1/6 del totale).
«Le responsabilità della Giunta sono enormi – attacca Lorenzo Pellerano, consigliere regionale d’opposizione (Lista Biasotti) che ha sollevato, in particolare, la questione del non utilizzo dei finanziamenti dedicati a “Ricerca e Innovazione” (57 milioni di euro compresi nel più ampio contesto del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), e che presto presenterà una serie di interrogazioni sul tema FSC – l’opportunità di ottenere queste risorse non è ripetibile, e sostenere, come qualcuno sta iniziando a fare, che gli stessi finanziamenti verranno “caricati” sui nuovi programmi di intervento, è fuorviante: quei fondi, una volta persi, sono persi e basta: non li vedremo più».
Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento finanziario alimentato con risorse aggiuntive nazionali attraverso cui lo Stato Italiano persegue il principio della coesione territoriale sancito dall’Articolo 119 della Costituzione. Il Fondo è stato istituito con la Legge Finanziaria 2003 come Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS).
Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e i Fondi Strutturali dell’Unione Europea condividono gli obiettivi generali di policy, la stessa tempistica di programmazione su cicli settennali – allo scopo di garantire l’unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle rispettive risorse – e lo stesso Sistema di Monitoraggio Unitario, gestito dalla Ragioneria Generale dello Stato e alimentato con i dati dei progetti finanziati. Rispetto alle risorse comunitarie, la cui programmazione è strettamente articolata per Programmi Operativi, le risorse FSC vengono assegnate dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) con diverse modalità che nel corso del ciclo 2007-2013 hanno individuato Programmi Attuativi Regionali, Programmi di altra natura o specifici progetti finanziati mediante delibere con destinazione settoriale o territoriale.
Le risorse totali originariamente assegnate al Fondo FSC per il settennio 2007-2013 ammontavano a circa 64 miliardi di euro, che a fronte della crisi economica degli ultimi anni e dei suoi effetti congiunturali sul bilancio dello Stato, sono stati progressivamente ridotti per la copertura di vari interventi di risanamento.
Al 31 dicembre 2013, i circa 10 mila progetti finanziati con FSC visualizzati su OpenCoesione – iniziativa del Ministero per la Coesione Territoriale che mette a disposizione i dati delle politiche di coesione a cittadini, amministrazioni italiane ed europee, ricercatori e media (www.opencoesione.gov.it) – assorbono circa 19 miliardi di euro del Fondo, di cui 14,4 disponibili come assegnazioni CIPE e 4,7 come progetti in attuazione.
Con riferimento ai progetti in attuazione “si evidenzia che rispetto ad un finanziamento FSC di 4,7 miliardi, il loro valore complessivo ammonta a 8,8 miliardi: questo rispecchia la caratteristica della programmazione FSC di attrarre in misura significativa anche ulteriori risorse finanziarie rispetto al Fondo, che si sommano quindi a quelle specificamente destinate alla coesione”.
La data del 31 dicembre 2013 rappresenta la conclusione del settennio a cui fa riferimento il ciclo di programmazione 2007-2013, tuttavia non coincide con l’effettivo termine dell’attuazione dei progetti del ciclo stesso. In base alla regola dell’ “n+2” – che fissa al 31 dicembre 2015 il termine ultimo di ammissibilità della spesa rendicontabile alla Commissione europea – i progetti dei Fondi Strutturali potranno continuare a beneficiare del contributo finanziario dei relativi Programmi per altri due anni, sovrapponendosi all’avvio nei prossimi mesi del ciclo di programmazione 2014-2020.
Per i progetti della programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, invece, l’attuazione potrà proseguire anche oltre il 2015.
La relazione sullo stato di attuazione del “Programma PAR-FSC (ex FAS) 2007-2013 al 31/12/2013“, redatta nel febbraio scorso al fine di fornire al Consiglio della Regione Liguria il quadro attuale della situazione in vista dell’imminente riprogrammazione 2014, spiega nel dettaglio le scelte regionali alla base del piano finanziario vigente (secondo l’ultima rimodulazione di novembre 2013) che dovrebbe garantire l’accesso alle risorse disponibili.
La disponibilità iniziale per il programma regionale ligure ammontava a 342,064 milioni di euro (M) ridottasi a 320,562 M (deliberazione cipe 1/2009) e successivamente a 288,507 M (Legge 122/2010); la legge di stabilità 2014 riduce ulteriormente tale disponibilità a 270,548 milioni.
Anche in presenza di riduzioni della dotazione finanziaria “la Regione ha comunque deciso di avviare un programma pieno – si legge nel documento – definito cioè sulla base della disponibilità iniziale (342,064 M, ndr), fermo restando il recupero delle economie derivanti dai ribassi d’asta, nonché dalla rinuncia di alcuni beneficiari, per ricondurre le somme alle disponibilità reali”.
Il Par ha subito due modifiche relative rispettivamente: alla riprogrammazione 2012 “con l’adeguamento del programma alle sopravvenute esigenze (fenomeni alluvionali e mutate condizioni del quadro economico nazionale, nonché regionale), modifica che ha comportato l’introduzione dell’Asse E “Sanità” per 30 M e di una linea specifica per gli interventi sulla viabilità e su infrastrutture danneggiate dagli eventi alluvionali dell’ottobre-novembre 2011 per 16 M”; rimodulazione di novembre 2013 “con ulteriore riassestamento degli interventi sulla base delle reali capacità di realizzazione da parte delle stazioni appaltanti. In tal senso sono stati introdotti alcuni interventi (scolmatore del Bisagno, aggiustamenti in merito agli interventi sulle infrastrutture danneggiate dall’alluvione, minori risorse destinate ai vari progetti, sulla base degli importi rideterminati in relazione ai ribassi d’asta)”.
Nel complesso – al 31/12/2013 – le stazioni appaltanti hanno perfezionato impegni complessivi per 155,970 milioni di euro, ed effettuato pagamenti per un totale di 116,624 M. Su tali importi l’impegno – in termini di quota FSC – ammonta a 79,194 M e la quota di spesa FSC rendicontabile ai fini del rimborso è pari a 53,702 milioni.
Analizzando il piano finanziario e l’attuale livello di spesa scopriamo così che in diversi ambiti – molti dei quali strategici – le quote FSC effettivamente rendicontate ai fini della richiesta del rimborso al Ministero dello Sviluppo Economico, sono spesso decisamente modeste.
L’Asse A “Competitività del sistema economico” è suddiviso in Sub Asse A1 “Ricerca e Innovazione” e Sub Asse A2 “Accessibilità e mobilità sostenibile”. La quota FSC (secondo la rimodulazione di novembre 2013) prevista per il Sub Asse A1 è 57 milioni di euro complessivi (di cui 25 M “Insediamento Facoltà di Ingeneria nel Polo tecnologico degli Erzelli“; 25 M “Distretto ligure per le tecnologie marine”; 6,5 M “Poli universitari decentrati”; 20,5 milioni “Programma triennale per la ricerca e la innovazione”). Ebbene, fino ad oggi, la quota rendicontata è pari a zero euro per tutte e quattro le voci di impegno di spesa.
Nel Sub Asse A2 (quota FSC prevista 90 milioni di euro, quota FSC rendicontabile 22,9 M), tra gli impegni di spesa non rendicontati, oppure pagati in misura minima, spiccano: “Terzo lotto dell’Aurelia bis di La Spezia (25 M, zero euro rendicontati); “Tunnel stradale Fontanabuona (25 M, quota FSC pagata 1,3 M); “Interventi su viabilità e infrastrutture danneggiate dall’alluvione” (16 M, quota FSC pagata 1,7 M); “Costituzione di un fondo per la diffusione mobilità sostenibile” (563 mila euro, quota FSC rendicontata 6 mila euro).
Per fortuna nel Sub Asse A2 c’è anche un esempio positivo, per altro l’unico in tutto il piano: “Metropolitana di Genova completamento De Ferrari-Brignole” (17,4 milioni di euro, quota Fsc rendicontata 17,4 M).
L’Asse B “Competitività del sistema ambiente e territorio” è suddiviso in Sub Asse B1 “Miglioramento qualità ambientale e territoriale” (quota FSC prevista 69,8 milioni di euro, quota FSC rendicontabile 8 M) e Sub Asse B2 “Tutela e valorizzazione risorse ambientali e culturali” (quota FSC prevista 71,2 milioni di euro, quota FSC rendicontabile 6,2 M).
Nel Sub Asse B1 gli impegni di spesa non rendicontati, oppure pagati in misura minima, sono: “Regimazione idraulica tratto terminale Entella” (8 M, quota FSC pagata 229 mila euro); “Regimazione idraulica tratto terminale Nervia” (4 M, quota FSC rendiconta 154 mila euro); “Riqualificazione Comune di Arcola” (8 M, zero euro rendicontati); “Riconversione del parchi ferroviari di Busalla e Ronco” (1,5 M, zero euro rendicontati); “Completamento infrastrutturazione viaria Polcevera” (2,4 M, quota FSC pagata 144 mila euro); “Nuove opere pubbliche completamento lungomare Deiva Marina” (1,6 M, zero euro rendicontati); “Programmi strategici regionali” (27,6 M, quota FSC rendicontata 3,3 M); “Scolmatore torrente Bisagno 1° Lotto (5 M, zero euro rendicontati).
All’interno del Sub Asse B2 troviamo l’intervento – “Grandi schemi fognari e/o impianti di depurazione” – per cui è stata impegnata la quota FSC più sostanziosa, ovvero 33,5 milioni di euro. Tuttavia, la quota FSC effettivamente rendicontata è pari ad appena 240 mila euro.
Ma meritano una menzione speciale anche i seguenti casi: “Interventi di valorizzazione del patrimonio culturale” (13,6 M, quota FSC rendicontata 2,1 M); “progetto integrato Sistema Parchi e Alta Via Monti Liguri” (7 M, quota FSC pagata 508 mila euro); “Completamento rete ciclabile ligure, valorizzazione e promozione” (5,5 milioni, zero euro rendicontati).
Infine, nell’Asse C “Sviluppo capitale umano”, Sub Asse C1 “Modernizzazione sistema istruzione e formazione”(quota FSC prevista 17, 7 milioni di euro, quota FSC rendicontabile 4,9 M) salta evidentemente all’occhio l’intervento “Alta formazione professionale – Istituti Tecnici Superiori” (4,1 M, zero euro pagati).
Il documento regionale spiega poi nel dettaglio le modalità per ottenere in concreto le risorse allocate per le singole regioni. “A parte la prima erogazione prevista (a titolo di anticipo) all’approvazione del Programma, le successive erogazioni (acconti intermedi e finale) sono legate all’avanzamento del programma”. L’ultima certificazione effettuata dall’organismo di certificazione in data 14-02-2013 “ha consentito di formulare la richiesta relativa al secondo acconto e pertanto, allo stato attuale, risultano accertati in entrata 69,2 milioni di euro di rimborso. Viceversa l’attuale livello di spesa – 53,7 milioni – non è ancora sufficiente a formulare la richiesta per il successivo terzo acconto”, che consentirà di portare il rimborso a quota 92,3 milioni di euro (le soglie di spesa per la richiesta di acconti sono calcolate sull’importo complessivo intermedio di 288,5 M, mentre la disponibilità effettiva, dopo la Legge di Stabilità 2014, si riduce a 270,5 milioni).
Per quanto riguarda l’imminente prossima riprogrammazione 2014 “il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico, ndr) ha chiesto che venga effettuata una riprogrammazione ritarata sui 290-300 M, con un margine di circa il 10% rispetto alla dotazione ufficiale, onde assorbire le eventuali economie che si dovessero registrare prima della chiusura del programma”. La Regione Liguria “prevede una riprogrammazione con l’incremento delle risorse dedicate: all’Asse E “Sanità”; all’alluvione (estendendo gli interventi anche ai fenomeni del 2012); sulla base del rinvio alla successiva fase (2014-2020) degli interventi non realizzabili, e quindi non rendicontabili, nei tempi previsti dell’attuale ciclo di programmazione, delle rinunce dei beneficiari stessi, delle ulteriori economie derivanti da ribassi d’asta”.
«Per spendere adeguatamente le risorse nazionali ed europee la Regione Liguria dovrebbe possedere una forte capacità strategica – spiega il consigliere regionale Lorenzo Pellerano – Con un sistema di progettazione, monitoraggio e rendicontazione ben strutturato. E competenze specifiche negli uffici regionali deputati ad occuparsi di queste tematiche. Io, invece, ho l’impressione che gli uffici interni, perlomeno, non siano adeguatamente valorizzati. La Regione, insomma, deve mettersi profondamente in discussione se vuole migliorare la performance di spesa del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e dei Fondi Strutturali comunitari».
«In corso d’opera la Regione ha introdotto alcuni indirizzi di spesa per accelerare l’utilizzo dei fondi su tematiche particolarmente urgenti, quali la Sanità (Asse E), e ciò può avere un senso – sottolinea Pellerano – Quello che, invece, non ha senso è nominare continuamente simili risorse, comunitarie e non, per ipotizzare gli impegni più svariati. Si tratta di un atteggiamento fuorviante perchè il FSC, ad esempio, è un fondo espressamente destinato a sostenere lo sviluppo e la coesione. Infine, per quanto riguarda la riprogrammazione 2014, non mi sembra ipotizzabile impiegare lo stesso schema che finora ha dimostrato di non funzionare».
«Man mano che le stazioni appaltanti raggiungono determinate soglie di spesa l’amministrazione regionale può chiedere le contestuali tranche di rimborso al Ministero dello Sviluppo Economico – risponde l’Autorità di gestione del programma FSC 2007-2013 Regione Liguria – Il termine ultimo del 31 dicembre 2015 si riferisce all’attuazione dei progetti compresi nel programma del ciclo 2007-2013. Per quanto riguarda molti di essi, in effetti, il termine è sancito al 31/12/2015. Per altri progetti, invece, quelli considerati “strategici” che finiranno in accordi di programma quadro, ad esempio tutti gli interventi relativi alla Sanità che inseriremo nella riprogrammazione 2014, il termine conclusivo previsto è la fine del 2018»».
Dall’Autorità di gestione ostentano sicurezza affermando che gli interventi partiti riusciranno a concludersi entro il dicembre 2015, mentre i progetti ad oggi non ancora avviati, inevitabilmente, non potranno essere portati a termine.
«Il piano di riprogrammazione 2014 – anticipa l’Autorità di gestione del programma FSC 2007-2013 – sarà tarato su circa 303 milioni. E l’amministrazione conta di accelerare per validare al più presto una soglia di spesa intorno ai 63-64 milioni, in modo tale da ottenere il terzo acconto del rimborso ministeriale».
«Migliorare la performance di spesa della Regione Liguria è particolarmente difficile – conclude l’Autorità – considerando che le stazioni appaltanti, come i Comuni, si trovano a confrontarsi con il Patto di Stabilità ed altri vincoli stringenti, senza dimenticare i problemi che affliggono le piccole e medie imprese del territorio. Comunque sia, diversi uffici regionali, a seconda delle differente tematiche di interesse, sono attivamente impegnati sull’FSC così come sui Fondi Strutturali europei».
Matteo Quadrone