Un nome eloquente quello scelto per il ciclo di conferenze promosso da Italia Unita per La Scienza, con l’aiuto organizzativo di Città della Scienza e Pro-Test Italia, e patrocinato da ANBI: “La ‘bufala’ è servita: tra scienza e pseudoscienza”
Un’iniziativa che nasce dalla necessità di far fronte al problema della disinformazione scientifica che, a detta degli stessi organizzatori, è motivo di degrado sociale e culturale. Chi è senza peccato scagli la prima pietra: a quanti di noi è successo di trovarsi a parlare con amici e conoscenti e confrontarci su posizioni errate, sentite in tv o lette da qualche parte, senza ricordare dove? Il bombardamento informativo da parte dei media non specializzati genera ‘mostri’, false credenze, insomma ‘bufale’ cui crediamo e che adottiamo.
Per far fronte a questa tendenza e fornire una corretta informazione avvalorata da dati scientifici, in oltre 30 città italiane nel mese di maggio (nella settimana dal 19 al 24) si svolgeranno eventi in forma di conferenze, caffè scientifici, incontri in libreria o in piazza. Ogni città sceglierà 1-2 approfondimenti tematici (ad esempio sperimentazione animale, OGM, vaccini), e cercherà di spiegare ai partecipanti come stanno realmente le cose. A Genova si parte il 14 maggio, con un evento di anteprima, un aperitivo di raccolta fondi e presentazione del programma, al Beriocafè in Via del Seminario.
La sfida sarà cercare di rendere gli incontri non semplici lezioni frontali ma momenti di confronto stimolanti, coinvolgenti e alla portata di un pubblico di non esperti, spesso scettici. I dibattiti devono diventare, nell’ottica degli organizzatori, luoghi di discussione, proposta di diverse posizioni e crescita.
Questa del 2014 è la seconda edizione di un’iniziativa per la promozione della corretta informazione scientifica: lo scorso anno l’evento ha preso il nome di “Italia Unita per la Corretta Informazione Scientifica” e si è svolto l’8 giugno in sedici città italiane. È nato tutto dalla rete di soci dell’associazione Pro-Test Italia e, seguito della manifestazione, visto il successo, è stato fondato proprio il gruppo Italia Unita Per La Scienza, che organizza la manifestazione di quest’anno. Nel nostro Paese ci sono realtà in fermento anche sotto il profilo scientifico, che continuano a crescere e a battersi non solo per la ricerca ma anche contro la disinformazione.
«L’obiettivo è far sorgere nei cittadini uno spirito critico, grazie al quale poter riconoscere notizie vere e false, specie per i temi scientifici più delicati – è il commento degli organizzatori – fornire gli strumenti per usare la razionalità, senza farsi abbagliare dall’emotività di ogni questione, è il modo più efficace di difendersi da truffe e imbrogli. Avere spirito critico non significa non considerare gli aspetti umani ed etici delle questioni, ma permette di compiere scelte oculate su temi fondamentali per il futuro del Paese che riguardano ricerca e scienza, e dunque anche salute, alimentazione e ambiente».
Il gruppo “Italia Unita per la Scienza” è nato a fine Aprile 2013, specificamente dopo che un gruppo di ragazzi decisi a liberare cavie in gabbia, aveva preso d’assalto lo stabulario della Facoltà di Farmacologia di Milano danneggiando alcune attrezzature e vanificando ricerche, frutto degli investimenti di soldi pubblici e privati. Da qui, l’idea di ricercatori e studiosi di riunirsi e fondare questo gruppo: in meno di 24 ore è stata messa in piedi una manifestazione per il diritto degli scienziati di lavorare nella ricerca: «Pensiamo che quanto accaduto sia il frutto di una società nella quale si parla poco di scienza e di metodo scientifico; non solo nella vita quotidiana ma anche a scuola, nei giornali e nella politica», raccontano.
Il gruppo aveva organizzato una giornata per la corretta informazione scientifica su territorio nazionale l’8 Giugno 2013, che consisteva in una serie di conferenze e flash mob in varie città italiane. Nel tempo il progetto è cresciuto e, grazie ai social network, sono nate sezioni locali molto attive e distribuite capillarmente. A distanza di un anno dalla prima manifestazione, il gruppo ha organizzato l’evento del 2014, passando da una manifestazione di un giorno, a eventi distribuiti nell’arco di una settimana.
L’argomento è assolutamente attuale ed è facile trovare collegamenti con fatti avvenuti di recente: «Nell’ultimo anno il divieto da parte del Parlamento di coltivare mais810 (e quindi un rifiuto idiosincratico a usare la tecnologia OGM nel campo alimentare), le restrizioni del Parlamento italiano alla Direttiva 2010/63/UE che regola l’uso di animali di laboratorio e gli allevamenti, le pressioni causate da “specialisti” in omeopatia per far si che questa cura, senza alcuna base scientifica, sia finanziata anche dallo Stato, l’inganno del metodo Vannoni nell’uso terapeutico di cellule staminali e le proposte antivacciniste presentate in parecchie regioni d’Italia. La situazione è davvero preoccupante. Non si parla di semplice “disinformazione” della società, ma anche disinformazione da parte di chi deve prendere decisioni importanti nel nostro Paese. La cattiva informazione va a colpire in due modi il lavoro del ricercatore: prima di tutto screditandolo agli occhi del pubblico, poi danneggiandolo economicamente. La politica decide quali sono i settori strategici che devono essere finanziati e crea il terreno fertile necessario per attirare investimenti da privati e di altre istituzioni».
Elettra Antognetti