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Scolmatore del Bisagno, la grande opera per la messa in sicurezza del primo torrente cittadino

Uno stralcio dell'approfondimento pubblicato sul numero 57 di Era Superba dedicato alla grande opera per la messa in sicurezza del Bisagno. I costi nel dettaglio e l'eventuale integrazione con il mini-scolmatore del Fereggiano


2 gennaio 2015Inchieste > EraSuperba57

bisagno-fereggiano-marassi-monticelliDal dopoguerra e fino al 2011 il Bisagno aveva rotto gli argini ogni ventennio, ora lo ha già fatto due volte in tre anni. Il primo torrente cittadino è una bomba ad orologeria, così come i suoi affluenti e come gli altri principali corsi d’acqua genovesi, per non parlare delle condizioni dei rii minori che scendono dalle alture, spesso terreni abbandonati e quindi maggiormente esposti al rischio frane. La situazione genovese è un’emergenza nazionale.
Da Roma sono arrivate le prime promesse ufficiali, per ora solo parole, ma quantomeno confortanti. Nei prossimi cinque anni lo Stato, nell’ambito del Piano Nazionale 2014/2020 contro il dissesto idrogeologico, si impegnerebbe a stanziare quasi 380 milioni per il territorio genovese. E, tra le opere da finanziare, ecco comparire quello che fino a poco tempo fa era considerato un progetto “irrealizzabile”: lo scolmatore del Bisagno.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero 57 di Era Superba (dove trovare la rivista). Sostenendo Era Superba puoi ricevere ogni uscita direttamente a casa o sulla tua email (qui maggiori informazioni).

Il progetto risale al 2007 e si basa sulle stime del Piano di bacino che indicano in 1300 mc/s (metri cubi al secondo) la portata massima del torrente con tempo di ritorno di duecento anni (la stima ai tempi del fascismo che portò ai lavori di copertura fu di 500 mc/s, ndr). Attualmente il Bisagno è in grado di “resistere” fino a 700 mc/s, portata elevabile tra gli 800 e i 900 mc/s con i lavori di adeguamento idraulico dell’attuale copertura di via Brigate Partigiane.

Lo Scolmatore del Bisagno è un canale sotterraneo di 9,5 m di diametro in grado di “sottrarre” acqua al torrente in caso di piena alzando la portata di 417 mc/s rispetto ai livelli attuali (mettendo quindi il corso d’acqua in sicurezza). La galleria, lunga quasi 7 km dal ponte Ugo Gallo (altezza Sciorba) sino ai bagni Squash in corso Italia, andrebbe anche ad intercettare le portate dei torrenti Fereggiano, Rovare e Noce (ognuno dei rii con relativa galleria di collegamento a quella principale). Costo totale 230 milioni (qui il Quadro Economico) , di cui 153 di lavori, i restanti 80 circa fra Iva, spese tecniche, indagini, collaudi ecc. «In questi giorni, avendo il Comune bandito l’appalto per la costruzione dello scolmatore del Fereggiano – spiega Simone Venturini, ingegnere idraulico, dirigente di Technital S.p.A e co-firmatario del progetto – abbiamo rivisto il computo del progetto del 2007 dal quale abbiamo stralciato le opere già inserite nel progetto definitivo dello scolmatore Fereggiano (il cui primo stralcio è in via di aggiudicazione) e abbiamo aggiornato i prezzi unitari.
Ne deriva che l’importo residuale dei lavori (ovvero quello che resterebbe da fare, mantenendo l’opera già progettata nel 2007 senza modifiche né “alleggerimenti”) che serve per realizzare lo scolmatore del Bisagno è pari a circa 145 milioni e il finanziamento lordo si può aggirare sui 165-182 milioni circa (a seconda che lo Stato voglia applicare l’Iva al 10%, come per lo scolmatore Fereggiano andato in gara, o al 22%)».

Come è noto, dopo gli eventi alluvionali del 2011, il Comune ha deciso di stanziare le risorse a disposizione (45 milioni) per realizzare una parte del progetto del 2007, ovvero il cosiddetto “mini-scolmatore”, la galleria di scolmo del Fereggiano (che capta le acque dell’affluente, ma non incide sulle piene del Bisagno). Una scelta che aveva attirato non poche critiche (il progetto è stato “rimandato” in un primo momento dal Consiglio nazionale dei Lavori Pubblici) principalmente per l’incertezza sulla copertura economica (i 45 milioni coprono solo il primo stralcio e lasciano fuori le opere di presa e collegamento per Rovare e Noce) e la necessità di aggiornare studi, stime e rilevazioni. Tuttavia, se davvero dovessimo assistere ad improvvise accelerazioni dell’iter per la realizzazione dello Scolmatore del Bisagno, sia la galleria che lo sbocco a mare del mini–scolmatore sarebbero perfettamente integrabili con la galleria principale. E se l’avvio dei lavori per il grande scolmatore dovesse arrivare prima di aver terminato il mini – scolmatore (dicembre 2020) «i due cantieri si integrerebbero molto bene ed anzi si ridurrebbe il disturbo all’area di spiaggia».
La durata dei lavori per lo scolmatore Fereggiano è stimata in cinque anni, sono invece sei gli anni previsti per la realizzazione di quello del Bisagno.

 

Gabriele Serpe

L’articolo integrale su Era Superba #57


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