Per finanziare e gestire il servizio di Amt a Genova per tutto il 2015 sarà necessario un provvedimento ad hoc. Il contratto di servizio, infatti, scade il 31 dicembre 2014 e non sarà rinnovato in virtù dell’istituzione del bacino unico regionale, l'anno zero del tpl ligure che sarebbe dovuto scattare a gennaio e invece slitterà di un anno
Genova aderisce all’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale. Con quattro mesi di ritardo sulla tabella di marcia sancita dall’accordo sottoscritto lo scorso novembre da Regione, Comune, Amt e dipendenti dell’azienda pubblica, sta per andare in porto uno dei tasselli più importanti per il futuro della mobilità pubblica genovese e ligure.
Secondo quanto assicurato dall’assessore regionale Vesco alla collega genovese Dagnino, infatti, nei prossimi giorni dovrebbero essere formalizzate anche le ultime adesioni mancanti. «A questo punto – segna le tappe Anna Maria Dagnino – la Regione dovrebbe chiamarci per dare vita all’Agenzia spero entro la fine di luglio, primi giorni di agosto».
L’Agenzia è lo strumento previsto dalla nuova legge regionale sul trasporto pubblico locale che ha rivoluzionato, o meglio dovrebbe rivoluzionare, lo status quo di autobus e corriere liguri attraverso l’istituzione di un unico bacino regionale da affidare mediante una gara unica. «L’Agenzia – spiega Dagnino – predisporrà gli atti di gara per l’affidamento del servizio, fungerà da stazione unica appaltante e monitorerà il rispetto del contratto di servizio».
Non solo. L’ Agenzia Regionale Trasporti, da statuto, dovrebbe preoccuparsi anche della promozione del trasporto pubblico, della sperimentazioni di nuove tecnologie funzionali al miglioramento del servizio e del monitoraggio di eventuali progetti europei di settore utili anche al reperimento di fondi.
Formalmente si tratterà di una società in house della Regione Liguria. Genova parteciperà al capitale sociale di 400 mila euro per il 26,29% (seconda solo alla Regione a cui spetta il 40%, limite massimo previsto dallo Statuto) pari a una quota di poco superiore ai 105 mila euro.
«Quello di oggi (l’approvazione della delibera in Consiglio comunale che sancisce l’adesione di Genova all’Agenzia, ndr)– commenta l’assessore Dagnino – è un passaggio importante, anche se arriva con qualche mese di ritardo. Adesso speriamo che il percorso acceleri e si riesca ad arrivare alla gara entro la fine del 2015». Esattamente un anno dopo rispetto a quanto previsto dall’accordo di novembre 2013.
Nel frattempo azienda e lavoratori hanno mantenuto le promesse già a marzo, 4 milioni di euro per coprire parte delle perdite, attraverso il congelamento di ferie arretrate e aumenti contrattuali e l’incremento nei primi mesi del 2014 dell’attività di verifica dei titoli di viaggio (qui l’approfondimento). Anche il Comune sembra essere intenzionato a farlo a stretto giro. Secondo l’accordo, infatti, Tursi avrebbe dovuto aumentare il capitale sociale della partecipata per un importo di 4,3 milioni. La cifra non è prevista direttamente nei conti del bilancio previsionale (qui l’approfondimento) che dovrebbe arrivare in Consiglio la prossima settimana. Tuttavia, l’assessore Miceli ha assicurato che si potrà fare affidamento al fondo di riserva. «Al di là che tutte le parti l’abbiano rispettato o meno – commenta l’assessore alla Mobilità del Comune di Genova, Anna Maria Dagnino – noi abbiamo tutta l’intenzione di rispettare l’accordo di novembre e di onorare il nostro impegno riferito ai 4,3 milioni di euro. Innanzitutto perché gli accordi vanno rispettati e poi perché da questo dipende la stabilità economica di Amt. I soldi verranno presi dal fondo di riserva e da eventuali aggiustamenti di bilancio in fase consuntiva ma, comunque, nella delibera che accompagnerà il bilancio previsionale è previsto un passaggio dedicato a questo punto».
Insomma, a non aver fatto il proprio dovere sembra resterà soltanto la Regione che ha procrastinato all’inverosimile la costituzione dell’Agenzia e la predisposizione del bando di gara per il bacino unico. «Se siamo bravi, e qualche volta capita, il nuovo servizio regionale e integrato partirà il 1° gennaio 2015». Così dichiarava il presidente delle Regione Claudio Burlando a novembre. Questa volta, forse, dalle parti di piazza De Ferrari non sono stati così bravi.
Un problema non indifferente per Genova e Amt. Il contratto di servizio della partecipata genovese, infatti, scade il 31 dicembre di quest’anno. «Il problema del periodo transitorio (ovvero come verrà finanziato e gestito il servizio di Amt per tutto il 2015 o comunque fino all’avvio del nuovo servizio unico regionale, ndr) esiste – ammette, senza esitazione, Dagnino – ma è la Regione che dovrà trovare una soluzione. Nella legge regionale si prevede la possibilità di una proroga sulle scadenze del regolamento europeo ma Genova, come avevamo avuto già modo di segnalare in fase di redazione della legge, ne ha già usufruito. È evidente – conclude l’assessore – che una volta istituita l’Agenzia e imboccata la strada verso la gara per il bacino unico, l’autorità di bacino che altro non è che la Regione dovrà fare un provvedimento ad hoc per Genova».
In proposito, nel corso del dibattito in Consiglio comunale, è stato anche accolto un emendamento presentato dal capogruppo del Pd, Simone Farello, che ha impegnato l’Amministrazione a farsi carico di informare la Sala Rossa circa i provvedimenti che la nuova Agenzia intenderà attuare per gestire il periodo transitorio.
Di Farello anche un secondo emendamento approvato che punta a fare chiarezza sull’integrazione del trasporto locale su ferro, previsto dalla legge regionale in funzione integrata a quello su gomma ma non menzionato dagli organi sociali della costituenda Agenzia. «Se questo è l’ultimo punto all’ordine del giorno – ha detto l’ex assessore alla Mobilità della giunta Vincenzi – si è completamente sbagliata prospettiva: l’assenza dell’integrazione ferro-gomma è infatti un forte limite perché Trenitalia svolge già un servizio di fatto metropolitano».
«La legge regionale – commenta Dagnino – dice che la gara potrà anche comprendere il trasporto su gomma. Al di là di questo, la necessità di integrare i servizi è evidente come quella di rendere compatibili tra loro il nuovo contratto di servizio e il contratto con Trenitalia». Un’operazione per nulla semplice, considerata anche l’estensione e la particolare morfologia della Regione, che comunque spetterà a Piazza De Ferrari.
Si è concentrato, invece, sulla questione economica l’intervento di Antonio Bruno (Fds) che ha richiesto un passaggio in Consiglio comunale del nuovo contratto di servizio, una volta che saranno espletate le formalità che porteranno alla gara regionale unica.
Molto scettico sul funzionamento dell’Agenzia l’esponente della Lega Nord, Edoardo Rixi, forte anche della sua esperienza di consigliere regionale: «Difficilmente arriveremo all’affidamento del servizio entro il 2015. L’Agenzia sorbirà molte risorse destinate al Tpl e non so come potrà avere accesso alle agevolazioni fiscali preventivate». Rixi fa riferimento ai 20 milioni all’anno che la Regione ha previsto di recuperare attraverso il rimborso dell’Iva: espediente possibile grazie alla costituzione consortile dell’Agenzia purché vi siano entrate da compensare. «Ma quali saranno quest’entrate visto che l’Agenzia avrà solo trasferimenti da parte dello Stato?» si chiede retoricamente il leghista.
Negativo anche il commento di Paolo Putti, capogruppo M5S: «Creiamo questo contenitore senza dire che cosa vogliamo metterci dentro e non facciamo nulla per contrastare il regime di monopolio che non ha mai garantito un livello migliore di servizio. Anzi, adesso vogliamo allargare la gara anche al trasporto su ferro: certo, l’integrazione sarebbe importante ma non deve essere integrato anche l’appalto perché se uno controlla tutto, migliora la propria redditività non certo il servizio reso ai cittadini».
Simone D’Ambrosio