Novembre 2011: Pinelli, Zapata, Buridda e Terra di Nessuno firmano un protocollo di intesa con il Comune per la regolarizzazione e il riconoscimento formale dei centri sociali: a un anno di distanza le promesse sono state mantenute?
Novembre 2011: il Comune di Genova, con la mediazione di Don Andrea Gallo, firma un protocollo d’intesa per la regolarizzazione dei centri sociali, alla presenza degli Assessori Andrea Ranieri (Cultura, Promozione della Città e Politiche Giovanili) e Bruno Pastorino (Politiche della Casa, Patrimonio e Demanio). Il protocollo porta alla nascita, per la prima volta in Italia, di un unico soggetto associativo che raggruppi gli “spazi sociali autogestiti“: il primo atto dell’associazione sarà il riconoscimento formale da parte delle istituzioni del possesso degli spazi e delle attività che in essi si svolgono.
Sono quattro i centri sociali di Genova, che hanno aderito al protocollo: lo Zapata agli ex Magazzini del Sale (via Sampierdarena), il Pinelli a Molassana (via Fossato di Cicala), il Terra di Nessuno a San Teodoro (via Bartolomeo Bianco) e il Buridda a Castelletto (via Bertani). Quest’ultimo, secondo il protocollo, verrà trasferito al piano superiore del mercato del pesce di piazza Cavour.
Punto di partenza del protocollo è che «i centri sociali autogestiti che operano in città rappresentano una risorsa per la creazione di opportunità di partecipazione e socializzazione per i giovani, oltre a realizzare iniziative ed eventi di qualità che hanno prodotto e possono produrre sinergia con attività svolte dal Comune».
Quali sono, in dettaglio, i suoi contenuti? Anzitutto la Direzione comunale che si occupa della gestione del patrimonio pubblico si impegna ad avviare una serie di interventi per la messa in sicurezza e la ristrutturazione degli spazi (impianto elettrico, servizi igienici, pavimentazione ecc.): questo avverrà in particolare negli ex Magazzini del Sale – che al momento della firma del protocollo sono di proprietà del Demanio e che il Comune ha richiesto di acquisire – e nell’ex mercato del pesce, in modo che il Buridda possa iniziare le operazioni di trasloco a partire dal 25 novembre 2011.
Inoltre si terranno assemblee periodiche tra il Comune e la nascente associazione, allo scopo di favorire la programmazione, il monitoraggio e la verifica delle attività oggetto del protocollo.
Dicembre 2012: a oltre un anno dalla firma del protocollo, cosa è cambiato?
Le promesse avvenute alla firma del protocollo di intesa sono state mantenute anche dalla nuova Giunta, con la quale i referenti dell’associazione si sono già incontrati: come ci racconta Luciano, referente del centro sociale Terra di Nessuno per l’assegnazione degli spazi, «l’amministrazione Doria ha confermato di voler proseguire sulla stessa traccia aperta dalla precedente, verificando lo stato degli accordi contenuti nel protocollo e riprendendo in mano i passaggi ancora mancanti».
Il primo atto ufficiale in questa direzione è stata la regolarizzazione dei contratti d’affitto e delle utenze, che sono state intestate ai referenti di Buridda, Pinelli e Terra di Nessuno. Per quanto riguarda invece lo Zapata, lo spazio è ancora in fase di acquisizione dal Demanio, anche se la fornitura elettrica è gia intestata ai referenti.
Il trasloco del Buridda non è stato ancora ultimato: il primo “passo ufficiale” è avvenuto lo scorso ottobre, con l’inaugurazione della palestra di arrampicata negli spazi di piazza Cavour, nell’unica sala attualmente agibile dopo i lavori. Come spiega Luciano, «il piano terra del mercato del pesce, quando sarà libero, verrà assegnato in gestione ordinaria al Buridda ma con fruibilità da parte di tutti i centri sociali a soggetti esterni concordati con associazione e Comune».
Tutti i lavori di ristrutturazione indicati nel protocollo sono stati realizzati, «il minimo indispensabile alla sicurezza, visto che i budget erano veramente irrisori, mentre alcuni lavori – specialmente di muratura e imbiancamento – li abbiamo realizzati noi con una valutazione a posteriori dei tecnici comunali, che ci ha permesso di richiedere e ottenere un abbattimento dei canoni di locazione futuri».
L’associazione dei centri sociali è attualmente operativa solo per questioni amministrative, ma non appena i lavori del Buridda saranno terminati si cominceranno vere e proprie assemblee – si presume «abbastanza informali e a cadenza annuale» – per concordare attività comuni e modalità di gestione degli spazi condivisi.
Marta Traverso