Il Comune dà il via libera al progetto di temporanea e parziale riqualificazione pubblica dell’area. Stanziati 700 mila euro, comprendenti la bonifica del tetto in amianto, per far nascere una nuova piazza
Ne avevamo già parlato a fine ottobre, ma ora è arrivata la conferma dei documenti e dei finanziamenti. Il Comune, di concerto con Municipio III – Bassa Val Bisagno e Centro integrato di via di “corso Sardegna bassa”, vuole fortemente restituire ai cittadini almeno una parte delle aree dell’ex mercato ortofrutticolo genovese. Il progetto prevede la realizzazione di un polo di eccellenza agroalimentare a chilometro zero, gestito dai commercianti che già operano nei negozi limitrofi, ma soprattutto di una piazza con panchine, verde e spazi di aggregazione che diventerà un nuovo punto di riferimento per il quartiere, a cavallo tra San Fruttuoso e Marassi. In futuro, potrebbe trovare spazio anche un parcheggio al piano strada. Il tutto, comunque, dovrà essere realizzato con elementi facilmente removibili perché ci troviamo in zona ad alto rischio di esondazioni e allagamenti, come il passato ha tristemente insegnato. Per lo stesso motivo, il piano di bacino impedisce il cambio di destinazione d’uso dell’area, che deve perciò restare commerciale. Da qui, la necessità di realizzare anche il mini-mercato.
Resta da capire come la prenderà la Rizzani de Eccher, colosso friulano dell’edilizia che si era aggiudicato l’appalto per la riqualificazione dell’intero ex mercato ma che, in seguito all’alluvione del novembre 2011, ha visto porre vincoli fortemente ridimensionanti al progetto iniziale, e ha richiesto al Comune di Genova un indennizzo di 11 milioni di euro su cui dovrà esprimersi la giustizia amministrativa.
Lasciando da parte le beghe legali, l’intervento temporaneo riguarderà solamente la demolizione di alcuni edifici non soggetti a tutela e già destinati alla rimozione, che dovrà essere preceduta dalla necessaria bonifica del tetto in amianto. Per quest’ultima, i cui lavori inizieranno nel nuovo anno con l’impiego del personale di Amiu bonifiche, sono stati stanziati circa 200 mila euro. Per quanto riguarda le opere edili che dovranno essere messe a bando, invece, il Comune ha recuperato 500 mila euro attraverso un apposito indebitamento (mutuo) inserito nel bilancio 2013.
Come potete vedere dalla piantina a fianco, si tratta solo di una porzione (colore giallo) ben limitata dell’intero complesso ex mercatale e riguarda due elementi (4 e 6) che attualmente si affacciano su via Carlo Varese: demoliti gli edifici, si procederà alla pavimentazione in asfalto delle aree sgomberate, che potranno diventare così una piccola agorà (area tratteggiata di rosso) a completa disposizione dei cittadini del quartiere almeno per 7 anni. E proprio in funzione di questo uso pubblico, tramite apposite recinzioni sarà anche garantita la protezione delle strutture che si affacciano sull’area sgomberata.
«Il Comune – spiega il presidente del Municipio III Massimo Ferrante – ha mantenuto l’impegno di recuperare le risorse per bonificare l’area e demolire gli edifici. Ora tocca a noi, come Municipio, far vivere la piazza una volta che sarà effettivamente disponibile e cercare di impegnare qualche risorsa aggiuntiva per la sua promozione. Il Civ, infine, si occuperà di recuperare i locali del vecchio bar creando un mercato dell’eccellenza enogastronomica, sull’esempio del Carmine». Quest’ultimo è certamente l’elemento più complicato del piano di riqualificazione: vi è, infatti, la necessità di reperire i fondi per la manutenzione straordinaria dei vecchi locali in stile liberty, che sorgono su piano leggermente rialzato rispetto alla sede stradale, prima di poterli adattare alla nuova funzione. E, si sa, le risorse economiche latitano.
«È indispensabile procedere per tappe – commenta Ferrante – perché per troppo tempo si è parlato solo di sogni. Io invece sono un forte sostenitore della concretezza. E in questo senso è fondamentale che gli abitanti del Municipio possano riappropriarsi di uno spazio di socializzazione, come ad esempio è successo lo scorso weekend in piazza Martinez con l’inaugurazione della pista di pattinaggio su ghiaccio».
Certo, questo primo intervento di riqualificazione dell’area mercatale non sarà epocale ma è già molto per una struttura che dall’ottobre 2009, data di affidamento alla Rizzani, è stata interessata esclusivamente da lavori di sgombero di banchi, arredi, e celle frigorifere e dalla disattivazione delle linee elettriche, restando così aperta all’incuria, al degrado e a non rare incursione notturne.
Non va comunque dimenticato che l’ultima parola sul futuro a più ampio raggio e su una riqualificazione più sistematica e complessiva spetta alla sentenza del Tar, sui cui tempi è sempre piuttosto complicato esprimersi. Di sicuro, l’impossibilità di costruire il parcheggio interrato a causa dei vincoli di bacino e le difficoltà a pervenire a un accordo con Asl per la realizzazione di un nuovo polo sanitario, rendono molto difficile la perpetrazione del progetto inizialmente pensato dalla Rizzani. Inoltre, qualsiasi sia la sentenza del Tribunale amministrativo, è del tutto probabile che la parte sconfitta, sia essa la ditta edile o il Comune di Genova, ricorrerà al Consiglio di Stato, allungando ulteriormente i tempi per una decisione definitiva. Ecco perché è un bene che l’amministrazione si stia muovendo con decisione per restituire, almeno temporaneamente, alcuni spazi ai cittadini. Con la speranza che, anche una volta concluse le procedure legali, la piazza pubblica si sia talmente radicata nel territorio che risulti assurdo pensare a un suo eventuale smantellamento.
Simone D’Ambrosio