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Palazzo Verde, Molo: pochi visitatori per la cittadella della sostenibilità

Tante iniziative nel corso dell'ultimo anno che mostrano un potenziale non ancora del tutto espresso. Per questo l’assessore Sibilla ci anticipa che è allo studio un piano di rilancio per il 2014. Parrebbe non del tutto improbabile la strada che porta verso una gestione esterna


3 Gennaio 2014Notizie

palazzo-verde-genovaInaugurata in pompa magna poco più di due anni fa dalla giunta Vincenzi, la cittadella della sostenibilità, che ha trovato spazio in via del Molo nei vecchi Magazzini dell’Abbondanza e ha preso il nome di Palazzo Verde per richiamare il prestigio di altri ben più attraenti poli museali della città, è passata piuttosto velocemente nel dimenticatoio di genovesi e turisti.  Meta soprattutto di scolaresche attirate dalle diverse attività laboratoriali, di informazione ed educazione all’ambiente e al riciclo, nel corso del 2013 ha contato circa 4200 visitatori.

«Non si tratta certo di numeri altissimi – ammette l’assessore alla Cultura, Carla Sibilla – ma dobbiamo considerare che non stiamo parlando del classico museo da visitare, quanto piuttosto di un luogo pensato per ospitare laboratori sul riciclo, sul risparmio energetico, sulla sicurezza e convegni con il tema del Verde come filo conduttore».

All’interno del Palazzo si distinguono tre percorsi multimediali: il primo è dedicato al tema dell’energia e al relativo consumo che accompagna il ciclo produttivo del rifiuto fino al suo smaltimento; il secondo è prettamente incentrato sul riciclo, con una rassegna delle diverse tipologie di spazzatura, i loro impatti ambientali e le loro possibilità di riutilizzo. Infine, il terzo percorso è dedicato alla comunicazione grazie al fatto che gli ex Magazzini dell’Abbondanza ospitano, al piano terra, il Museo della Stampa precedentemente situato a Quarto.

Alcuni locali sono utilizzati dall’Università per lezioni ed esami ma, come detto, il nucleo fondamentale dell’attività è rappresentato dai laboratori promossi dal LabTer – Green Point, ovvero uno dei 20 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Liguria, che qui trova sede. Grazie alla collaborazione con diverse associazioni attive nel mondo green e dell’ecosostenibilità (Ass. A-Pois, Coop. Librotondo, Ass. Atlantide, CRAFTS Scuola Politecnica, Ass. Il mio pallino verde, Ass. Didattica Museale, Ass. Terra! Onlus, Ass. Al Verde), nel corso dell’ultimo anno, è stato possibile realizzare una serie di progetti pensati appositamente per le scuole prevalentemente primarie (elementari). Le esperienze sono state principalmente incentrate sull’informazione riguardo i rischi idrogeologici, educazione ambientale, sicurezza stradale, sensibilizzazione a comportamenti ecologici, valorizzazione dei beni comuni e del turismo ambientale con particolari riferimenti all’Alta Via del Monti Liguri, finanche a una rassegna cinematografica tutta ad argomenti rigorosamente green.

Infine, nell’ambito del Festival della Scienza, Palazzo Verde ha ospitato i laboratori di Arpal e Cnr, preceduti nel corso dell’anno dalle esperienze scientifico-didattiche curate dal Green Modelling Italia-GMI Soc. Coop., spin-off del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, nell’ambito del progetto di diffusione della cultura scientifica.

Insomma, tante iniziative, che mostrano un potenziale non ancora del tutto espresso. Per questo motivo l’assessore Sibilla ci anticipa che è allo studio un piano di rilancio per il 2014, che possa dare una certa stabilità al progetto di Palazzo Verde come vero e proprio punto di riferimento dal punto di vista dell’informazione ed educazione ambientale. È ancora troppo presto per capire che cosa accadrà concretamente nel futuro, ma dalle prime indiscrezioni parrebbe non del tutto improbabile la strada che porta verso una gestione esterna, anche parziale, naturalmente attraverso un bando a evidenza pubblica. «Stiamo valutando tutte le strade possibili – spiega Sibilla – senza dimenticare l’importanza delle integrazioni con altri poli educativi già esistenti nella zona, come l’Acquario, la Città dei Bambini, il Museo Luzzati, un po’ più in là il Museo di Scienze Naturali e, seppur non in modo permanente, le attività del Festival della Scienza».

Idealmente collegato al museo, c’è anche il famoso “Rumentosauro”, la scultura di Serge Van de Put collocata all’intersezione tra piazza Cavour e via del Molo, di fronte all’ingresso del Porto Antico. Si tratta di un enorme dinosauro (8 metri per 4) costruito con pneumatici riciclati che richiama la quantità di ecomostri che abitualmente produce, più o meno inconsapevolmente, ognuno di noi. Pensata inizialmente per essere calpestata e “cavalcata” dai più piccoli, la struttura in realtà giace transennata nell’indifferenza dei più e fortemente contrastata dal comitato di quartiere che ne chiede a gran voce l’eliminazione. Ma questa è tutta un’altra storia.

 

Simone D’Ambrosio


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