La realizzazione del progetto dell’ingegner Pesce (anticipato da Era Superba la scorsa estate) resa possibile dai fondi del Patto per Genova. Contestazioni al vicesindaco Bernini durante la presentazione dai lavoratori Ireti di Prà
La realizzazione della nuova Piscina Comunale voltrese richiederà 18 mesi di lavori. Con l’apertura dei cantieri prevista nel 2017, i mesi da cerchiare in rosso per la riapertura dell’impianto (salvo ritardi) sono quelli della primavera del 2019. C’è la disponibilità finanziaria del Comune di Genova ed è in atto la gara per individuare la ditta che dovrà procedere all’opera di demolizione e messa in sicurezza della struttura. È quanto emerso dalla presentazione ufficiale del progetto realizzato dall’ingegner Marco Pesce, avvenuta durante un incontro informativo richiesto dal gruppo consigliare del Comune del Partito Democratico nelle sale del Municipio 7 Ponente.
La rinascita della piscina (che per abitudine in molti chiamano ancora “Mameli” nonostante la storica società di pallanuoto sia fallita ufficialmente lo scorso agosto) è resa possibile dai 3 milioni messi a disposizione dal “Patto per la città” dello scorso novembre stilato dal sindaco Marco Doria e dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, e confermati dal governo Gentiloni. L’approvazione del decreto attuativo per il “patto” da parte del Consiglio dei ministri è atteso entro il mese di febbraio. Soldi che vanno a sostituire i 2 milioni di fondi regionali impegnati dalla giunta Burlando e poi annullati da quella guidata da Giovanni Toti, e messi a disposizione in virtù del progetto esecutivo presentato dall’architetto Pesce, che ha coordinato i lavori di progettazione. A questi si aggiungono poi circa 500 mila euro di provenienza comunale. Oltre allo stesso architetto, all’incontro hanno partecipato la consigliera comunale Nadia Canepa, il presidente del Municipio Mauro Avvenente e agli assessori Anna Dagnino e Stefano Bernini. «La riapertura della piscina – ha evidenziato quest’ultimo – fa parte di un progetto più ampio sul Ponente genovese, che comprende lo spostamento della Pam nell’area ex Verrina, con lo spazio che verrà riconsegnato alla fruizione della cittadinanza e che consentirà l’ampiamento delle attività ludico-sportive anche in quella parte del territorio. È un disegno che si completa con la realizzazione della partenza della nuova metropolitana di superficie».
Proprio il vicesindaco è stato bersaglio, nel corso della stessa serata, di una protesta da parte dei lavoratori Ireti, che hanno esposto dei cartelloni in cui si denuncia l’abbandono del Comune di Genova dell’impianto Iren di Prà, a forte rischio chiusura. L’accusa rivolta a Bernini è quella di aver fissato un incontro con i lavoratori per il 25 gennaio, salvo annullarlo solo 3 giorni prima, il 22 gennaio. Dal canto suo, il numero due di Palazzo Tursi ha risposto dicendo che, in quanto assessore all’urbanistica, la gestione del caso non rientra tra le sue deleghe e che, una volta venuto a conoscenza della situazione, si è limitato a comunicare le proprie preoccupazioni agli assessori competenti. La spiegazione non è bastata ai lavoratori presenti all’incontro, che a fine serata si sono trattenuti a lungo con il vicesindaco. Sulla vicenda si è espresso anche il gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle: «Ancora una volta il vicesindaco Bernini dimentica i cittadini del Ponente genovese – si legge in un comunicato firmato da Alice Salvatore e Marco De Ferrari – e diserta l’incontro con i lavoratori Ireti che lui stesso aveva fissato per domani (oggi, ndr) mercoledì 25 gennaio. Ecco quanto conta per il numero due di Tursi quello che è, in realtà, un presidio fondamentale per tutto il Ponente genovese».
Luca Lottero