Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Zen Circus alla Feltrinelli, “Canzoni contro la Natura”: Ufo e Appino improvvisano il duo

Messe da parte le influenze dei lavori solisti, torna ad aprirsi il tendone del circo Zen. La Feltrinelli è gremita per la presentazione del disco della band pisana "Canzoni contro la Natura"; Andrea Appino e Ufo Schiavelli in duo, basso e chitarra, hanno eseguito alcuni dei nuovi brani


28 Gennaio 2014Notizie
Zen Circus, La Feltrinelli Genova

Andrea Appino e Ufo Schiavelli

Dopo l’anno sabbatico che ha tenuto gli Zen Circus impegnati nei progetti solisti di Andrea Appino (“Il Testamento”) e Karim Qquru (“Morte a Credito” con La Notte dei Lunghi Coltelli), il gruppo di Pisa torna sulla scena musicale con il nuovo disco “Canzoni contro la Natura”. Il tour, che partirà dal 7 marzo, toccherà le principali città italiane, tra cui Firenze, Bologna, Milano, Torino e Genova (il 25 aprile). Nel frattempo, gli Zen sono impegnati nella presentazione della loro ultima fatica discografica, con tappa, ieri (lunedì 27), alla Feltrinelli di Genova.

Gli Zen non possono prescindere dal ruolo di “rompicoglioni”, per le insite perplessità che abbiamo dentro e che ci spingono a prendere le parti del contraddittorio.

Lo spazio eventi al primo piano è già gremito di pubblico, affacciato anche dalla spirale delle corsie ai piani superiori. Intanto Andrea Appino e Massimiliano “Ufo” Schiavelli si siedono imbracciando immediatamente gli strumenti, dando purtroppo una brutta notizia: Karim Qquru non sarà presente, costretto a casa con 39 di febbre. Ma si viene subito al sodo: il nuovo disco riprende il discorso interrotto dall’anno sabbatico, lasciando da parte le influenze dei lavori solisti e riaprendo il tendone del circo Zen. Se “Andate tutti affanculo” puntava in qualche modo il dito contro -appunto- “tutti”, e “Nati per Subire” poneva il gruppo di fronte al riflesso della propria condizione, “Canzoni contro la Natura” prosegue questo percorso di introspezione, costringendo gli Zen a rivolgere quel dito verso sé stessi. Il disco è interamente autoprodotto, così da rendere il suono più puro degli Zen Circus, quell’«energia e naturalezza che si respirano a pieni polmoni nei nostri live».

“Viva”, primo singolo del nuovo album, è anche la canzone che apre la piccola performance. L’assenza delle percussioni di Karim, pur inducendo Andrea a definirla «una versione scabra» del pezzo, sottolinea come la sua voce sia perfettamente a proprio agio anche senza la ritmica, culminando nel fatidico “vivi si muore“, monito aureo a non prendersi troppo sul serio.
Si prosegue con “Dalì”, e qui emerge il protagonismo del basso di Ufo, a cui la chitarra fa da accompagnamento. «Dalì non esiste, è un ipotetico barbone ‘carrarino’ dal passato anarchico», svela Andrea circa il mistero intorno all’identità del personaggio, la cui «utopia, scontratasi con la vita reale, si infrange nella moltitudine delle esperienze di coloro che, più o meno mitologicamente, abitano le realtà di quartiere».

“Vai, vai, vai”, con quel “vai così ragazzo, vai dove credi necessario che vai bene come vai“, suggerisce alla mente un ideale seguito di “Ragazzo Eroe”. Il brano, rivela Appino, «non tratta di fuga dei cervelli»; e, prosegue Ufo, «non c’entra con “chi è andato a vivere a Londra, Berlino, a Parigi, Milano, Bologna”; la questione è più metafisica e il riferimento, se vogliamo, è piuttosto da ricercare nel film “Il Minestrone”».

“Postumia” è una strada che «garba un casino» ad Appino, che collega l’Ovest all’Est; una strada lungo la quale passeggia una rassegna di umanità, dominata dalla disillusione tanto da indurre a smentire le aspettative del proprio nonno: “non è il Paese che sognavi te“. Sull’origine della canzone, Andrea ricorda «questo vecchio, affacciato alla finestra, a osservare i meccanismi del sabato sera di una via di Salerno: mi è venuto da interrogarmi su cosa pensasse, con e senza i moralismi annessi». Rincara Ufo, sostenendo che «quello di Postumia sembra essere lo sciopero degli eventi, e percorrerla da la consapevolezza della tragicomica situazione del presente».

Si conclude la presentazione del disco con “Sestri Levante”, omaggio al concerto degli Zen alla Baia del Silenzio. «La Baia è bellissima e, specialmente, non a tutti i concerti facciamo un falò», così Andrea ricorda la serata, di cui emerge anche la testimonianza di parte del pubblico presente.

“L’albero di Tiglio”, infine, che sfortunatamente non viene eseguita, ha del provocatorio sulla questione della spiritualità e su Dio. «Il brano alza il tiro sull’argomento che io preferisco: piangere, cantare, suonare… è innanzitutto pregare»; così Appino conclude l’evento, azzardando un’idea che lo incuriosisce da tempo: «se Dio fosse la creatura più evoluta del pianeta, una pianta?». Come lui stesso si chiede: «esiste il Bene, in Natura?». O è Bene essere “Contro la Natura”?

Nicola Damassino


  • dischi, musica, presentazioni
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Giornata Europea della Musica, visite guidate al Carlo Felice e una lunga notte jazz in Conservatorio
    Giornata Europea della Musica, visite guidate al Carlo Felice e una lunga notte jazz in Conservatorio
  • Acoustic Night 17 al Teatro della Corte dall’11 al 14 maggio. Beppe Gambetta e i suoi amici
    Acoustic Night 17 al Teatro della Corte dall’11 al 14 maggio. Beppe Gambetta e i suoi amici
  • L’ Accademia Ligustica delle Belle Arti diventa statale: 670 mila euro all’anno dal Ministero. Genova verso il Politecnico delle Arti
    L’ Accademia Ligustica delle Belle Arti diventa statale: 670 mila euro all’anno dal Ministero. Genova verso il Politecnico delle Arti
  • Premio Paganini, presentato il bando per il concorso internazionale. Ad ottobre un festival dedicato al violinista genovese
    Premio Paganini, presentato il bando per il concorso internazionale. Ad ottobre un festival dedicato al violinista genovese
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista