Una rubrica di analisi e approfondimento alla scoperta di un mondo spesso troppo poco conosciuto dai cittadini, quello dei progetti finanziati dall'Unione Europea. Il nostro territorio è molto attivo in questo senso, ma vuoi i bandi talvolta poco pubblicizzati, vuoi la disattenzione dei genovesi...
Vi è mai capitato, passeggiando per le strade di Genova, di imbattervi in un cartello con scritto “Progetto finanziato dall’Unione europea”? Una volta che inizierete a farci caso noterete che la nostra città, soprattutto in alcuni quartieri, è letteralmente tappezzata di cartelli di questo tipo. Li troviamo spesso accanto ai cantieri a indicare che quel lavoro di ristrutturazione o bonifica è finanziato, del tutto o in parte, dall’Ue. Ma le riconversioni di aree urbane sono solo una piccola parte dei progetti che l’Unione finanzia.
Un altro importante esempio è l’Erasmus, il semestre all’estero di cui usufruiscono gran parte degli studenti universitari. Questi sono due esempi emblematici dell’enorme quantità e varietà di progetti finanziati dall’Unione europea.
Una volta che si inizia a conoscere questo mondo, ci si accorge infatti della vastità di idee, progetti e lavori che si eseguono tramite questo canale. Anche la realtà produttiva del nostro territorio è molto attiva al riguardo, numerosi ed eterogenei sono infatti i progetti che vengono gestiti da enti pubblici, università o imprese del nostro territorio. Quella genovese è una realtà dinamica e innovativa e lo scopo di questa nuova rubrica “SOS Progetti Europei” è proprio questo: conoscere questa realtà, esplorare il nostro territorio sotto una lente diversa, quella dei progetti che in esso hanno luogo, appunto!
Nelle prossime settimane ci occuperemo dei principali progetti finanziati dall’Unione che interessano il territorio genovese e incontreremo alcune aziende che li gestiscono. Questa panoramica sui principali progetti sarà intervallata da articoli che esploreranno principali criticità e punti di forza del sistema dei finanziamenti.
Come in tutti i mondi infatti, anche questo non è privo di difficoltà e disfunzionalità. I fondi non sono sempre gestiti in maniera cristallina ed efficiente, il comune cittadino spesso non riesce a beneficiare delle numerose opportunità per mancanza di informazione. E questi sono solo alcuni dei punti deboli su cui ci sembra importante riflettere soprattutto perché, com’è ovvio, anche i finanziamenti europei sono soldi pubblici ed è quindi doveroso che l’intera comunità possa, anche se indirettamente, trarne il maggior beneficio possibile.
Non ci soffermeremo soltanto sugli aspetti critici ma analizzeremo anche i numerosi punti di forza e innovatività che caratterizzano questo settore, approfondiremo inoltre la figura del progettista europeo, il ruolo delle istituzioni pubbliche e altri principali aspetti di questo settore, sperando di fornirvene una panoramica più completa possibile.
Questa rubrica è scritta grazie alla collaborazione di Daniele Garulla e Beatrice Crippa Muti, con cui condividerò onori e (soprattutto) oneri. A loro i miei più sinceri ringraziamenti!
Rossella Ibrahim