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Regione Liguria e Demanio accordo per valorizzazione immobili. Dieci sono a Genova, tra cui Ex Magistero, San Raffaele e Ex Saiwetta

Regione e Demanio siglano accordo per valorizzare immobili degli enti. Dieci quelli individuati a Genova e provincia, tra cui Ex Magistero, San Raffaele e Saiwetta


2 maggio 2017Notizie
opiemme-buriddaVia libera dallo Stato alla riqualificazione di 45 immobili pubblici in tutta la Liguria. È il frutto dell’accordo firmato dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Ville, ex caserme e case cantoniere dal valore complessivo stimato di circa 135 milioni di euro e che sarà nel tempo incrementato attraverso un percorso di valorizzazione, razionalizzazione e dismissione, anche con operazioni di finanza immobiliare. «Un accordo importante perché esprime un concetto di fondo – afferma Reggi – non importa chi è il proprietario, siamo in presenza di immobili pubblici che vanno valorizzato assieme che partono dalla regolarizzazione urbanistica e catastale. Un lavoro che possono fare solo enti pubblici e solo dopo coinvolgere i privati per l’acquisto e la valorizzazione. Siamo in presenza di beni di grande valore di cui però non è chiaro l’assetto proprietario, per cui il primo lavoro è fare chiarezza in questo senso». Per il governatore Toti, «quello pubblico è un gigantesco patrimonio spesso di grandissimo pregio e altrettanto spesso poco valorizzato e in alcuni casi sottoutilizzato. L’accordo di oggi, oltre a essere un buon segnale di collaborazione istituzionale, va nella direzione giusta, quella di utilizzare una serie di edifici di grande pregio, spesso non adeguatamente valorizzati che sono solamente un costo per l’erario pubblico senza alcun beneficio. La valorizzazione è una delle azioni concrete per dare sviluppo alla nostra terra che ha moltissimi oggetti di pregio».

I dieci immobili di Genova

Nell’elenco figurano anche beni di proprietà della Città metropolitana, del Comune di Genova dell’Università di Genova. Tra questi figurano l’ex San Raffaele, (valorizzato per 4,48 milioni), l’ex Magistero, attuale sede del laboratorio Buridda (4,2 milioni), l’ex Saiwetta (2,3 mln), Villa Podestà a Pra’ (1 milione), l’Accademia Marina Mercantile di via Oderico (1 milione), la Caserma dei Vvf di Chiavari (1,1 mln), la Villa Speroni di Recco (2 mln), l’impianto sportivo di Ronco Scrivia (5oo mila euro), Villa Carmagnola di Santa Margherita Ligure (di proprieta dell’Università di Genova, valorizzata per 413mila euro).

Il sindaco di Genova e della Città Metropolitana, Marco Doria, sottolinea che «Dopo la caserma Gavoglio, i forti e la Casa del Soldato di Sturla, continua il lavoro di valorizzazione dei beni demaniali che a Genova conosciamo e stiamo facendo da tempo». Tutti i dati e le informazioni degli immobili saranno raccolti in un database realizzato dalla Regione per promuovere progetti di sviluppo immobiliare sia per iniziative complesse come i waterfront sia per il recupero di beni minori situati in contesti periferici.
Con la firma dell’accordo, viene costituito un tavolo tecnico operativo nel quale l’Agenzia del Demanio si impegna a individuare ulteriori beni da valorizzare, mentre la Regione si occuperà di promuovere e coordinare i lavori del tavolo tecnico, coinvolgendo gli enti pubblici facenti parte del settore regionale allargato, facilitando il reperimento della documentazione e delle risorse finanziarie. «Si tratta di un’intesa strategica nazionale con una richiesta da parte dell’Agenzia del Demanio alle Regioni di censire gli immobili sul territorio e valorizzarli – spiegato l’assessore regionale al Demanio, Marco Scajola – alcune volte le realtà hanno bisogno di interventi di riqualificazione, altre volte di promozione per far conoscere quel patrimonio come si deve. Da qui la nostra adesione convinta, collaborando con tutte le realtà e i territori per la valorizzazione del patrimonio pubblico ligure, stabilendo criteri che evitino qualsiasi tipo di speculazione».
Una valorizzazione che sicuramente è necessaria per i tanti manufatti che fanno parte del patrimonio collettivo; sulla carta, quindi, una buona notizia: la prova dei fatti sarà verificare la reale ricaduta per i territori e le comunità di questa operazione, che deve sapere mettere in salvo i beni di tutti da speculazioni, svendite e “privatizzazioni” selvagge.

  • lavori pubblici, Regione Liguria, riqualificazioni
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