Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Amiu, Iren vuole il 51% e ci mette Tortona. Chieste assicurazioni su Scarpino. Bozza accordo entro gennaio

Il Comune di Genova presenta la proposta di Iren per acquisire Amiu. Chieste anche assicurazioni su riapertura Scarpino, sulla proroga del contratto di servizio e revisioni alla governance proposta da Tursi. Ora iniziano le trattative che dovrebbero portare a un accordo preliminare entro fine gennaio. Poi, il voto del Consiglio comunale


2 Novembre 2016Notizie > Rifiuti

rifiuti-amiuMaggioranza assoluta delle quote di Amiu, proroga della scadenza del contratto di servizio attualmente prevista al 2020, revisione del sistema di governance proposto dal Comune di Genova e definizione degli accantonamenti per la gestione post mortem delle discariche di Scarpino 1 e 2 e per l’apertura di Scarpino 3. Secondo quanto riportato dall’agenzia Dire, sono queste le condizioni dettate da Iren Ambiente all’amministrazione genovese per dare vita all’aggregazione industriale con Amiu, illustrate questa mattina alla stampa dagli assessori al Bilancio e all’Ambiente del Comune di Genova, Franco Miceli e Italo Porcile, e dal direttore generale, Franco Giampaoletti, che hanno così sintetizzato la proposta dell’azienda, unica ad aver risposto all’offerta del Comune di Genova: «La manifestazione di interesse di Iren – puntualizza l’assessore Miceli – non è il modello aggregativo. Iren ha fatto le sue proposte, ora si entra nella fase negoziale per definire le condizioni di soddisfacimento delle reciproche esigenze». Dunque, si affretta a specificare l’assessore, «non è detto che la percentuale di acquisizione che scaturirà alla fine del processo sia questa: dipenderà dagli apporti di Iren in termini di capitale misto impianti e cache». E dipenderà anche dalla due diligence che metterà nero su bianco il valore attuale di Amiu, nonché da una valutazione strategica dell’azienda pubblica, anche in vista di un ampliamento territoriale che ha già suscitato l’interesse di Iren.

I chiarimenti chiesti a Iren

Anche la multiutility dovrà dettagliare alcune valutazioni concrete. «Nella risposta alla manifestazione di interesse – spiega il direttore generale di Palazzo Tursi, Franco Giampaoletti – non si parla di altri due impianti previsti nel piano industriale di Amiu: la separazione secco-umido e la depurazione delle acque. Inoltre, non viene esplicitato il valore del biodigestore di Tortona che l’azienda si dice disposta a conferire». Da tutte queste valutazioni scaturiranno le percentuali che resteranno in mano pubblica e quelle che finiranno in mano privata. Una discussione complessa per la quale il Comune non sembra intenzionato a individuare un interlocutore unico. «La trattativa riguarda argomenti tecnici, economici e legali – prosegue Giampaoletti – e richiede competenze specifiche, per cui al tavolo siederanno di volta in volta persone competenti per i settori in questione». L’obiettivo è quello di giungere «entro fine anno, massimo inizio gennaio 2017, a una sorta di protocollo di intesa, di accordo preliminare che formalizzi obblighi e diritti da ambo le parti», spiegano Miceli e Giampaoletti. Documento che, una volta stilato, dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. «Non significa che l’operazione sarà conclusa entro quei tempi perché saranno necessari i passaggi di natura formale per processare il conferimento dei beni e la costituzione della nuova compagine societaria». Passaggio, quest’ultimo, che potrebbe avvenire anche in due tappe: la prima solo per quanto riguarda un aumento di capitale diretto con iniezione di soldi freschi, la seconda per il conferimento degli impianti.

La sorte dei lavoratori

Rimangono da chiarire le questioni legate ai lavoratori, che in passato si sono opposti al passaggio di Amiu a privati: con il primo ingresso solo economico, la partecipazione di Iren potrebbe restare sotto il 50% per poi superare la soglia fatidica a operazione effettivamente completata anche con gli impianti. Ma il tavolo con i sindacati si annuncia tra i più problematici: un primo incontro, già previsto dall’accordo precedente alla pubblicazione della manifestazione di interesse, si sarebbe dovuto tenere oggi ma potrebbe slittare. «Non ci sono punti su cui la distanza sia tale da non consentire neppure l’avvio della negoziazione con Iren», sostiene l’assessore Porcile, come riportato dall’agenzia Dire. «Ci sembra che Iren Ambiente abbia le caratteristiche adeguate per iniziare la negoziazione – prosegue – d’altronde, eravamo formalmente liberi di decidere che la manifestazione non avesse portato agli esiti sperati». Più diretto Giampaoletti: «Se qualcuno pensa che facciamo la trattativa con i pantaloni alle caviglie, sta sbagliando. Amiu non è una bad company da scaricare. L’operazione Amiu-Iren rappresenta un’opportunità da entrambe le parti».

Tra i paletti insormontabili posti dal Comune, il mantenimento dei livelli occupazionali (già accolto da Iren), il mantenimento dell’indipendenza di Amiu rispetto a Iren e la sua identità e collocazione nel territorio genovese, e la partecipazione in maniera qualificata a decisioni strategiche. Impensabile, comunque, uno scenario dall’esito negativo. «Nel caso – conclude Miceli – o si trova una molto complicata soluzione interna oppure si procede a nuova gara con evidenza pubblica, sperando in candidati nuovi. Ma ci impegneremo perché l’operazione si concluda con soddisfazione di tutti, compresi i lavoratori».


  • ambiente, consiglio comunale genova, rifiuti
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Rallenatare o punire? Regione Liguria “bacchetta” la distrazione di ciclisti e pedoni, le associazioni chiedono la città a 30 all’ora
    Rallenatare o punire? Regione Liguria “bacchetta” la distrazione di ciclisti e pedoni, le associazioni chiedono la città a 30 all’ora
  • Oltre 50 metri di barriera sommersa per salvare le falesie di Bogliasco
    Oltre 50 metri di barriera sommersa per salvare le falesie di Bogliasco
  • Euro 2020, l’edizione più inquinante della storia: 20 anni per assorbire la CO2 prodotta
    Euro 2020, l’edizione più inquinante della storia: 20 anni per assorbire la CO2 prodotta
  • The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini
    The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini
Altri articoli di questa categoria
  • “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
    “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
  • Nulla sarà più come prima
    Nulla sarà più come prima
  • Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani
    Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista