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Ponte Carrega, Val Bisagno: il Comune conferma che il bene storico non verrà demolito

Adesso la notizia è ufficiale. Lo storico Ponte Carrega nel cuore della Val Bisagno non verrà demolito, decisivi i finanziamenti promessi dal governo per la realizzazione dello Scolmatore


25 Febbraio 2015Notizie

Ponte CarregaLa demolizione di Ponte Carrega è scongiurata. Lo afferma, per la prima volta ufficialmente, l’assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello, dando parere favorevole alla mozione presentata in Consiglio comunale dal consigliere del Gruppo Misto, Franco De Benedictis. Il documento, approvato all’unanimità dai 28 consiglieri presenti al momento del voto, giaceva in coda da due anni e mezzo: la mozione era, infatti, stata presentata a novembre 2012 ma solo ieri è stata discussa in Sala Rossa. «Se in tutto questo tempo l’oggetto della mozione non è stato superato – ha detto De Benedictis, illustrando la sua richiesta – significa che la situazione è davvero grave. Occorre veramente abbattere Ponte Carrega per mettere in sicurezza il Bisagno? Chiedo che la giunta faccia chiarezza una volta per tutte».

Costruito nel 1788, Ponte Carrega è uno dei ponti storici di Genova, nato per volontà degli abitanti di Montesignano per consentire il passaggio dei carri tra le due sponde del Bisagno. Sedici arcate che lasciavano sfogare il torrente in tutto il suo impeto. Testimone di un tempo che non c’è più, questo angolo di Valle che vide il Genoa vincere i suoi primi scudetti a cavallo tra il XIX e il XX secolo, negli anni 20 del ‘900 subì un’importante opera di rivisitazione che ridusse a sei le arcate per consentire il restringimento degli argini del Bisagno.

«Assieme al Rosata e Sant’Agata – ha proseguito De Benedictis – si tratta di uno dei tre ponti costruiti nel ‘700, che va tutelato e salvaguardato. Si era parlato di un suo abbattimento ma se è un bene storico, una legge del 2004 ne impedisce la demolizione e, anzi, ci pone l’obbligo di garantirne la sicurezza e la conservazione».

«I manufatti storici – ha ribadito la consigliera di Lista Doria, Barbara Comparini, facendo ovvio riferimento al percorso di approvazione del nuovo Puc che sta giungendo ai suoi ultimi passaggi – fanno parte della nostra cultura e la loro salvaguardia e possibilmente valorizzazione deve essere tenuta ben presente nella progettazione della città di oggi e di domani».

La risposta della giunta, come detto, è arrivata da Crivello: «Già nel recente passato – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici – era stata avviata una soluzione progettuale che andava nella direzione della salvaguardia del ponte, attraverso una serie di interventi strutturali sui pilastri e nelle sottomura. Tuttavia, i parametri idraulici del Bisagno pre-finanziamento dello scolmatore (il riferimento è al Piano Nazionale 2014/2020 contro il dissesto idrogeologico con cui il governo si è impegnato a stanziare quasi 380 milioni per il territorio genovese, ndr) potevano ancora lasciar prevedere l’abbattimento di Ponte Carrega». Poi ci ha pensato l’ultima alluvione a rimettere tutte le carte in tavola. «La previsione dei finanziamenti per lo scolmatore e, quindi, la sostanziale revisione dei progetti di messa in sicurezza del Bisagno – ha precisato Crivello – hanno fatto venir meno la necessitò di demolire Ponte Carrega per motivi idraulici, spostando la briglia del torrente più a monte rispetto al ponte stesso».

Ombelico della Valle nel passato, Ponte Carrega continua a far parlare molto di sé anche ai nostri giorni. Attorno a questo punto di riferimento, infatti, si raccoglie una comunità (l’attivismo dei cittadini ha fatto sì, tra le altre cose, che Ponte Carrega venisse nominato tra i luoghi del cuore Fai nel 2012 e nel 2014) molto preoccupata per le vicende industriali che interessano il quartiere: dalla rimessa Amt al progetto di Coop Talea, dal nuovo centro commerciale Bricoman al deposito di Ricupoil, fino ai previsti interventi di Amiu della Volpara.

«Prendiamo atto con soddisfazione della posizione della giunta espressa dall’assessore Crivello – commenta Fabrizio Spiniello, portavoce dell’associazione Amici di Ponte Carrega – perché si tratta di un primo atto formale dopo una serie di indiscrezioni ufficiose arrivate negli ultimi tempi dalla Sovrintendenza e dagli uffici della Mobilità. Fino a ieri, dunque, la nostra posizione era diversa ma continueremo comunque a vigilare anche perché vogliamo vedere quale sia realmente il progetto di risistemazione del ponte in confronto agli studi che abbiamo portato avanti con il Politecnico di Milano». Vinta la battaglia ma non la guerra, l’attenzione dei cittadini si potrà concentrare ora su un altro tema scottante per la vallata: la riqualificazione dell’area ex Guglielmetti. E proprio alla Valbisagno e alla partecipazione dei cittadini nei processi di riqualificazione della città sarà dedicato un convegno organizzato dagli Amici di Ponte Carrega il prossimo 27 marzo a Palazzo Ducale.

 

Simone D’Ambrosio


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