C’è anche il Teatro Akropolis tra i protagonisti di FuoriFormato, il festival di danza e videodanza a Genova da martedì 28 a giovedì 30, di cui Era Superba è media partner. Ecco gli appuntamenti proposti dalla realtà che si occupa di teatro indipendente e sperimentale
La danza, in quanto occasione di confronto diretto con l’azione, il corpo e il suo potenziale espressivo, ha sempre occupato un posto di rilievo negli interessi di Teatro Akropolis, trovando ampio spazio nella programmazione del festival annuale Testimonianze ricerca azioni e un fertile terreno di confronto nell’ambito del network indipendente dedicato alla giovane danza d’autore italiana Anticorpi XL, di cui Teatro Akropolis è referente per la regione Liguria.
Nel 2016 prende l’avvio a Teatro Akropolis il Progetto Maia, un progetto annuale finalizzato al sostegno della danza contemporanea indipendente del territorio ligure. Attraverso un tavolo di lavoro con i danzatori, Teatro Akropolis ha definito una serie di azioni – fra cui seminari, workshop e residenze artistiche – in grado di convogliare l’attenzione sui processi creativi e gli aspetti del lavoro che precedono la messa in scena, diventando occasione di autoformazione e scambio di poetiche per tutti i partecipanti e un concreto supporto al lavoro degli artisti. Le azioni della prima edizione del Progetto Maia sono state programmate all’interno della settima edizione di Testimonianze ricerca azioni, svolto fra marzo e maggio 2016.
In occasione di FuoriFormato, Teatro Akropolis ha emanato una call pubblica per selezionare alcuni lavori da inserire nella programmazione della tre giorni di eventi. Due fra gli spettacoli selezionati, in particolare, provengono dal lavoro effettuato dai rispettivi artisti durante le residenze svolte nella prima edizione del Progetto Maia, segnando così un rapporto diretto tra FuoriFormato e Maia, e accogliendo entrambi i progetti sotto un’unica e più ampia prospettiva rivolta alla danza e alle arti performative.
È questo il caso, fra gli altri, di Soggezione (30’), in programma il 28 giugno a partire dalle ore 21.00 a Palazzo Bianco. Prodotto da Once per la regia di Sara Due Torri, con coreografia a cura della stessa Due Torri e di Guendalina Di Marco, presente in scena insieme ad Alessandra Caviglia, il lavoro nasce proprio in seguito alla residenza artistica che il gruppo ha effettuato a Teatro Akropolis, e si presenta come un progetto sulle nostre “credenze” personali e su come queste siano determinanti nella costruzione delle singole identità.
Slegato dal Progetto Maia è invece il lavoro selezionato di Cristiano Fabbri, Tracciati (40’), che verrà presentato durante la serata del 29 giugno a partire dalle ore 21.00 a Palazzo Tursi. Insieme all’incisore, scenografo, nonché attore Marco Laganà e in coproduzione con Associazione culturale Arbalete, i tracciati di cui si parla sono intesi come sedimenti coreografici, oggetti, costumi che al tempo stesso creano scenari e prospettive. Una struttura compositiva che avverrà sulla scena improvvisando con i ricordi del presente.
Durante la serata del 30 giugno, a partire dalle ore 19.00 a Palazzo Tursi, verrà presentato il lavoro di Maria Francesca Guerra, anch’esso legato alla residenza effettuata a Teatro Akropolis per Maia. Un lavoro ritenuto un esempio di come la ricerca di un linguaggio ibrido in cui danza, musica e voce si influenzino reciprocamente, possa raccontare attraverso un solo corpo in scena un piccolo universo. In Sinfonia per un corpo solo (15’) Maria Francesca Guerra, suonando un violino dal vivo, farà diventare il proprio corpo un ulteriore strumento che risuona e vibra.
Lavoro selezionato da parte della rete Danzacontempoligure, e comunque anche in questo caso presentato da artisti in residenza ad Akropolis grazie al Progetto Maia, è infine quello di Francesca Pedullà e Sabrina Marzagalli, Soliloquio a due, in scena il 29 giugno a partire dalle 21.00. Di questo studio abbiamo parlato in occasione dei lavori presentati dalla Rete stessa.
Fuoriformato e Progetto Maia, insieme, costituiscono per Teatro Akropolis un primo importante passo verso un maggiore sostegno alla danza indipendente del territorio e verso una definizione sempre più puntuale delle necessità di confronto e di apertura nel lavoro di ogni artista che, al di là di ogni determinazione di genere, sia esso danza o teatro, ha sempre il diritto di essere supportato quando spinto da urgenze creative e alimentato da una ricerca profonda.