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Voltri, la frana di Arenzano peggiora la crisi del commercio. Idea secondo mercato

La soluzione proposta per sostenere i commercianti di Voltri in difficoltà e non certo aiutati dal blocco dell’Aurelia. Fatturati peggiorati del 40%, traffico crollato. Assessore Piazza: “Ci stiamo lavorando, risposta definitiva entro luglio”


27 Giugno 2016Notizie

voltriÈ un grido d’aiuto quello che si alza dall’estremo ponente voltrese, dove la frana di Arenzano ha messo in seria difficoltà gli affari di una zona che, già in condizioni “normali”, non naviga certo nell’oro. Aprire un’attività nell’ultima parte di Voltri, quella che precede la lunga via Rubens e che porta fino a Vesima, agli estremi confini ponentini del Comune di Genova, è affare da coraggiosi. Chi ci prova deve spesso chiudere i battenti dopo pochi mesi. Altri, tenacemente, resistono. Tra questi Fabio Boni che, assieme ad altri commercianti locali, si è fatto carico della situazione e ha avviato un dialogo con le istituzioni per provare a rimediare a una situazione divenuta insostenibile. «La frana – ci spiega – ha peggiorato di un 30-40% i fatturati di molte attività della zona».

I già traballanti bilanci delle attività di quartiere si basavano sul transito continuo di persone lungo quella che è l’unica via (esclusa l’autostrada) per uscire da Genova. Da quando la Liguria è “tagliata in due” questo transito si è quasi del tutto perduto. «Per vie ufficiose ci è arrivato un dato allarmante – continua Boni – 2 milioni di macchine all’anno passano dall’Aurelia in questa zona. In questo momento sono, di fatto, 2 milioni e mezzo di euro che guadagna Autostrade. Noi, invece, siamo tagliati fuori dalla Liguria».

Da quando i massi hanno bloccato la strada nella prima parte di Arenzano (ormai più di 3 mesi fa), l’autostrada è diventata infatti l’unica possibilità per spingersi a Ponente, oltre i confini del Comune di Genova. Un rimborso parziale è garantito solo a chi dimostra di doversi spostare per motivi di lavoro. «È assurdo che non si sia ancora trovata una soluzione, nemmeno parziale, come un senso unico alternato – afferma il consigliere municipale Matteo Frulio – l’autostrada non può essere l’unica via per spostarsi». Soprattutto in una città di anziani e di scooter.

L’idea del secondo mercato

voltriSe la questione della mobilità non dipende esclusivamente da Municipio, Comune e Regione, qualcosa di più si potrebbe fare per dare una mano quantomeno ai commercianti. E l’idea è già pronta, ovvero aprire un secondo mercato settimanale, il giovedì o il venerdì, nel parcheggio di piazza Caduti Partigiani. Non si tratta di una novità assoluta. Qualche anno fa si pensò di trasferire proprio in quella zona il mercato settimanale voltrese, che attualmente si svolge al martedì negli spazi di piazza Gaggero. La dichiarazione d’intenti bastò a scatenare la reazione dei negozianti della “zona centrale” voltrese e dell’Associazione Mercatali.

Per questo, oggi, l’idea sarebbe quella di aggiungere, anziché sostituire, per non scontentare nessuna delle due metà della delegazione. La pensa così Matteo Frulio, che è anche presidente della commissione Urbanistica del Municipio 7 Ponente, che ha fatto da tramite tra le istanze dei negozianti e il Comune di Genova. «Da parte dei commercianti – spiega – è venuta la necessità di fare qualcosa di duraturo nel tempo, che non si limitasse al periodo dei lavori per la frana. Un primo punto, oltre a quello del mercato, è quello di cercare di attirare più manifestazioni possibili in quella zona di Voltri, in modo da tornare a ‘creare un giro’ di persone».

La frana ha reso più urgenti le rivendicazioni dei negozianti ma ha solo acuito un problema già esistente, per questo il Comune potrebbe accogliere l’istanza dei commercianti della parte più estrema della delegazione. Secondo quanto emerso durante un incontro pubblico, l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Emanuele Piazza, si sarebbe reso disponibile ad attivarsi per trovare una soluzione, che non coincide necessariamente con la proposta dei “voltresi di ponente”.«Stiamo valutando la situazione con grande attenzione – conferma Piazza a Era Superba – ed entro luglio verrà deciso se quella del secondo mercato può essere una soluzione per sostenere una zona sicuramente penalizzata».

Le sensazioni sono positive. «Piazza Caduti Partigiani è pronta da tempo – conclude Fabio Boni – siamo una delle poche delegazioni a non avere il secondo mercato settimanale».

Luca Lottero


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