Torna la kermesse genovese dedicata alla fotografia, con incontri, workshop, proiezioni e happening dal 9 al 19 maggio. Ricerca, stile e ospiti internazionali
Dopo il successo delle due precedenti edizioni, torna La Settimanale di Fotografia, il grande contenitore di eventi legato al vasto mondo della fotografia, declinata in tutti i suoi aspetti. Cambia la formula: gli eventi quest’anno saranno condensati in dieci giorni, dal 9 al 19 maggio, tra conferenze, workshop, proiezioni e musica. Si rinnova, quindi, la possibilità di approfondire le tematiche legate alla fotografia direttamente con professionisti di livello internazionale: le dinamiche legate alla produzione dei reportage, il vasto e sofisticato mondo della fotografia di moda e la genesi dello scatto d’autore.
Come di consueto, la sala del Munizioniere di Palazzo Ducale accoglierà gli incontri con tre fotografi di fama internazionale: si comincia venerdì 12 maggio alle 19 con Martina Bacigalupo, fotoreporter di origine ligure che oggi fa parte della nota agenzia VU di Parigi, si continua sabato 13 con Ferdinando Scianna, fotografo siciliano che ha fatto la storia della disciplina e si conclude domenica 14 con Mustafa Sabbagh, artista di origine giordana noto per le sue immagini forti e provocatorie. Dal reportage, quindi, alla fotografia di moda e alla ritrattistica d’autore. Era Superba documenterà questo grande evento genovese.
La Settimanale di Fotografia è un’associazione che nasce con l’intento di sviluppare attività culturale legata alla fotografia, sempre più importante e costante a Genova. «Esistono molte realtà a Genova legate al mondo della fotografia, spesso portatrici di ottime iniziative – spiega Veronica Onofri, fotografa e presidente dell’associazione, già nota ai lettori di Era Superba grazie alla sua seguitissima rubrica fotografica “Con quella faccia un po’ così..” – ma che tuttavia da sole non riescono a emergere come meriterebbero”. Cercando di interpretare un desiderio comune, l’idea è quella di creare una rete per mettere a fattor comune le forze e l’esperienza di tutti.
«Eventi come la Settimanale di fotografia – continua Veronica – caratterizzati da contenuti di alta qualità e da ospiti importanti del panorama fotografico internazionale, vogliono essere un’occasione per incontrarsi, conoscersi e gettare le premesse per fare di Genova una protagonista della cultura fotografica». La Settimanale, quindi, oltre agli appuntamenti di maggio elabora un progetto più ampio e ambisce ad essere un punto di riferimento importante per gli appassionati di fotografia in città e in Italia.
Il programma integrale del festival sarà presentato martedì 9 maggio alle ore 18.30 ai Giardini Luzzati, in un momento informale di aperitivo accompagnato da proiezioni, curiosità e musica dal vivo.
Martedì 9 maggio alle 18.30 ai giardini Luzzati
Inaugurazione e presentazione del programma de La Settimanale 2017
con proiezioni e musica dal vivo
Mercoledì 10 maggio alle 19 al Feellove, stradone S.Agostino 17r
Aperitivo-approfondimento sulle mostre fotografiche in esposizione a Palazzo Ducale (Henri Cartier-Bresson ed Elliott Erwitt) a cura di Gloria Viale, storica della fotografia
Giovedì 11 maggio alle 19 al Kowalski, via dei Giustiniani 3r
Inaugurazione della mostra Ucraina di Giuseppe Maritati e dibattito sulla professione del fotoreporter.
Venerdì 12 maggio alle 19 alla sala del Munizioniere, Palazzo Ducale
Incontro con Martina Bacigalupo. Modera Maurizio Garofalo.
Sabato 13 maggio alle 19 alla sala del Munizioniere, Palazzo Ducale
Incontro con Ferdinando Scianna. Modera Maurizio Garofalo.
Domenica 14 maggio alle 19 alla sala del Munizioniere, Palazzo Ducale
Incontro con Mustafa Sabbagh. Modera Maurizio Beucci.
Lunedì 15 maggio alle 16, alle 19 e alle 21.15
Sala Film club del Cinema Sivori, Salita Santa Caterina 12
Mapplethorpe: Look At The Pictures 3
di Fenton Bailey, Randy Barbato, documentario, 108’, USA-Germania 2016.
Martedì 16 maggio alle 16, alle 19 e alle 21.15
Sala Film club del Cinema Sivori, Salita Santa Caterina 12
Obiettivo Annie Liebovitz
di Barbara Leibovitz, documentario, 82′, USA 2007
Mercoleldì 17 maggio alle 16, alle 19 e alle 21.15
Sala Film club del Cinema Sivori, Salita Santa Caterina 12
Don’t blink. Robert Frank
di Laura Israel, documentario, 82’, Canada-USA-Francia 2015
Ingresso euro 5, ridotto euro 4 per i possessori delle tessere Campus, Cus, Young del Circuito Cinema Genova.
Sabato 20 e domenica 21 maggio
Spazio Lomellini 17, via Lomellini 17/4
Workshop con Martina Bacigalupo
per info e iscrizioni: lasettimanale@gmail.com
Sabato 27 e domenica 28 Maggio
Spazio Lomellini 17, via Lomellini 17/4
Workshop con Mustafa Sabbagh
per info e iscrizioni: lasettimanale@gmail.com
Dove non diversamente specificato, le iniziative sono ad ingresso gratuito
Martina BACIGALUPO è nata nel 1978 a Genova. Dopo aver studiato letteratura e filosofia a Genova Martina studia fotografia al London College of Communication di Londra. Nel 2007 parte in Africa dell’Est, dove ha vissuto e lavorato per gli ultimi dieci anni come fotografa indipendente, prevalentemente sulle problematiche riguardanti i diritti dell’uomo, in collaborazione a varie organizzazioni internazionali (tra cui Human Rights Watch, Médecins Sans Frontières, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, Amnesty International). Dal 2010 Martina è membro dell’Agence VU di Parigi. Il suo lavoro e’stato pubblicato su The New York Times, The Sunday Times Magazine, Liberation, Le Monde, Vanity Fair, Internazionale, Esquire, Jeune Afrique e esposto in varie fiere internazionali d’arte: Paris Photo (2013), Unseen (Amsterdam 2014), Aipad (New York 2014). Ha vinto il Premio CANON per la fotogiornalista dell’anno nel 2010 e il Premio FNAC per la creazione fotografica nel 2011. Nel suo ultimo lavoro, “Gulu Real Art Studio” (Steidl 2014) Martina esplora il ruolo della fotografia nel mondo contemporaneo e in particolare il suo ruolo di fotografa occidentale nel continente africano.
Ferdinando Scianna ha cominciato ad occuparsi di fotografica negli anni Sessanta, quando era studente di Lettere e Filosofia all’Università di Palermo: è allora che ha cominciato a lavorare sistematicamente sulla Sicilia e sui siciliani. Il suo reportage Feste Religiose in Sicilia del 1965, aggiudicatosi il Premio Nadar nel 1966, conteneva un saggio di Leonardo Sciascia, preludio di una fruttuosa collaborazione con molti celebri autori. Nel 1966 Scianna si sposta a Milano e l’anno seguente comincia a lavorare per il settimnale L’Europeo, inizialmente come fotografo e poi, dal 1973, come giornalista. Da allora ha scritto anche per Le Monde Diplomatique e di letteratura e fotografia per La Quinzaine Littéraire. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens e La Villa Dei Mostri in Italia. In questo periodo incontra Henri Cartier-Bresson e nel 1982 entra a far parte della Magnum. Alla fine degli anni Ottanta comincia ad occuparsi di moda e pubblica la retrospettiva Le Forme del Caos (1989). Scianna torna ad indagare il significato dei riti religiosi con Viaggio a Lourdes (1995), due anni più tardi pubblica una collezione di immagini di persone addormentate: Dormire Forse Sognare. Nel 1999 pubblica una serie di ritratti dello scrittore argentino Jorge Luis Borges e nello stesso anno la sua mostra Niños del Mundo fa conoscere al mondo i volti dei bambini di tutto il pianeta. Nel 2002 Scianna portaa termine Quelli di Bagheria, sulla sua città natale in Sicilia, dove tenta di ricostruire l’atmosfera della gioventù attraverso scritti e immagini di Bagheria e delle persone che la abitano.
Mustafa Sabbagh è nato in Giordania, ad Amman, da famiglia italo-palestinese. Consegue la laurea in architettura all’Università IUAV di Venezia e si trasferisce a Londra, dove si forma come assistente di Richard Avedon, collaborando anche con il Central Saint Martins College of Art and Design. Al ritorno in Italia si stabilisce a Ferrara, ma è spesso impegnato in varie parti del mondo sia come docente in workshops fotografici, sia per la realizzazione di shootings pubblicati su diverse riviste – quali The Face, Vogue, Sport & Street. Dal 2005 si concentra sull’arte figurativa; le sue opere sono incentrate sulla pelle come “diario dell’unicità dell’individuo”, che spesso dipinge di nero come critica sociale e sfida tecnica, e su mises en scène atte soprattutto a contestualizzare nel contemporaneo le allegorie della storia dell’arte (principalmente fiamminga e barocca). Nel 2013, nella serie Fotografi di Sky Arte HD, è stato definito uno degli “otto artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo”. Secondo il curatore e storico dell’arte Peter Weiermair, Sabbagh è “uno dei cento fotografi più influenti al mondo”, e l’unico italiano fra i quaranta ritrattisti di nudo più importanti su scala internazionale. Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei italiani e stranieri. Tra queste, risale al dicembre 2014 l’acquisizione di un suo dittico nella Collezione Farnesina.