A chi non è mai capitato di trovarsi in compagnia di qualche bizzarra presenza durante gli interminabili tempi di attesa alla fermata dell'autobus? Ogni martedì su erasuperba.it la nuova webserie della content factory genovese Screenfabula
Dopo “Come Kubrick in Ombre Rosse”, la Content Factory genovese Screenfabula torna sugli schermi di YouTube con “Storybus”, nuova webserie tutta ligure online dal 24 Marzo e di cui Era Superba pubblicherà un episodio a settimana, con appuntamento fisso al martedì per tutti i suoi lettori.
“Storybus” è composto da episodi di breve durata (tra i 2 e i 4 minuti ciascuno), con personaggi differenti da una puntata all’altra. La fermata dell’autobus diventa luogo di incontro e di scontro, di indagine e conflitto, di attese e di presenze sospese tra realtà e verosimiglianza, il tutto condito da molta ironia.
La serie è concepita ad hoc per la piattaforma web sia per linguaggio narrativo, che per struttura e dinamismo. Quale set migliore per esprimere tali requisiti se non la fermata del nostro amato/odiato servizio di trasporto pubblico? Luogo che non solo sposa perfettamente il concetto di velocità di narrazione ma soddisfa un’altra caratteristica fondante del progetto: raccontare il contrasto, la diversità, il tema dell’interazione e quello dell’indifferenza.
«Partiamo da un semplicissimo interrogativo – raccontano gli autori di Screenfabula – a chi non è mai capitato di trovarsi in compagnia di qualche bizzarra presenza durante gli interminabili tempi di attesa del proprio autobus? Talvolta ci sentiamo importunati, talvolta quasi consolati. Spesso rispondiamo in automatismo con un tipo di chiusura definibile pressoché ermetica, ancor più frequentemente con derisione. Alcune volte li osserviamo, altre li ignoriamo».
É sempre più difficile (ri)specchiarsi nell’altro, presi come siamo a comunicare col resto del mondo schermati da ogni genere di display, dal quale raramente distogliamo lo sguardo. «Con Storybus vogliamo giocare sui luoghi comuni falsi e veritieri, ironizzando sull’ambiguità, sui tradimenti, su improbabili alleanze, sulle piccole grandi crisi che ci attanagliano».
La fermata dell’autobus diventa così un palcoscenico vero e proprio: «schegge impazzite provenienti da spaccati di vita che affondano le radici nell’azione comune dell’attesa del mezzo pubblico che ci riporti alle nostre case, alle nostre famiglie, al nostro lavoro, ai nostri appuntamenti. Ci siamo forse mai chiesti se questo spazio/tempo lo viviamo e lo riempiamo? Sì, no, boh…». “Storybus” tenta di dare una risposta con quel tocco di surrealtà che caratterizza la content factory made in Zena.