In Consiglio comunale si discute del progetto Prà to Sport, oltre due milioni a bilancio per la sistemazione dell'area a levante della Fascia di Rispetto e la realizzazione di uno skate park
Ancora una volta il Consiglio comunale torna a parlare del Por di Prà (qui l’approfondimento di Era Superba). Dopo aver analizzato nel dettaglio la situazione del “Parco Lungo” a inizio anno, ieri è stata la volta del progetto Prà-to-sport, che coinvolgerà la zona più a levante della delegazione.
Lo spunto è stato fornito dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Boccaccio e Burlando, che riportando le istanze raccolte sabato scorso durante una manifestazione sul territorio, hanno chiesto all’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Crivello, di fare chiarezza su come verranno spesi i 2,180 milioni di euro messi a bilancio per questo intervento. «All’interno del Piano triennale dei lavori pubblici, che potremmo anche definire desaparecido visto che ha fatto un passaggio “a manetta” nei municipi perché arrivasse subito in Consiglio ma non se n’è saputo più nulla, ci sono una trentina di voci che riguardano il Por di Prà – ha detto in Sala Rossa Andrea Boccaccio – e in particolare una che si riferisce a interventi relativi a un’area pubblica per sport all’aperto. Vorremmo sapere nel dettaglio di che tipo di interventi si tratta e come si fa ad arrivare a una cifra tale».
Nella sua risposta, Crivello ha ricordato che si tratta di un’area di circa 20 mila metri quadrati che, come previsto dalla Conferenza dei servizi ambientali, necessita di bonifica e di un ricarico del fondo esistente per circa un metro di terra su tutta la sua estensione. «Inoltre – ha proseguito Crivello – si dovrà provvedere alla regimentazione delle acque, alla recinzione e all’illuminazione dell’area. Restano poi ancora 150 mila euro per restituire lo spazio pubblico ai cittadini il prima possibile».
Ma non è tutto. Per l’allestimento sportivo è, infatti, previsto l’impiego di altre risorse provenienti dal ribasso d’asta dell’intero Por, un’economia che ammonta a circa 1 milione e 250 mila euro, con cui verrà realizzato quasi sicuramente uno skate park. Sul tema, si era espresso anche il sindaco Marco Doria, proprio in Consiglio comunale lo scorso gennaio: «I ribassi d’asta del Por – aveva detto il primo cittadino – verranno utilizzati per realizzare interventi che siano apprezzati, che rispondano alle esigenze di risistemazione dell’area e che possano essere funzionali anche a implementazioni future ma che nell’immediato consentano un primo utilizzo dell’area». Niente più palazzetto dello sport, dunque, che sarebbe di gran lunga più oneroso rispetto ai fondi a disposizione. «Lo skate park – ci aveva spiegato il presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente – è una promessa presa dall’amministrazione già tre anni fa a fronte di una richiesta di alcuni giovani praesi. Con i soldi restanti valuteremo le altre proposte di campetto polivalente e pista di atletica».
Nel suo complesso, il Por di Prà è stato finanziato con 17 milioni e 324 mila euro, di cui 11,5 milioni provenienti da fondi regionali ed europei e 5,8 milioni dalle casse di Tursi. «Parte degli interventi – ha ricordato l’assessore Crivello – è già stata effettuata: nel 2010 è stato messo a punto l’accesso al parco di Ponente, nel 2012 è stata terminata piazza Sciesa e l’anno scorso abbiamo completato il riassetto idrogeologico del rio Sampietro. Ma c’è ancora molto da fare. Come il Parco Lungo, i cui lavori dovrebbero partire a settembre/ottobre di quest’anno e concludersi nell’ottobre del 2015. Per dare un’accelerata definitiva (e non perdere i finanziamenti del Por che vanno rendicontati entro la fine del 2015, ndr) la giornata lavorativa sarà di un turno e mezzo, dalle 7 alle 20».
Insomma, dopo 7 tavoli ufficiali, 5 assemblee pubbliche, un consiglio monotematico trasformato in assemblea pubblica con la presenza di Crivello e del sindaco, 15 incontri tra consigli e commissioni municipali e comunali solo negli ultimi mesi, oltre agli innumerevoli sopralluoghi e a due ipotesi di progetto presentate e dibattute pubblicamente, i praesi possono finalmente intravedere la luce in fondo al tunnel.
Simone D’Ambrosio
[foto di Daniele orlandi]