Emergenza discarica di Scarpino. Arpal comunica che sono stati consegnati al Comune e agli enti competenti i risultati delle analisi e assicura "nessun mistero"
Ieri Arpal ha diffuso con una nota stampa chiarimenti sull’emergenza ambientale (qui l’approfondimento di Era Superba) innescatasi per il territorio della Val Chiaravagna e per l’intera città di Genova dopo i continui e incontrollati sversamenti nel rio Cassinelle di percolato proveniente dalla discarica di Sarpino 1.
Arpal precisa che “Tutti gli aspetti sanitari, compresi quelli relativi a eventuali sintomatologie, sono stati trattati da rappresentanti della Asl, in quanto non di competenza Arpal”. Tuttavia, “al fine di smorzare le recenti polemiche – spiega nella nota il direttore generale Arpal Roberto Giovanetti – comunico che si stanno esaurendo i tempi tecnici necessari all’analisi dei parametri ricercati, compresi i metalli pesanti. Così come avvenuto nei giorni scorsi, gli ultimi risultati stanno per essere trasmessi alla Procura e, successivamente, ad Asl e Comune: non c’è alcun mistero, ma solo la necessità di aspettare i tempi delle analisi e di rispettare il vincolo del segreto istruttorio, cui siamo tenuti in quanto ufficiali di polizia giudiziaria. Mi auguro che la professionalità dei nostri tecnici contribuisca a rafforzare in tutti la fiducia nei confronti degli enti di controllo, al di là delle polemiche di questi giorni”.
Pochi minuti fa, è arrivata la conferma dell’invio ufficiale in Prefettura dei dati completi, tra cui i valori riguardanti i metalli pesanti che sono insolubili nell’acqua, cancerogeni e mutageni (cioè che possono intervenire a livello di mutamenti genetici) presenti nel liquido sversato nel rio Cassinelle e, di conseguenza, nel Chiaravagna.
“Arpal conferma di aver inviato in Procura gli esiti completi delle ultime analisi disponibili, che integrano con vari parametri (metalli pesanti, etc.) quanto precedentemente trasmesso, e di aver anticipato valori di possibile interesse sanitario dei campioni prelevati il 23 e 24 gennaio. […] Gli stessi risultati sono stati tempestivamente inviati ad Asl e Comune di Genova per le rispettive competenze”.
“Arpal informa che, a seguito di valutazioni finalizzate all’attività del Pubblico Ministero, la frequenza dei campionamenti è stata ridotta a due prelievi a settimana”.