Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
Una delle tematiche esplose in questi ultimi anni, e che sempre più sta condizionando l’agenda politica e sociale del mondo occidentale, con alterni risultati, è sicuramente quella ambientale, legata ai cambiamenti climatici e in particolar modo all’inquinamento. Spesso, a fronte di un argomento così complesso e stratificato all’interno del nostro sistema economico e di vita, è difficile trovare il bandolo della matassa, soprattutto se si vuole poi provare ad attivarsi e passare dalle tante belle parole ai fatti concreti.
Un buon modo per uscire dal labirinto dell’inedia è sicuramente quello di seguire le tracce di chi questo passaggio è riuscito a farlo: abbiamo incontrato The Black Bag, gruppo di tutela ambientale formatosi recentemente a Genova e intervistato Ludovica, una delle fondatrici dei questo ambizioso progetto; ecco la nostra conversazione, tra consigli di lettura e d’azione.
Ciao, innanzitutto raccontaci qualcosa di te…
Ciao! Mi chiamo Ludovica Squadrilli e ho 30 anni. Sono nata a Genova, sono laureata in Graphic Design, professione che svolgo come libera professionista da diversi anni e all’interno di The Black Bag sono vice presidente e art director. Ho sempre avuto una sensibilità innata per la tutela ambientale e un amore incondizionato per la natura e gli animali tanto che già da piccola ho iniziato come attivista per il WWF per il quale facevo le raccolte fondi per le specie a rischio vendendo i loro francobolli con un banchetto sulla strada sotto casa, un po’ come si faceva con i banchetti per gli scooby-doo in spiaggia da ragazzini…
Cos’è The Black Bag e chi siete?
The Black Bag è un gruppo di tutela ambientale, diventato a tutti gli effetti un’associazione di promozione sociale (APS) proprio i primi di Maggio, per quanto siano già due anni che siamo attivi sul territorio ligure per la tutela e la salvaguardia del litorale e delle aree verdi come ad esempio il Monte Moro. Nel gruppo direttivo siamo cinque (Andrea Canepa, Mattia Filippone, Dorotea Theodoli, Marco Pitto ed io) ma contiamo una trentina di volontari e volontari sparsi su tutta Italia (e all’estero) che collaborano con noi alla stesura degli articoli del blog e alla creazione dei contenuti grafici.
Quando e come è nata l’idea di The Black Bag?
Siamo nati il 26 Dicembre 2019 sulle spiagge di Sturla, in seguito ad una passeggiata del nostro presidente e amico Andrea Canepa che, con il suo amico a quattro zampe Ralph, si è ritrovato a camminare su un tappeto di plastica depositata dal mare, in aggiunta a quella lasciata dagli umani che vivono lo spazio. Qualche giorno prima Andrea ha pubblicato una storia su Instagram in cui denunciava la situazione invitando amici e parenti ad unirsi a passare una mattinata volta alla pulizia della spiaggia. A fine giornata alcuni dei presenti, tra cui la sottoscritta, sono rimasti a discutere dell’esperienza; l’entusiasmo e quello che ognuno di noi ha “portato a casa” come premio per l’anima, ci ha arricchito così tanto che abbiamo deciso di continuare. I presenti che quel giorno si sono fermati a disquisire dell’esperienza, oggi, a distanza di circa due anni, sono i fondatori di The Black Bag.
Di preciso, cosa volete trasmettere alle persone? Qual è il vostro obiettivo?
Devo ammettere in realtà che, in primis, tutto questo lo stiamo facendo per noi: per ogni cicca di sigaretta che abbiamo buttato per terra senza preoccuparci di dove sarebbe finita, per ogni volta che non abbiamo tutelato gli spazi intorno a noi… Insomma, uno dei reali motivi è assumerci le responsabilità di tutte quelle azioni che avremmo potuto fare ma che non abbiamo fatto sin da subito. Quando ci siamo resi conto che non eravamo gli unici a volerci “sporcare le mani” e che da soli avremmo potuto fare poco, abbiamo iniziato a coinvolgere chi voleva tramite i social (che sono stati indispensabili). Ad oggi, l’obiettivo non è più solo ridare decoro a spiagge e aree verdi o cittadine ma anche informare e sensibilizzare, partendo soprattutto dai più piccoli, al rispetto dell’ambiente, della flora e della fauna e a come essere il più ecosostenibili possibile, il tutto attraverso la divulgazione di contenuti digitali come gli articoli che trovate nella sezione blog del nostro sito.
Avete mai ricevuto delle critiche per quello che fate?
Finora no, non abbiamo ricevuto critiche ma ci è capitato in più di un’occasione di essere ostacolati in alcune missioni come la volta che, in collaborazione con altri gruppi di Genova, avevamo organizzato la pulizia di un’area verde di Begato alla quale abbiamo dovuto rinunciare per la sicurezza dei volontari: in sede di sopralluogo, che effettuiamo sempre prima degli eventi, gli abitanti della zona lanciavano elettrodomestici e sacchetti della spazzatura pieni dalle finestre, totalmente indisturbati e incuranti della nostra presenza.
Le istituzioni vi appoggiano?
Non abbiamo potuto collaborare con le istituzioni per via della costituzione che è avvenuta solo i primi di Maggio ma abbiamo avuto appoggio sin da subito da enti territoriali come Confcommercio Liguria e Amiu che è l’ente che si occupa della raccolta dei rifiuti del Comune di Genova i quali ci supportano ad ogni nostro evento (nel comune di Genova) recuperando e smaltendo tutti i rifiuti ingombranti o pericolosi che raccogliamo come materiali edili, pneumatici, RAEE.
Ricevete feedback dalle persone che vi vedono? Cosa dicono di voi?
Si molti, è capitato spesso che passanti si unissero a noi o ci portassero cibi e bevande per ringraziarci. Mi sono resa conto che da quando è diventata una “missione di vita” per primi i miei familiari hanno iniziato ad essere più attenti all’argomento, mi chiedono consigli e sottolineano le azioni green che fanno (riempiendomi d’orgoglio).
Voi cosa ricavate da tutto questo lavoro?
Io personalmente provo un grande senso d’orgoglio e soddisfazione alla fine di ogni evento. Inoltre sono una persona molto socievole e grazie a TBB ho conosciuto e ho la possibilità di conoscere persone meravigliose che abbracciano il mio stesso senso civico, perché di questo trovo che si tratti la tutela e il rispetto dell’ambiente, senso civico.
Collaborate con altre associazioni? Siete in contatto con realtà simili alle vostre ma in altre città e territori?
Assolutamente si! Sono tantissime le realtà che come noi si occupano dell’ambiente. Su Genova vi sono diversi gruppi con i quali abbiamo già organizzato eventi e collaboriamo a stretto contatto. Per quanto riguarda le altre città, il 19 Giugno stiamo organizzando il primo evento in simultanea firmato The Black Bag che ci vedrà impegnati contemporaneamente su Genova, Savona e Roma, quest’ultima la prima città fuori dalla Liguria dove inizieranno a pieno regime gli eventi di pulizia.
Qual è il rifiuto più strano che avete trovato?
Durante una delle pulizie che abbiamo fatto presso la foce dell’Entella di Chiavari lo scorso anno abbiamo trovato tantissimo materiale medico come vecchi medicinali ancora nelle ampolle di vetro, un contenitore per creme in alluminio degli anni ‘40 con tanto di testo in rilievo sopra, schede telefoniche, lastre di raggi x, una vespa d’epoca ormai diventata un blocco di ruggine e molti contenitori di detersivi palesemente vintage di marche che non esistono neanche più. Moltissimi pezzi di impianti elettrici come prese e interruttori che avevano probabilmente i nostri nonni nelle loro abitazioni.
Qual è invece quello che si trova in maggiore quantità?
Tralasciando le mascherine date dalla pandemia, le cicche di sigaretta sono purtroppo il rifiuto più facile di cui sbarazzarsi e soprattutto le spiagge ne sono letteralmente invase! Seguite poi da bottiglie di plastica, salviette, lenze e microplastiche.
Cosa consiglieresti a chi ci sta leggendo per inquinare meno?
Alcune delle abitudini che si possono adottare sono: usare la borraccia anziché comprare bottiglie d’acqua di plastica, utilizzare borse in tessuto per i nostri acquisti, gettare le sigarette nel cestino anziché per terra o nei tombini (che finiscono direttamente in mare), comprare roba sfusa anziché con packaging come pane, frutta e verdura, utilizzare detersivi e saponi sia per la casa che per l’igiene personale che non siano d’impatto sull’ambiente, fortunatamente sta tornando di moda lo sfuso per questi che la maggior parte delle volte è anche ecofriendly e prodotto con materie naturali.
Noi donne purtroppo, per ragioni biologiche, incidiamo molto sull’ambiente con gli assorbenti, una delle cose che possiamo fare per ovviare questo problema è utilizzare assorbenti lavabili e non usa e getta, ne esistono diversi tipi dalla coppetta mestruale in silicone che sostituisce quelli interni a quelli esterni con ali in fibra di cocco che si possono lavare in lavatrice, io personalmente non tornerei mai e poi mai in dietro sia per ragioni economiche che di salute!
Avete già stabilito cosa fare nei prossimi mesi?
Abbiamo un calendario ricco di appuntamenti e con la bella stagione abbiamo in programma degli eventi speciali che dureranno anche due giorni ma che sono ancora top secret!
Dove vi possiamo trovare per unirci a voi?
Il prossimo evento sarà Sabato 19 Giugno e avrà luogo in tre città italiane diverse: Savona, Roma e Genova, in quest’ultima sarà un evento speciale, in collaborazione con il brand d’abbigliamento R3unite, che direttamente da Milano, porterà il Proactive Show (fashion show + clean up).
Ci consigli qualche lettura che possa sensibilizzare sul tema ambientale e spiegare meglio cosa sta succedendo e come dovremmo comportarci?
Dunque, sulla situazione attuale del nostro pianeta sono stati pubblicati ormai moltissimi libri, per fortuna. Io consiglierei qualsiasi cosa scritta da Naomi Klein, che soprattutto in Una rivoluzione ci salverà (Rizzoli, 2015) parla del capitalismo e della crisi climatica.
Se invece si è più interessati alla perdita di biodiversità e a un approccio più scientifico, ho letto di recente La sesta estinzione di Elizabeth Kolbert (beat, 2014), in cui si fa il punto della situazione sull’estinzione di massa che stanno subendo animali e piante ormai da anni.
Infine, per avere un quadro ancora più completo, è uscito da poco Scegliere il futuro di Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac (Tlon, 2021). È un libro molto pratico che, dopo aver spiegato l’importanza dell’Accordo di Parigi, elenca tre mentalità e dieci azioni da adottare per raggiungere gli obiettivi concordati. Potete trovare altri consigli sul nostro blog nella rubrica I consigli del Dodo di Dorotea Theodoli.
Potete trovare tutte le informazioni sui progetti attivi e i prossimi eventi sui loro canali social Facebook e Instagram: @theblackbagorg o sul sito www.theblackbag.org