Gli spettacoli in scena sono 'Detto Gospin', 'Vera, Vera, Vera' e 'Una coppia di poveri romeni che parlano polacco'
Anche quest’anno il teatro della Corte propone per la fine della stagione teatrale la rassegna di drammaturgia contemporanea dedicata ai nuovi autori del teatro internazionale con tre nuovi testi provenienti dalla Germania, dalla Gran Bretagna e dalla Polonia.
Ideata nel 1996 da Carlo Repetti, prodotta dallo Stabile di Genova e ospitata presso la Piccola Corte in Corte Lambruschini, la rassegna ha già sperimentato sessanta nuovi testi, numerosi dei quali sono poi diventati dei veri e propri spettacoli di produzione.
Gli spettacoli vanno in scena dal 13 al 31 maggio alle ore 20.30. Ecco il programma
(Genannt Gospodin) – Germania di Philipp Löhle. Versione italiana: Umberto Gandini Regia: Mario Jorio
Interpreti: Giulio Della Monica, Marco Falcomatà, Alice Giroldini
L’odissea di un uomo che ha dichiarato guerra al sistema di vita in una società capitalista. Gospodin ha scelto di vivere solo con un lama, ma se lo vede sequestrare da Greenpeace. La moglie l’abbandona. Gli amici e i parenti lo sfruttano, approfittando del suo disinteresse ai soldi e alle cose. Prima di essere ucciso, un amico pusher gli affida una borsa piena di banconote, intorno alla quale si aggirano amici e parenti. Gospodin cerca di farsi rapinare, ma inutilmente. Alla fine, la polizia lo arresta e finalmente in carcere ritrova la sua serenità. Una vicenda surreale e grottesca raccontata in modo fresco e vivace. Ritratto di una generazione che affronta il futuro senza aspettative.
Philipp Löhle (Ravensburg, 1978) è uno degli autori di punta della nuova drammaturgia tedesca. Scritto nel 2007, Detto Gospodin è il testo che lo ha imposto all’attenzione del pubblico e della critica per il suo stile agile ed efficace, caratterizzato da scene brevi e sincopate, con bruschi passaggi dal dialogo alla narrazione.
Gran Bretagna di Hayley Squires. Versione italiana: Giuliana Manganelli. Regia: Tommaso Benvenuti
Interpreti: Luigi Bignone, Rachele Canella, Michele De Paola, Giulia Eugeni, Giovanni Malafronte
Il titolo è l’iterazione del nome di battesimo di Vera Lynn (1917-1996): la più celebre cantante inglese nel corso della seconda guerra mondiale, le cui liriche aprono le cinque scene di cui il testo si compone. Sullo sfondo della vicenda c’è il funerale di un ragazzo inglese morto nella guerra in Afghanistan. Lo piangono la sorella Emily, il fratello Danny e il suo migliore amico Lee. Tra Danny e Lee c’è un rapporto conflittuale alimentato anche da fatto che Lee è da alcuni mesi il segreto amante di Emily. La morte di quel soldato in Afghanistan è motivo di lutto anche per la cugina Charlie e per Sammy, il quale è però distratto soprattutto dalla sfida da lui lanciata a un coetaneo, reo a suo dire di un insulto sportivo.
Scritta da una giovane attrice inglese nata nel 1989, Vera, Vera, Vera segna l’esordio di Hayley Squires come drammaturga. Rappresentato per la prima volta al Royal Court di Londra nel 2012, il testo traccia, con linguaggio sciolto e vivace, il ritratto di una generazione alla disperata ricerca di se stessa.
(Dwoje biednych Rumunóvmowiacych po polsku) – Polonia di Dorota Masłowska
Versione italiana: Marco Valenti. Regia: Marco Taddei
Interpreti: Valeria Angelozzi, Valentina Illuminati, Davide Mazzella, Matteo Sintucci.
Sulle strade della Polonia post-comunista, s’incontrano un attore di second’ordine e una ragazza madre senza lavoro. Insieme viaggiano facendo l’autostop. Presentandosi come “poveri romeni che parlano polacco”, impongono la loro presenza a un automobilista padre di famiglia che vede in loro soprattutto due potenziali delinquenti; entrano in un bar che assomiglia molto a un bordello; hanno un incidente a bordo dell’auto condotta da una ricca borghese che annega nell’alcool il male di vivere; incontrano un vecchio clochard teledipendente. Quello dei questi due giovani è un viaggio senza speranza, sospeso tra realismo e incubo esistenziale: inesorabilmente votato alla tragedia.
Scritta nel 2002 dalla diciannovenne Dorota Masłowska (nata nel 1983), la commedia riprende alcuni temi del suo romanzo edito anche in Italia con il titolo di Prendi tutto, che si era imposto all’attenzione del pubblico e della critica internazionale per la capacità di riflettere sullo stato della nuova generazione polacca.
L’ingresso è gratuito grazie al sostegno di Iren mercato (main sponsor) Banca Carige e del Gruppo Unipol; l’organizzazione è in collaborazione con gli istituti di cultura stranieri operanti in Liguria.
Ore 20.30