appuntamento settimanale con i pacifisti genovesi, che si ritrovano sui gradini di palazzo Ducale alle ore 18
Questo il volantino dellla 623esima ora in silenzio per la pace, in programma sui gradini di palazzo Ducale di Genova mercoledì 7 maggio.
Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà cantava l’anarchico Pietro Gori negli Stornelli dell’esilio.
Non siamo tra quanti si commuovono ascoltando Fratelli d’Italia, o vedendo sventolare il tricolore. Condividiamo invece il pensiero di Don Milani che affermava: “Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri”
Saremmo tuttavia curiosi di sapere come un’onesta persona che crede nel concetto di patria possa valutare notizie come questa:
Repubblica, 05 maggio 2014
F35, parla l’ambasciatore Usa: “Abbiamo accordi con l’esercito, non credo che l’Italia ridurrà l’acquisto”
Parlando alla trasmissione di Raidue “2next”, John Phillips esalta il ruolo delle forze armate italiane nelle missioni internazionali ma nello stesso tempo richiama Roma al dovere di mantenere alti gli standard dei suoi armamenti.
“L’F35 è il caccia che sostituirà quelli esistenti nei prossimi 20 anni.(..). Forse si dovrà rallentare l’acquisizione, ma non credo ci sia alcun interesse nel ridurne il numero“, le parole di John Phillips.
Qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare all’ambasciatore che siamo un paese sovrano: se acquistare aerei da bombardamento o banchi di scuola spetta solo a noi.
“Perché – spiega il diplomatico – tra 10 o 15 anni si rimarrebbe senza questi aerei e l’Italia svolge un ruolo molto importante nella difesa dei territori. Guardiamo cosa è successo in posti caldi come la Libia, l’Afghanistan, il Libano o l’Iraq”.
Bene, signor ambasciatore. Guardiamo che cosa è successo. Abbiamo partecipato a guerre violando la nostra costituzione, abbiamo ucciso e distrutto, abbiamo speso miliardi di euro, non abbiamo esportato né la libertà né la democrazia. Ma soprattutto ci siamo esposti al ridicolo, fingendo di credere a menzogne come la ricerca di Bin Laden (trovato e linciato in Pakistan) o la presenza di armi di distruzione di massa.
L’ambasciatore americano esalta il ruolo delle forze armate italiane nelle missioni internazionali, ma le sue analisi suonano come un richiamo agli impegni presi. “L’Italia ha una posizione strategica e ha bisogno di una capacità per poter affrontare tutte queste situazioni – sottolinea Phillips -. Siamo stati grandi partner, Italia e America insieme: però abbiamo bisogno degli investimenti militari e delle apparecchiature, per gestire tutto questo in futuro. E’ importantissimo”.
C’è forse una sottile minaccia, signor ambasciatore, in quel “siamo stati grandi partner”?
Phillips ricorda di aver discusso il dossier F35 con il presidente americano Barack Obama durante la sua recente visita a Roma.
“L’F35, per quanto riguarda gli aerei del futuro, è stato costruito da diversi Paesi, compresa l’Italia, ed è un’operazione congiunta – sottolinea il diplomatico -. l’Italia deve guardare a quale tipo di apparecchiatura militare avrà tra 15 o 20 anni, soprattutto adesso che la questione della sicurezza diventa un problema, come in Ucraina. L’Europa e gli Stati Uniti devono svolgere il loro ruolo per avere una difesa solida.
“L’Italia deve”, signor ambasciatore? Dove ha imparato il linguaggio diplomatico? A Guantanamo?
“Posticipare questa decisione significa che tra 10 o 15 anni non si potrà partecipare alle decisioni degli altri Paesi europei”.
La ciliegina sulla torta. “ Non si potrà partecipare” CHI non potrà partecipare, signor ambasciatore? L’Italia? E siete voi negli USA che decidete chi partecipa alle decisioni europee?
Ore 18-19