Al teatro Duse, due spettacoli scritti da Jean Cocteau rappresentati di seguito, senza intervallo
Da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio il teatro Duse ospita due spettacoli scritti da Jean Cocteau e interpretati da Adriana Asti: La voce umana e Il bell’indifferente.
Rappresentate di seguito, senza intervallo, le due pièce vengono a comporre un’unica rappresentazione della donna in amore e trovano nella Asti l’interprete ideale per dare voce e corpo a personaggi che Cocteau avrebbe voluto dessero attraverso la recitazione dell’attrice «l’impressione di sanguinare, di perdere il proprio sangue come una bestia azzoppata».
In La voce umana, la storia di un amore finito viene ripercorsa da una donna al telefono, nella sua camera da letto, aggrappata alla presenza dall’altra parte del filo dell’uomo che l’ha lasciata per un`altra.
In Il bell’indifferente la stessa fine di un amore si condensa nel monologo rivolto dalla protagonista a una presenza maschile, muta e indifferente.
Quando Cocteau scrisse La voce umana, s’ispirò a un fatto personale. Innamorato del giovane poeta Jean Desbordes, egli aveva trasfigurato quell’amore infelice nella disperazione telefonica di una donna. Jean Desbordes morirà il 16 luglio del 1944, torturato dai tedeschi e rifiutando di dare i nomi dei suoi compagni francesi della Resistenza. Morirà eroicamente. Non era un uomo frivolo. Molto diverso è, invece, Il bell’indifferente, scritto per Edith Piaf e il suo compagno di quell’epoca, l’attore Paul Meurisse (celebre per il suo modo molto distaccato di recitare, appunto quasi indifferente). Lo stile è più gergale, meno «borghese», meno compassionevole. Con un tono più spiritoso e scherzoso. Si sente un’altra voce, insieme più brutale e più sfumata. L’uomo questa volta è presente, ma muto. Mentre il primo era assente, o almeno astratto, nel mitico telefono. Comunque in entrambi i casi, la donna è sola. Ma la sua solitudine non è la stessa» (traduttore René de Ceccatty).
Biglietti da 17 a 25 euro
Feriali ore 20.30, domenica ore 16