Il nuovo spettacolo della The Kitchen Company è tratto da un testo dello scrittore di narrativa e teatro, drammaturgo, sceneggiatore e giornalista italiano, celebre per il suo umorismo surreale e i suoi abili giochi di parole
A partire dal 3 maggio il teatro della Gioventù propone il nuovo spettacolo per la regia di Massimo Chiesa Centocinquanta la gallina canta, tratto da un testo di Achille Campanile, un grandissimo autore troppe volte snobbato e trascurato.
Così il regista Chiesa prova a raccontare e descrvere il nuovo spettacolo
Achille Campanile è da sempre nel mio cuore, insieme a Cechov è forse il mio autore preferito. La sua comicità è di una raffinatezza rara, l’uso della lingua italiana è straordinario.
Nelle mie chiacchiere serali con il pubblico mi rendo conto che moltissimi non conoscono Campanile. Sono convinto che dopo aver visto questo spettacolo composto da molti “pezzi” di teatro di Campanile tanti spettatori (grandi e piccini) inizieranno ad amare questo grandissimo autore del 900 che ha avuto tra i tantissimi estimatori anche Ionesco ed Eco.
E’ alquanto difficile recitare Campanile in quanto il rischio è di “farsi prendere la mano” e duplicare la sua follia comica, sarebbe un grave errore che speriamo di non commettere.
Lo spettacolo sarà composto da 28 tragedie in due battute, “Delitto a Villa Roung”, “Il Festival della Canzone Napoletana”, “Visita di condoglianze”, “L’acqua minerale”, “Guerra”, “Accenti d’amore” e “Centocinquanta la gallina canta”.
Sono molto curioso di vedere le reazioni del pubblico di fronte alle battute di Campanile, non ho idea di quali potranno essere le reazioni in quanto Campanile o lo si ama o lo si odia.
Achille Campanile, nato a Roma il 28 settembre 1899, è stato scrittore di narrativa e teatro, drammaturgo, sceneggiatore e giornalista italiano, celebre per il suo umorismo surreale e i suoi abili giochi di parole. Le sue opere hanno percorso quasi tutto il ‘900; dagli esordi, negli anni ’20, sino alla fine degli anni ’70, rappresentando e interpretando, sempre in modo ironico, il costume e l’essenza stessa della vita della nostra società.
Con Daniele Aureli, Elisabetta Becattini, Daria D’Aloia, Eleonora d’Urso, Marisa Grimaldo, Ivano La Rosa, Davide Paciolla, Giovanni Prosperi, Luca Sannino, Marco Zanutto
e con Filippo Tabbi, Sara Vitale
al pianoforte Michele Savino
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