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L'artista visiva e performer propone un progetto site specific per indagare sulla possibilità di rituali personali, quotidiani, anche routinari, come forma replicante e nevrotica nella contemporaneità del mito
A partire da giovedì 26 febbraio e fino al 15 marzo, la Sala Dogana di Palazzo Ducale ospita l’esposizione dell’artista bresciana Cristina Gardumi Gli adulti non esistono.
L’artista visiva, performer, attrice, vincitrice nel 2011 del Premio Celeste Pittura 2011 e del Premio Arte Laguna Pittura 2012, presenta un progetto site specific per indagare sulla possibilità di rituali personali, quotidiani, anche routinari, come forma replicante e nevrotica nella contemporaneità del mito, precedente l’organizzazione del pensiero razionale per l’uomo all’inizio della sua storia, e apparato/frammento abbastanza necessario a sostenerne la capacità di guardare la sua condizione esistenziale.
Al suo ingresso, il visitatore è provvisto di QR code, la cui scansione tramite una applicazione per smartphone consente l’ascolto della fase sonora dell’installazione.
Dice Gardumi che questo processo sperimentale, di conoscenza e autoaffermazione della specie, che da sempre continua senza esclusione di colpi, avviene oggi secondo modalità che appaiono meno codificate in ortodossie collettive, macro rituali, e più probabilmente riferibili a minuscoli, ossessivi esercizi di controllo, preferibilmente autoreferenziali, condotti nello spazio, privato, che meglio definisce il nostro limite individuale, confortevole, spietato, eternamente piccolo, tra(n)scendente? Cosi, la macaca è l’antropoide e la psiche da toeletta, la scimmia esplorata, manipolata, abusata, ammaestrata, il mandylion che restituisce nello sguardo il segno penoso del confronto, vicinissimo, da uomo a uomo, un tentativo di autoidentificazione, e di evoluzione controllata, tollerabile, della specie umana, su ogni altra.
Ingresso libero.
dal martedì alla domenica dalle 15 alle 20