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Storie di amori ridicoli, erotici o furiosi. Storie rozze, spietate, sentimentali,grottesche, paurose. Purché siano storie, e raccontate bene
Il teatro della Corte propone dal 10 al 15 marzo lo spettacolo Decamerone, un testo liberamente tratto da Boccaccio e interpretato da Stefano Accorsi.
Dopo aver “giocato” la scorsa stagione con l’Orlando Furioso, il regista Marco Baliani e Accorsi propongono ora la messa in scena di un loro Decamerone. Boccaccio e il teatro, dunque. O meglio, la scelta di alcune sue novelle raccontate per esorcizzare la presenza di una società contemporanea appestata, non tanto diversamente da come lo era allora Firenze, da cui i cittadini abbienti fuggivano verso le colline, per evitare il contagio.
Accorsi, accompagnato da altri cinque attori, si accinge a fuggire dalla peste contemporanea e a portare sul palcoscenico, con la complice scelta di Maria Maglietta e di Marco Baliani, alcune novelle tra le cento presenti nel Decamerone.
Storie di amori ridicoli, erotici o furiosi. Storie rozze, spietate, sentimentali, grottesche, paurose. Purché siano storie, e raccontate bene; nella consapevolezza che la vita reale è là fuori, con i suoi miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le conventicole, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare.
L’esigenza di far risuonare su un palcoscenico le parole di Boccaccio, attraverso le voci dei teatranti, nasce appunto da una società caratterizzata da una progressiva perdita del civile sentire; dalla volontà di ricordare che esiste anche un’altra Italia, ricca di tesori linguistici e culturali, come di tesori paesaggistici e naturali. Ecco allora l’importanza di raccontare Boccaccio a teatro, perché – dice un grande narratore come Baliani – anche «se quelle storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali e laidi, accade poi, come in tutte le grandi storie, che quelle puzzonate, quellestrafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo mostrano poi, sotto sotto, il mistero della vita stessa, un’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza, facendoci di botto scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle, farci un bell’esame, ridendoci sopra, e digrignando i denti, magari uscendo da teatro poco indignati ma ragionevolmente incazzati, anche con noi stessi».
Prodotto da Nuovo Teatro in collaborazione con Teatro della Pergola, Decamerone è interpretato da Stefano Accorsi, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu e Naike Anna Silipo.
Prezzi da 17 a 25 €
ore 20.30, domenica 0re 16