Ore 17.45 - Una conferenza per conoscere l’attuale assetto strutturale del fondo e dei bordi del Mediterraneo e la deriva dei continenti
Martedì 28 gennaio è in programma un nuovo appuntamento con la rassegna Com’è fatto il mondo?Un viaggio tra cielo e terra: sei appuntamenti con altrettanti esperti del settore per delineare le attuali conoscenze sul nostro sistema solare e in particolare sul nostro pianeta.
Il 28 gennaio Stani Giammarino, docente di Geologia, Università di Genova, interviene sul tema La deriva dei continenti: l’evoluzione dell’area mediterranea
Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa in mezzo alle terre.
L’attuale assetto strutturale del fondo e dei bordi del Mediterraneo va ricondotto agli eventi collegabili alla“deriva dei continenti”. Questa teoria, esposta da Wegner nel 1912, doveva attendere ben 50 anni per trovare la sua accettazione e validazione scientifica nella tettonica delle placche”, quando fu possibile accertare non solo “l’espansione dei fondali oceanici”, ma anche che la litosfera terrestre risultava suddivisa in una decina di principali “zolle” (o meglio “placche”) che “galleggiando” (in equilibrio isostatico) sullo strato immediatamente sottostante, erano in movimento.
Sulla base di queste conoscenze la conferenza si propone di approfondire le modalità di strutturazione delle catene orogeniche perimediterranee (Alpi, Appennino, Pirenei, Cordigliera Betica, Rif, Atlante Telliano, Dinaridi) e i motivi per cui il fondo del Mediterraneo si presenta come un mosaico crostale i cui bacini sono nella maggiore parte derivanti da recenti fasi distensive che hanno portato a creazione di nuovi ”spazi oceanici” e che solo in una sua parte orientale sia presente il residuo di quello che era stato un vasto antichissimo oceano, la Tethys (Tetide), che circa 200 milioni di anni fa separava un gruppo di continenti.
Quanto sopra per evidenziare come l’evoluzione dell’area mediterranea è stata, e lo è tuttora, controllata dall’interazione tra la Placca Africa e la Placca Europa, separate da una fascia crostale più “mobile”, tettonicamente complessa, e che tali interazioni sono a loro volta controllate dalle diverse modalità di espansione dell’Oceano Atlantico.
La conferenza si conclude approfondendo una serie di avvenimenti tra cui: l’isolamento dall’Oceano Indo-Pacifico, il temporaneo isolamento dall’Atlantico con il disseccamento del Mediterraneo, il ruolo dello stretto di Gibilterra, l’evoluzione dell’arco Eoliano, le glaciazioni e le conseguenti variazioni del livello marino, la drammatica esplosione di Santorini, l’attività sismica.
Ore 17.45