I Giardini Luzzati del centro storico di Genova propongono in occasione della festa della liberazione due giorni di festa per mantenere viva la memoria del 25 aprile. Ecco il programma Giovedì 24 aprile Il 24 aprile i Giardini Luzzati Nuova Associazione, Il Ce.Sto, il Formicaio, la Staffetta, la scuola Garaventa e BalGaSar presentano l’ incontro […]
I Giardini Luzzati del centro storico di Genova propongono in occasione della festa della liberazione due giorni di festa per mantenere viva la memoria del 25 aprile.
Ecco il programma
Giovedì 24 aprile
Il 24 aprile i Giardini Luzzati Nuova Associazione, Il Ce.Sto, il Formicaio, la Staffetta, la scuola Garaventa e BalGaSar presentano l’ incontro Seminiamo memoria per raccogliere il futuro. Dalle 14 bambini e famiglie in piazza: letture partigiane, giochi anti-razzisti, laboratorio per la pace dalle 18,30: fave e salame tutti insieme all’insegna della solidarietà.
Segue, intorno alle 20 un momento musicale con i Kalimba – folk sud sound, pizzica e calore, gruppo musicale che si prefigge di diffondere la cultura e le tradizioni del sud Italia. Gruppo composto da dodici elementi con gli strumenti della tradizione tra cui tamburello, armonica e chitarre acustiche, che da Genova, narrano la musica “del sud” a tutti. Dotati di strumenti tradizionali il loro repertorio spazia dalle pizziche tradizionali al “folk merdionale”. Invitati spesso a manifestazioni, happening e quant’altro parli dei suoni del Sud, il live dei Kalimba e quanto di meglio esista per ballare e fare festa tutti insieme.
Sabato 26 aprile
Il 26 aprile dalle 20.30 teatro in piazza con lo spettacolo Il cantico delle api, un messaggio importante dalla natura, dall’agroindustria alla scomparsa delle biodiversità.
Viaggio di narrazione in musica con Andrea Pierdicca ed Enzo Monteverde, orchestrato da Antonio Tancredi, illuminato da Federico Canibus. Una voce, una fisarmonica e 5 faretti , che ricreano le atmosfere della ribalta di un vecchio teatro, salgono a bordo dei treni regionali con una storia importante da raccontare. Con questo stile antico, “il cantico delle api” si ritrova a ricalcare le orme dei quasi estinti cantastorie, attraversando piccoli spazi, piazze secondarie e ritrovi spontanei. Un teatro “biologico” in cui le api, che “..trasportano parole d’amore da un fiore all’altro….”, rappresentano i fili che legano insieme il passato con il presente indicandoci, con la loro esemplarità, la strada per l’avvenire. L’obiettivo di questo spettacolo è quello di sostenere gli apicoltori nella lotta contro i pesticidi: nemici moderni, intelligenti e letali. La morìa delle api è un “problema” che riguarda tutti. Il loro declino ci avvisa che la vita su questo pianeta è in pericolo. Vita che dipende soprattutto da quel “proletariato invisibile” costituito da piante, insetti, vermi, funghi, muffe, microrganismi e api. E’ ormai accertato che i neonicotinoidi , nuove molecole sistemiche usate in agricoltura, sono la causa principale della morte delle api. L’uso di questi pesticidi rimanda ad un modo di coltivare che è cambiato, soprattutto negli ultimi trent’anni , e che si lega alle nostre scelte alimentari. Ecco perché la morte delle api ci riguarda. Le nostre scelte hanno la capacità di determinare il futuro delle generazioni a venire e della vita di questo pianeta.
A seguire dalla Gemania, Trio Villani jazz e improvvisazione.
Il Trio costituisce il piano trio del giovane pianist Italo-tedesco Apollonio Maiello. Il ventunenne ha attratto l’attenzione su di se vincendo vari concorsi sia in Germania (“Neuer Deutscher Jazzpreis Osnabrück 2013” con il Quintetto “The Ropesh”; “JazzMe 2012”) che in Italia (“Jazz by the pool 2012” – Premio Dolce Vita; “Jazz by the Pool 2013” – Premio Terme preistoriche).
Assieme ad Apollonio Maiello si esibiscono Mathis Grossmann alla Batteria, il quale rappresenta la nuova generazione dei batteristi tedeschi ed e’ fortemente influenzato dalla musica elettronica, e Pietro Matinelli, noto musicista genovese che si e’ potuto esibire con noti nomi del Jazz Italiano (Andrea Zanzottera, Riccardo Arrighini) e internazionale (Phil Woods, Scott Hamilton) al contrabbasso.