Prorogata al 9 ottobre al Museo di Sant’Agostino la mostra dedicata alla Genova medievale e al suo ruolo nel Mediterraneo, attraverso la storia della potente famiglia degli Embriaci
+++ mostra prorogata fino al 9 ottobre 2016.
Tuttavia, a causa della fragilità e preziosità di una parte dei manufatti tessili esposti, rimarranno visibili al pubblico solo sino al 31 luglio, mentre la monumentale Bibbia Atlantica, uno dei simboli della città Genova sarà sostituita con una riproduzione, per evitare di danneggiare gli antichi fogli membranacei.
Genova medievale e il suo ruolo nel Mediterraneo sono i temi principali di Genova nel Medioevo – una capitale del Mediterraneo nell’età degli Embriaci, la mostra ospitata dal Museo di Sant’Agostino dal 19 marzo al 26 giugno, nel periodo centrale del Giubileo della Misericordia proclamato da Papa Francesco.
L’esposizione, organizzata con il contributo dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Genova, sarà affiancata da una serie di manifestazioni ed eventi collaterali che ripercorreranno uno dei momenti più affascinanti e più intensi, dal punto di vista culturale e spirituale, della storia della città.
Le vicende di una delle più potenti famiglie genovesi, quella degli Embriaci, commercianti, guerrieri e abili marinai, signori del feudo di Gibelletto (odierno Libano) e protagonisti della storia genovese nel periodo che coincide con l’epoca delle Crociate, offrono l’occasione per ricostruire il complesso intreccio di rapporti politici e commerciali tra Genova, Bisanzio e i territori del mondo islamico, restituendo così l’inedito profilo di un popolo che, pur in un’epoca di aspri conflitti, aveva fatto della tolleranza e dell’apertura verso gli stranieri uno dei cardini del proprio sviluppo economico e civile.
Crocevia di popoli, idiomi, idee, opere d’arte e tecniche artistiche, Genova assunse il ruolo di tramite tra Occidente e Oriente grazie alla straordinaria ricchezza di apporti culturali, provenienti da mondi diversi per lingua, religione, costumi che determinarono lo sviluppo di un’eccezionale fioritura artistica e spirituale che la mostra approfondisce.
L’esposizione si snoda attraverso 200 preziose opere orientali e occidentali, tra cui sculture, reliquiari, dipinti, manoscritti miniati, avori, tessuti, ceramiche, metalli e monete ed è articolata in varie aree tematiche.
Il primo impatto è con le figure e gli oggetti simbolo del Medioevo genovese e della sua profonda religiosità: il Sacro catino, manufatto in vetro di produzione islamica a lungo identificato con il sacro Graal, che viene accostato ad altre reliquie famose e ai loro splendidi contenitori come l’Arca delle ceneri del Battista del XII secolo, la Bibbia Atlantica e alcune opere del Beato Jacopo da Varagine.
Nella seconda sezione, l’espansione politica e commerciale dei Genovesi tra XI e XIII secolo, illustrata da documenti e cartografie, è suggerita anche dalla presentazione di una serie di monete, tra cui il famoso genovino aureo, coniato nel 1252.
La ricchezza dei Genovesi e la loro apertura nei confronti delle culture artistiche dei paesi del Mediterraneo sono testimoniate dal cospicuo corredo da mensa e da cucina degli Embriaci, recentemente venuto alla luce nel sito che ospitava la loro dimora e per la prima volta esposto al pubblico. Ceramiche e vetri provenienti in gran parte dal mondo islamico e dai territori dell’Impero Bizantino rivelano l’alto tenore di vita e i gusti raffinati del ceto dominante della Repubblica, vera e propria “porta” tra Oriente e Occidente.
A questo tema è ispirata anche la successiva rassegna di opere d’arte islamica e bizantina, nella quale, grazie alla collaborazione della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, sono esposte importanti ceramiche persiane, manufatti in metallo e alcuni preziosi e rarissimi tessuti provenienti dall’Egitto e dalla Spagna islamici, per proporre al pubblico una panoramica di quanto affluiva nel capoluogo ligure e delineandone una fisionomia unica e irripetibile tra le altre città europee.
La ricca e complessa fioritura artistica di Genova e della Liguria, sviluppata anche nell’ambito dei grandi cantieri cittadini come quello della Cattedrale di San Lorenzo, viene presentata in mostra attraverso l’esposizione di un’ampia scelta di sculture, oggetti d’oreficeria, dipinti e miniature, che consentono di ripercorrere le varie tappe della formazione della cultura figurativa locale tra l’età romanica e il fiorire della civiltà gotica.
Lo sviluppo del cantiere della Cattedrale di San Lorenzo fra 1118 e 1296 viene illustrato come “specchio” della città, della sua cultura, dei suoi vincoli europei e mediterranei.
La visita della mostra, ospitata dalla Chiesa di Sant’Agostino, all’interno del complesso museale omonimo, è anche l’occasione per riscoprire uno dei più affascinanti edifici sacri medievali di Genova. Costruita a partire dal 1260 nel cuore di uno dei più antichi quartieri di Genova, l’imponente chiesa conserva gran parte della sua struttura originaria che rivela legami con l’architettura romanica lombarda e con il gotico d’Oltralpe.
Il pubblico avrà anche la possibilità di accedere, con un biglietto cumulativo, ad altre due importanti sedi museali genovesi, ricche di suggestive opere d’arte sacra: il Museo del Tesoro della Cattedrale e il Museo Diocesano, che completano e integrano il percorso della mostra.
da martedì a venerdì 9-19;
sabato e domenica 10-19.30;
lunedì chiuso
BIGLIETTI
Intero € 5,00
Ridotto € 3,00 (ultra 65 anni, convenzionati, gruppi minimo 15 persone, disabili)
Gratuito: under 18, accompagnatori gruppi, accompagnatori scolaresche, accompagnatori disabili, possessori Card Genova Musei; solo la DOMENICA per tutti i residenti nel Comune di Genova.
Cumulativi: Museo di Sant’Agostino + Casa di Colombo + Torri di Sant’Andrea: € 8,00