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Tribolazioni coniugali di un plebeo arricchito che ha voluto sposare una ragazza nobile e libertina. Una farsa dalla struttura molto audace e moderna, fondata sul tema dell’iterazione
Dal 26 novembre al 6 dicembre il teatro della Corte ospita George Dandin, spettacolo che nasce dalla rielaborazione di un vecchio scenario di Molière (La gelosia dell’imbrattato), diretto da Massimo Mesciulam e interpretato da Tullio Solenghi, Barbara Moselli, Massimo Cagnina, Maria Basile Scarpetta, Alex Sassatelli, Angela Ciaburri, Gennaro Apicella, Daniele Madeddu.
È una farsa dalla struttura molto audace e moderna, fondata sul tema dell’iterazione. Per tre volte, Angelica riesce a ingannare nello stesso modo il marito George Dandin e puntualmente, ogni volta, l’inganno si articola in sequenze omologhe: la scoperta dell’adulterio da parte del coniuge, la convocazione dei suoi suoceri come testimoni, la negazione del tradimento da parte della sposa, la punizione esemplare del marito cornuto.
Tutto è già accaduto e si ripete sempre eguale, pertanto. Ma atto dopo atto Molière reinventa teatralmente il già noto, dando corpo a una commedia travolgente, che coinvolge ora i temi della separatezza di genere e di casta, ora quello del primato del denaro e ora anche quello molto attuale della rivolta di una giovane all’uso invalso dei matrimoni combinati.
Biglietti da 17 a 25 euro.
Tutte le sere ore 20.30. Giovedì ore 19.30.
Domenica ore 16. Lunedì riposo.