La mostra nasce come la materializzazione di un paesaggio mentale definito, e ha un nome, Ghimel, come la terza lettera dell’alfabeto ebraico
Domenica 16 febbraio nel Loggiato Minore di Palazzo Ducale si inaugura la mostra personale di Erika Sambiase Ghimel organizzata da ART Commission e in esposizione fino a 2 marzo.
L’artista genovese classe 1979, accanto al lanoro di assistente scenografo e costumista in ambito teatrale e cinematografico, ha iniziato da molti anni un proprio percorso di ricerca artistica fondato sull’uso di diversi linguaggi presi in prestito dal palcoscenico, consolidando uno stile pittorico e plastico espressivo, profondamente intimo, dirompente e necessario.
L’esposizione Ghimel si apre con la performance di pittura e corpo in movimento di Erika Sambiase e Federica Bastoni, sulle musiche originali di Marcello Gori e la presentazione critica a cura di Bettina Bush, che commenta così l’esposizione
Una guida, un’amica, una presenza apparente che accompagna, sembra raggiungerti, ma appena si avvicina, allora preferisce lasciare il posto all’assenza. Nasce come la materializzazione di un paesaggio mentale definito, e ha un nome, Ghimel, come la terza lettera dell’alfabeto ebraico, un numero che torna spesso nel lavoro dell’artista Erika Sambiase. Lei ha deciso di dedicarle il titolo della sua prima mostra a Genova, a Palazzo Ducale, anche la performance, creata con altri due artisti, Federica Bastoni e Marcello Gori, musicista, ha lo stesso nome. Un alfabeto fatto di effetti di luci, e di musica, ritmato dal movimento di un corpo femminile, per far emergere il racconto di emozioni profonde.
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