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Nel cinquantenario della scomparsa dello storico attore comico, una ricca serie di eventi per celebrare l'icona della tradizione genovese
Una mostra alla Loggia di Banchi e un ricco calendario di iniziative ideate e curate dal professore Eugenio Buonaccorsi per celebrare Gilberto Govi, vera e propria icona della tradizione genovese.
Cinquant’anni dopo la sua morte, Gilberto Govi continua a rappresentare una delle figure più note e amate della nostra città, un simbolo con cui viene identificata l’anima della terra ligure. Govi ha utilizzato strumenti che sono quelli universali del grande teatro: una strepitosa mimica facciale, toni stralunati, ritmi straordinariamente efficaci delle battute e caratteri così forti e definiti nei suoi personaggi da costruire un’immagine “storica” di Genova e del genovese, che si è diffusa in tutto il mondo.
«Per il Comune di Genova – dice l’assessore alla cultura Carla Sibilla – ricordare Gilberto Govi vuol dire restituire alla città tutta la forza di un simbolo: non soltanto un attore, ma anche un’icona di straordinaria energia che incarna tutti i caratteri di una genovesità vissuta nel profondo. La nostra azione è promuovere la città partendo dalle nostre radici e dalla nostra identità. L’occasione delle celebrazioni per Gilberto Govi va esattamente in questa direzione».
Ma la giornata di giovedì 28 si aprirà alle ore 12 al Cimitero monumentale di Staglieno con la deposizione di una corona sulla tomba di Gilberto Govi. Interverranno Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, Franco Bampi, presidente dell’Associazione A Compagna, e Giunio Lavizzari Cuneo, presidente dell’Associazione Gilberto e Rina Govi.
Sempre giovedì 28 alle 18, in piazza Piccapietra, l’evento l’evento “I Comici genovesi leggono Govi”, ideato dalla Regione Liguria. Sul palco Tullio Solenghi e Maurizio Lastrico, comici professionisti genovesi, leggeranno alcuni dialoghi tratti da “Gildo Peragallo ingegnere” e “Pignasecca e Pignaverde”, con un breve dialogo finale da “I maneggi per maritare una figlia”. L’ingresso è libero.
«L’invito a partecipare è rivolto in particolare alle nuove generazioni – spiega l’assessore alla Cultura, Ilaria Cavo – perché è importante far capire soprattutto a loro chi era Gilberto Govi, la forza della sua comicità e il valore del dialetto genovese. Sarà un esperimento in vista di una grande festa per Govi, un’iniziativa più teatrale e con un respiro più ampio da realizzare in autunno».
Gli aspetti più importanti della drammaturgia goviana e i rapporti con il mondo della cultura (non soltanto genovese) saranno trattati in una tavola rotonda, giovedì 5 maggio, al Palazzo della Borsa: partecipanti illustri, da Vito Molinari a Piero Campodinico, da Lorenzo Coveri fino agli “eredi” della sua lezione Mauro Pirovano, Luca Bizzarri e Maurizio Lastrico, troveranno legami inaspettati tra il mondo di Govi e della Genova di quei tempi e quello della comicità odierna.
Proprio nel nome di Govi e dell’importanza dei dialetti nella cultura italiana, martedì 21 giugno il sindaco Marco Doria consegnerà il Premio Govi a Luca Zingaretti, straordinario commissario televisivo che proprio all’uso della lingua siciliana deve molta parte della sua notorietà.
Ricco il calendario di iniziative che riproporrà ad un pubblico di ogni età i personaggi di Govi: un ciclo di proiezioni gratuite farà rivivere i film che lo hanno fatto conoscere ben al di fuori dei confini locali, mentre è interessante ed emozionante l’omaggio che le principali compagnie FITA (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) di teatro in genovese hanno voluto porgere al loro maestro; tutte insieme presenteranno una produzione comune della commedia “Piggiase o mâ do Rosso o cartâ”, di Nicolò Bacigalupo.
Per un omaggio completo alla memoria di Govi è indispensabile anche una visita al cimitero di Staglieno che ne ospita le spoglie: il 28 maggio e il 4 giugno saranno offerte al pubblico visite gratuite dal titolo “Staglieno delle celebrità”, con tappa finale alla sua tomba.